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Lo Stato Sociale: "A Sanremo col rottamatore"

20 gennaio 2018 | 15.02
LETTURA: 4 minuti

Lo Stato Sociale fotografati da Giuseppe Palmisano
Lo Stato Sociale fotografati da Giuseppe Palmisano

di Antonella Nesi

Il loro brano sanremese è quello di cui più si è già sentito parlare, per via di quelle citazioni del "rottamatore", del "candidato" e del "niente nuovo che avanza", che hanno fatto drizzare le orecchie a chi era preoccupato che un festival in periodo prelettorale non fornisse nemmeno un spunto ai professionisti della polemica sulla par condicio. E invece Lo Stato Sociale ha risolto la pratica. Il collettivo elettropop bolognese (i cinque componenti firmano tutto tutti, dai brani ai romanzi), nato nel 2009 come realtà ultra-indie e arrivato in 8 anni a conquistare il Forum di Assago e date sold out in tutta Italia, non si è snaturato per il suo esordio sul palco dell'Ariston. "Andiamo a Sanremo ma rispettando la fisica dell'acqua: cambia il contenitore ma non il contenuto", spiega Lodovico Guenzi.

"D'altronde da quando abbiamo iniziato nel 2009 nella nostra sala prove campeggia un cartello con scritto: 'A Sanremo nel 2017'. Abbiamo solo ritardato di un anno. Però era negli intenti. In realtà siamo sempre stati seguaci di alcune dinamiche. Vogliamo arrivare penultimi ex aequo con Elio e Le Storie Tese. Il festival è un osservatorio sociale e di costume straordinario", aggiunge Alberto Cazzola. I vostri fan l'hanno presa male? "No, si sono divertiti. Hanno reagito molto peggio quando hanno visto un nostro video su Vevo. sembrava che avessimo venduto l'anima al diavolo".

A Sanremo, Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Francesco Draicchio portano "Una vita in vacanza", un pezzo contro il "vivere per lavorare" che elenca tra i mestieri "tutto e il contrario di tutto" (dall'esodato alla fashion blogger, dall'influencer al cuoco stellato) e poi invita ad andarsene in vacanza. Un invito che a poche settimane dalle urne può suonare come un invito all'astensione: "È un pezzo nato di ritorno dalle vacanze. Un pezzo politico in senso ampio, contro la tendenza sempre più diffusa ad identificare completamente l’individuo con la sua professione. Non ci sono riferimenti ai partiti". Se si ignorano gli sviluppi politici e polemici della vicenda, una cosa invece è certa: 'Una vita in vacanza' è un pezzo che con la sua freschezza scanzonata si candida a tormentone del festival. "In effetti nasce come tormentone con il ritornellone", annuisce Lodovico.

Durante il festival, il 9 febbraio, uscirà quella che loro chiamano una "raccolta differenziata", che si intitola "Primati" ed ha sulla copertina una scimmia: "Ma la nostra è vera non come quella di Gabbani". Contiene i tre inediti "Una vita in vacanza", "Fare mattina" e "Facile" (una canzone d'amore con un featuring di Luca Carboni) scritti successivamente all’uscita dell’ultimo disco ("Amore, lavoro e altri miti da sfatare" dell'anno scorso), oltre ad una nuova versione di "Sono così indie" (con la partecipazione di una serie di amici, tra cui Jovanotti, J-Ax, Nina Zilli, Mara Maionchi e Giorgio Mastrota) tutti e quattro prodotti da Fabio Gargiulo e altri tredici singoli che hanno segnato il percorso della band dalla fondazione fino alla partecipazione al Festival di Sanremo.

Il titolo 'Primati' gioca sulle scimmie ma anche sui traguardi della band: la prima band indipendente della propria generazione ad esaurire in un tour tutti i più grandi club italiani, la prima a riempire un palasport, la prima ad imporre prezzi popolari nei grandi eventi, la prima a superare il mezzo milione di fan su Facebook, la prima a mandare un singolo al primo posto in classifica e anche la prima a calcare il palco dell’Ariston.

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