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Cinema

Candidati David al Quirinale con la spilletta anti molestie

21 marzo 2018 | 10.51
LETTURA: 4 minuti

I Manetti Bros entrambi con la spilletta di Dissenso Comune, in attesa di entrare al Quirinale per il tradizionale incontro dei candidati ai David con il presidente della Repubblica. (Foto Adnkronos) - (Foto Adnkronos)
I Manetti Bros entrambi con la spilletta di Dissenso Comune, in attesa di entrare al Quirinale per il tradizionale incontro dei candidati ai David con il presidente della Repubblica. (Foto Adnkronos) - (Foto Adnkronos)

Il Dissenso Comune contro le molestie sulle donne approda al Quirinale con i candidati ai David di Donatello, ricevuti stamattina come da tradizione dal presidente della Repubblica, a poche ore dalla premiazione prevista per la serata di oggi. Non solo le attrici firmatarie ma anche la maggioranza dei colleghi uomini, attori e registi, hanno indossato la spilletta di Dissenso Comune, il manifesto contro le molestie e la discriminazione delle donne sul lavoro, firmato da 124 attrici e operatrici del mondo dello spettacolo, il primo febbraio scorso. Dai Manetti Bros, detentori del record di candidature di questa edizione con ‘Ammore e malavita’, ad Alessandro Borghi, candidato al David per il migliore attore per il film ‘Napoli velata’ di Ozpetek, quasi tutti hanno esibito la spilletta che ricorda il manifesto.

Il tema è stato ripreso anche nel discorso della presidente dell'Accademia dei David, Piera Detassis, e dallo stesso Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel suo discorso conclusivo della cerimonia.

Detassis, emozionata per il suo debutto al Quirinale nella nuova veste di presidente dell'Accademia dei David, ha sottolineato che "non per caso quest'anno il David dedica due Premi Speciali a due attrici straordinarie, Stefania Sandrelli e Diane Keaton". Nei giorni scorsi le firmatarie di Dissenso Comune avevano inviato una lettera a Mattarella auspicando "una serie di iniziative concrete a partire da un Codice Etico che regoli i comportamenti negli spazi di lavoro, parità di salario a parità di incarico per tutte le lavoratrici dipendenti e, importantissimo, educazione al rispetto di genere e delle diversità sin dalle scuole dell'infanzia". "Inoltre - ha detto Detassis - chiediamo alle nostre istituzioni culturali di impegnarsi attivamente affinché entro il 2020, i consigli d'amministrazione, le giurie, i selezionatori dei festival, siano equamente rappresentati da uomini e donne e sosteniamo la richiesta di revisione della legislazione su violenza e molestie".

Non si è fatta attendere la risposta di Mattarella, che ha dedicato all'argomento un passaggio importante del suo intervento: "Desidero ringraziare per la lettera che ho ricevuto dalle donne del cinema. Questa distorta concezione nei confronti delle donne, presente in tanti ambiti della società, è insopportabile per persone libere, che concepiscono la parità come premessa irrinunciabile di ogni comunità umana. Nessuno, in alcun ambiente, deve sottrarsi a questo dovere di civiltà ed è sorprendente che vi si ancora bisogno di richiamarlo", ha detto il presidente della Repubblica.

Durante la cerimonia, condotta da Francesco Pannofino, Piera Detassis ha anche omaggiato il suo predecessore Gian Luigi Rondi, presidente dell'Accademia dei David per oltre 40 anni, fino alla sua scomparsa nel 2016. "Dal prossimo anno - ha annunicato Detassis - ci sarà un Premio Speciale dei David intitolato a Rondi".

A Francesco Pannofino è toccato il compito di leggere le cinquine di tutti i candidati ai David nelle diverse categorie. Ruolo che ha cercato di alleggerire con qualche battuta irrituale, fino a rivolgersi al presidente Mattarella, nel momento di passargli la parola per il saluto finale, dicendo: "Ha visto che lista lunga che ho letto? Faceva prima lei a leggere la lista dei ministri..."

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