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Roberto Bolle sold out alla Scala

10 marzo 2018 | 20.45
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Roberto Bolle protagonista del 'Boléro' di Béjart  'sold out' alla Scala di Milano
Roberto Bolle protagonista del 'Boléro' di Béjart 'sold out' alla Scala di Milano

Sono già sold out alla Scala tutte le repliche del 'Boléro' di Maurice Béjart interpretato per la prima volta da Roberto Bolle (Foto) che vede riunito un Trittico (repliche sino al 7 aprile) due pietre miliari della coreografia del '900. Il capolavoro del maestro francese, sulla partitura di Ravel e 'Petite Mort' di Jiří Kylián accanto ad una nuovissima creazione, in prima assoluta, 'Mahler 10', sull’Adagio dalla Sinfonia n.10 di Mahler, affidata a Aszure Barton, coreografa acclamata a livello internazionale, secondo Mikhail Baryshnikov, 'tra i più innovativi coreografi di questa generazione', che l’ha invitata a creare per lui.

Estro, creatività, virtuosismo, umanità, musicalità ed energia coreografica sono i termini più ricorrenti associati ai suoi lavori, che siano quelli creati per la sua Aszure Barton & Artists o per le più prestigiose compagnie classiche e moderne e le istituzioni più rinomate al mondo. Il senso del tempo, la bellezza e la fragilità dell’essere, che è in ogni uomo e ancor più nella sensibilità di ogni artista. Nel suo processo creativo, nato da un dialogo con gli artisti scaligeri, Barton si è concentrata sulla musica, la potente partitura di Mahler che si sviluppa con un arco incessante di emozione.

E le emozioni, che scaturiscono da questa partitura, che lei sente circolare, drammatica ma con un senso di semplicità e chiarezza, l’hanno portata a tendere verso l’essenza, anche nelle scene, nelle luci e nei costumi, firmati da Burke Brown e Susanne Stehle. Una circolarità che si riflette anche nel senso di gruppo, di condivisione di un linguaggio e di scambio reciproco nel lavoro in sala, così come nella concezione dello spazio in cui la creazione vive. Uno spazio delineato ma non chiuso, avvolgente ma non opprimente, quasi una continuazione dell’abbraccio del pubblico nell’ovale del teatro e un’estensione di quel senso di orchestrazione che ha guidato il processo creativo.

In scena, ventisei gli artisti coinvolti, tra cui Antonino Sutera, Claudio Coviello (in alternanza con Nicola Del Freo), Virna Toppi (in alternanza con Alessandra Vassallo), Antonella Albano, Stefania Ballone, Christian Fagetti, Federico Fresi, Chiara Fiandra. Dopo oltre dieci anni torna ad affascinare alla Scala 'Petite Mort' di Jiří Kylián, con il suo fluido inanellarsi di momenti di gruppo e splendidi passi a due dalle diverse tonalità, da quella lirica a quella appassionata e aggressiva, creato su commissione del Festival di Salisburgo nel secondo centenario della morte di Mozart (1991) e per il quale Kylián scelse le sezioni lente di due tra i concerti per pianoforte e orchestra più belli e famosi (al pianoforte Takahiro Yoshikawa).

Per il ritorno di questo balletto, che vede protagonisti, come recitano le note di sala, ''sei uomini, sei donne, e sei fioretti, che hanno la funzione di essere veri partners danzanti e talvolta di sembrare meno indisciplinati e ostinati di un partner in carne e ossa'', in scena Vittoria Valerio con Matteo Gavazzi, Chiara Fiandra con Eugenio Lepera, Francesca Podini con Nicola Del Freo, Nicoletta Manni con Mick Zeni, Martina Arduino con Christian Fagetti, Alessandra Vassallo con Marco Agostino (nella recita di apertura, poi il 13, 20, 25, 30 marzo e il 5 e 7 aprile), mentre nelle altre recite Stefania Ballone con Daniele Lucchetti, Agnese Di Clemente con Andreas Lochmann, Paola Giovenzana con Gioacchino Starace, Antonella Albano con Antonino Sutera, Virna Toppi o Giulia Schembri con Timofej Andrijashenko, Giulia Lunardi con Massimo Garon.

Un altro 'cult', 'Boléro, per un altro mostro sacro della coreografia del Novecento, Maurice Béjart, di cui nel 2017 si è celebrato il decennale della scomparsa. Un' icona del balletto, un rito laico, che torna sul palcoscenico del Piermarini, dopo oltre quindici anni di assenza, calcato dal 1980 al 2003 da star del balletto come Luciana Savignano, Jorge Donn, Patrick Dupont e Sylvie Guillem e in due occasioni, dai danzatori Tokyo Ballet).

Protagonista assoluto della prima scaligera Roberto Bolle (uniche repliche il 13, il 16, 20 e 23 marzo, tutte già sold-out). Tra gli altri protagonisti Martina Arduino, (nella pomeridiana del 13, 'Invito alla Scala', e il 27), Virna Toppi (il 25 e il 7 aprile), Gioacchino Starace (il 5 aprile), gli ospiti dal Béjart Ballet Lausanne, Elisabet Ros (il 29 marzo) e Julien Favreau (il 30 marzo).

Sul podio David Coleman, in questo trittico di cui la prima rappresentazione sarà dedicata a Elisabetta Terabust, grande nome della danza italiana e internazionale recentemente scomparsa. Il Teatro alla Scala e il suo Corpo di Ballo vogliono rendere omaggio a una straordinaria interprete e appassionata direttrice, che ha dato tanto alla danza, ai ballerini, a questo teatro.

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