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La lettera

Gli operai di Pomigliano: "A Sanremo votate Lo Stato Sociale"

10 febbraio 2018 | 21.40
LETTURA: 2 minuti

(Facebook /Mimmo Mignano)
(Facebook /Mimmo Mignano)

"Cari ragazzi dello "Stato Sociale", vuoi per l'età vuoi per l'indolenza, le nostre preferenze musicali sono ferme ad «Avrai» e «Questo piccolo grande amore» di Claudio Baglioni o «Compagni di scuola» di Antonello Venditti. Quando ieri sera degli amici ci hanno comunicato che eravamo con voi sul palco del festival di Sanremo, ci siamo chiesti come fosse possibile. Di azioni eclatanti volte ad ottenere un riscontro mediatico per denunciare l'arroganza padronale sui licenziamenti e la repressione ne abbiamo fatto tante, ma questa proprio ci mancava". Inizia così la bellissima lettera di ringraziamento degli operai Marco Cusano, Mimmo Mignano, Antonio Montella, Massimo Napolitano, Roberto Fabbricatore della SI COBAS FCA di Pomigliano d'Arco, indirizzata al gruppo in gara a Sanremo che ieri è salito sul palco con i nomi degli operai FCA appuntati sulla giacca.

"Negli anni - spiegano - la nostra lotta ha avuto la solidarietà e il riconoscimento da parte di tanti artisti e intellettuali, come Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Francesca Fornario, il Presidente onorario della Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato e tanti altri. Vedere i nostri nomi sulle vostre magliette ci ha decisamente spiazzati ed è per questo che lo viviamo con tanta soddisfazione e gioia. Sostenere apertamente di fronte a milioni di persone la causa dei 5 operai della FCA di Pomigliano che non si sono mai piegati fa di voi, oltre al talento musicale, degli uomini di gran coraggio. Per questo siete immediatamente reclutati nelle nostre fila. Da oggi - promettono - fate parte di noi".

"Nel vostro brano "Una vita in vacanza" ci riconosciamo con amarezza. La Fiat - raccontano ancora -, nonostante una sentenza che la obblighi a reintegrarci sul posto di lavoro, preferisce pagarci e tenerci fuori, ci tiene cioè ancora in una condizione di vacanza forzata. A noi le vacanze piacciono e pensiamo che tutti gli sfruttati non debbano vivere per lavorare come dice la vostra canzone, ma ci piacerebbe ritornare in fabbrica per la difesa delle libertà politiche e sindacali insieme ai nostri amici e colleghi. Per ora questo ci viene negato".

"Vi aspettiamo per salutarvi da vincitori del Festival - sperano -, anche se per noi 5 avete già vinto. Oggi alle 13 siamo stati all'ingresso della fabbrica per chiedere ai 5000 operai un voto per supportarvi, questo è il minimo che possiamo fare. Domani invece saremo presenti davanti al teatro Ariston per aprire uno striscione ed esprimere la nostra gratitudine".

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