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Sanremo: Giovannini (Carosello), con Baglioni finalmente si cambia musica

20 dicembre 2017 | 10.00
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Sanremo: Giovannini (Carosello), con Baglioni finalmente si cambia musica

"Sono stato molto contento dell'approccio di Claudio Baglioni alla costruzione del cast di Sanremo. Ha mostrato di voler mettere sul serio al centro la musica. Il cast è davvero uno spaccato della musica italiana di ottima qualità". A parlare così del nuovo direttore artistico del Festival di Sanremo è Dario Giovannini, direttore generale di Carosello Records, all'indomani della pubblicazione della nota di plauso di Pmi (di cui Giovannini è vicepresidente) sul cast del festival 2018, dove il 40% degli artisti in gara è indipendente.

Giovannini, da sei anni alla guida di Carosello (premiata nel 2016 come etichetta indipendente dell'anno), porta al festival il duo Diodato-Roy Paci con il brano 'Adesso': "Diodato ha scritto questo brano molto bello e lo ha fatto ascoltare a Roy Paci, che conosce da molto tempo. Roy ha creato un arrangiamento alla sua maniera, con tanti fiati, che lo ha reso ancora più interessante. E credo che il risultato abbia convinto e conquistato anche la commissione selezionatrice", sottolinea Giovannini, che negli ultimi anni ha contribuito ai successi di diversi nuovi protagonisti della mercato e della scena live: da Emis Killa a Coez, da Thegiornalisti alla consacrazione di Levante. "Carosello è un acceleratore più che una casa discografica - ama ripetere Giovannini - il mio obiettivo è di far crescere i progetti in cui crediamo, di farne venir fuori tutte le potenzialità".

Del roster della label fanno parte oggi anche Federica Abbate, che accanto ad una carriera come autrice da 400 milioni di views ha scelto Carosello per inaugurare la sua carriera da cantautrice; talenti italiani dal sapore internazionale come Yombe e Wrongonyou; raffinati cantautori come lo stesso Diodato, i Santa Margaret e John De Leo. Personalità artistiche coerenti con le direttrici imposte durante il suo mandato alla guida di Carosello: "Produrre solo cantautori e nessun artista proveniente dai talent".

Giovannini ci tiene però a sottolineare che non si tratta di una scelta snobistica: "Io non ho niente contro i talent e sia Emis Killa che Levante hanno fatto i giudici in due talent. Ma quando sono diventato direttore generale abbiamo fatto la scelta di non occuparci di cantanti che uscivano dai talent show. Lì per lì è sembrata una scelta un po' masochista, perché tutti i nuovi artisti che entravano in classifica venivano da 'Amici' e 'X Factor'. Ma il percorso di quegli artisti è difficile. Noi puntiamo ad una crescita che non viva di strappi dovuti alle apparizioni televisive. La musica non è una gara dei 100 metri, è una maratona. Se non hai un'identità forte ma solo grande visibilità, dopo un po' la paghi, a vantaggio di chi quell'identità ce l'ha", sottolinea Giovannini.

Facendo un parallelo calcistico, il dg di Carosello conclude: "Le etichette indipendenti non possono comprare sul mercato i fuoriclasse già affermati come fanno i club più ricchi ma possiamo seguire in modo molto accurato quegli artisti che crediamo possano avere un grande margine di crescita. E questo però ci dà un ruolo privilegiato nella divulgazione della diversità culturale".

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