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Danza

Bolle alla Scala con il Bolero

06 marzo 2018 | 13.49
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Roberto Bolle durante le prove del 'Bolero' di Béjart in scena alla Scala dal 10 al 7 aprile
Roberto Bolle durante le prove del 'Bolero' di Béjart in scena alla Scala dal 10 al 7 aprile

Grande danza e grande musica per il Balletto della Scala nel mese di marzo, con Mahler, Mozart e Ravel riuniti nel programma in scena dal 10 marzo e fino al 7 aprile. Un trittico che celebra due 'cult, 'Petite Mort' di Jiří Kylián e 'Boléro' di Maurice Béjart, e ospita una nuovissima creazione, in prima assoluta, 'Mahler 10', affidata a Aszure Barton. Sono generazioni diverse di coreografi a confronto, in un arco creativo che dal 1961 giunge sino ad oggi. Domani (ore 18) negli spazi del Ridotto 'A Toscanini' si svolgerà l'incontro tenuto da Marinella Guatterini, 'Dal 1961 a oggi: elettriche conferme, attese novità'.

'Boléro', il balletto-icona di Maurice Béjart torna alla Scala dopo oltre quindici anni di assenza e accoglierà, per la prima volta Roberto Bolle sul sanguigno tavolo rotondo in cinque rappresentazioni. Nelle altre si alterneranno gli artisti scaligeri e, per una recita ciascuno gli ospiti provenienti dal Béjart Ballet Lausanne, Elisabet Ros e Julien Favreau. Con 'Petite Mort' torna invece dopo oltre dieci anni, un gioiello coreografico del geniale Jiří Kylián, nato nel secondo centenario della morte di Mozart (1991) su commissione del Festival di Salisburgo.

Il balletto, appartenente al periodo cosiddetto 'in bianco e nero' del coreografo ceco, è noto anche come 'balletto delle spade', poiché le sei lame, maneggiate da altrettanti danzatori-uomini, fungono da loro partners, esattamente come le sei danzatrici con le quali, a turno si inoltreranno nella scoperta di passioni e tensioni dettate in sei splendidi passi a due. Infine la novità 'Mahler 10' di Aszure Barton, che si confronta con i venticinque minuti dell’Adagio dell’ultima e incompiuta Sinfonia di Mahler.

Aszure Barton, la coreografa amata da Mikhail Baryshnikov

È importante per una grande istituzione come il Teatro alla Scala commissionare creazioni a coreografi che ancora non godono di fama in Italia, mentre invece sono già acclamati nel mondo. Aszure Barton, indicata tra i più innovativi coreografi delle ultime generazioni da Mikhail Baryshnikov, appartiene a questa schiera e lo stesso divo Misha l’ha invitata a creare per lui.

Estro, creatività, virtuosismo, umanità, musicalità ed energia sono i termini più ricorrenti associati ai suoi lavori. Sia quelli firmati per la sua Aszure Barton & Artists, sia quelli allestiti per le più prestigiose compagnie classiche e moderne. Attesissima, dunque, la sua creazione per e con gli artisti scaligeri, con i quali ha trovato, dice la coreografa, perfetta intesa.

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