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Una Pausini imperiale al Circo Massimo

21 luglio 2018 | 18.19
LETTURA: 5 minuti

Una Pausini imperiale al Circo Massimo

di Antonella Nesi

Una Laura Pausini 'imperiale' conquista il Circo Massimo. Prima donna a tenere un concerto, anzi due, nell'enorme arena romana, l'artista emiliana propone uno show-kolossal che non a caso è l'inizio di un tour internazionale. Un traguardo che si aggiunge ai tanti primati della sua carriera venticinquennale (nel 2007 fu la prima donna a tenere un concerto a San Siro, nel 2016 la prima donna a tenere un tour negli stadi) e che 30.000 fan (circa 15.000 per serata, oggi e domani) non hanno voluto perdersi. E lei non li delude, ripercorrendo, in uno show colorato e ipertecnologico, tutti i suoi successi, alternando ai brani del suo ultimo album 'Fatti sentire' tante delle sue più grandi hit, da 'La solitudine' a 'Invece no'. E imponendo a più riprese, tra tanta tecnologia, la sua grande carica umana, oltre che artistica.

All’appuntamento romano Laura si presenta serena: “Oggi ho meno paura. Me la godrò veramente. Probabilmente è l’età. Ho vissuto una settimana a Jesolo con molta ansia, perché c’erano ancora dei problemi tecnici che poi abbiamo risolto, e probabilmente l’ho scaricata li. Cosa potrei fare dopo il Circo Massimo? Il Colosseo”, confessa ridendo ai giornalisti prima di salire sul palco.

Sul palco di 22 metri per 16, con una passerella di 24 che la porta letteralmente al centro del pubblico, Laura esordisce sulle note di 'Non è detto', il brano che nel 2018 ha lanciato l'ultimo album e che ha raggiunto quasi 30 milioni di visualizzazioni su YouTube, accompagnato da uno spettacolare gioco di luci che disegna e ridisegna la scena. La reazione del pubblico è entusiasta. Ma la platea esplode di urla e applausi subito dopo per la seconda traccia in scaletta: 'E.STA.A.TE.', il brano diventato colonna sonora di queste settimane. Qui lo show decolla in tutta la sua grandezza con le grafiche che inondano letteralmente l’intera superficie di schermi (ben 400 metri quadri) mentre i dodici performer entrano sulla scena. Anche i cinque coristi fanno il loro ingresso completamente vestiti di rosa e il pubblico si ritrova sotto una pioggia di coriandoli sparati da 41 cannoni posizionati lungo tutto il perimetro del palco e di incredibili fuochi d’artificio.

Il palco cambia colora per ogni brano. Ogni elemento della scaletta è caratterizzato da una tonalità predominante, come a mettere insieme un arcobaleno. Sul palco insieme a Laura c'è la sua band, alle chitarre, con Paolo Carta, c'è anche Nicola Oliva; al pianoforte Fabio Coppini; alle percussioni Ernesto Lopez; alla batteria Carlos Hercules; alle tastiere Andrea Rongioletti; al basso Roberto Gallinelli. Con loro, la cantante di Faenza si lancia in una lunga cavalcata musicale, che corre avanti e indietro nel tempo, immersa nell'archeologia millenaria del Palatino. Arriva un medley di tre title track della carriera di Laura: 'Primavera in anticipo' (2008), 'La mia risposta' (1998) e 'Le cose che vivi' (1996). Poi il momento rock con 'Frasi a metà', dove chitarra e basso si esprimono in tutta la loro potenza, a cui segue 'Incancellabile', uno dei suoi successi intramontabili, che Laura esegue sulla punta della passerella circondata da una serie di fontane luminose 'sparkular'.

I geyser sulla lunghezza del palco principale entrano in azione su 'Simili', l'album di fine 2015, che le è valso una candidatura ai Grammy Award. Il secondo medley unisce 'L’ultima cosa che ti devo', 'Con la musica alla radio' e 'Le due finestre'. Grande emozione poi per 'Resta in ascolto', una delle canzoni più importanti per Laura, che non a caso appare sugli schermi nei panni di una guerriera in trincea. La scaletta manda in brodo di giuggiole il pubblico che si vede arrivare anche nel terzo medley della serata tre canzoni chiave di altrettanti album: 'Lato destro del cuore', 'Non ho mai smesso' e poi l’imprescindibile 'La solitudine', che vede Laura su un cubo di luci a led che sale e poi la fa ruotare a 360 gradi sul punto più estremo della passerella, in un abbraccio ideale a tutto il pubblico.

Lo show, per oltre 2 ore e mezza di musica, con 16 brani più ben 7 medley di 3-4 canzoni ciascuno, è punteggiato di eventi nell'evento: dall'ologramma intermittente di Laura che appare durante l'esecuzione di 'Fantastico (fai quello che sei)' al medley acustico chitarre e voce che unisce versioni completamente riarrangiate di 'Limpido', 'Benvenuto', 'Strani amori' e 'Non c'è'; dalle bolle bianche che piovono sulla platea durante 'Vivimi' alla scenografia virtuale di 'Nuevo', il singolo estratto dalla versione in spagnolo dell’ultimo disco e lanciato in tutto il mondo all’inizio di luglio. Uno scenario potente e catartico accompagna verso il finale con 'Invece no'. Lo show si chiude con il settimo medley per il quale i dodici performer entrano in scena con giganteschi palloni blu che lanciano su pubblico mentre Laura intona 'Nadie ha dicho' (versione spagnola di 'Non è detto'), 'Innamorata' e di nuovo 'E.STA.A.TE.'. In un trionfo di effetti speciali tra bolle, geyser e stelle filanti si chiude il primo dei due concerti romani destinati a rimanere negli annali. Per Laura non poteva esserci modo migliore per inaugurare il tour mondiale che partirà il 26 luglio da Miami e che vanta già 330mila biglietti venduti in tutto il mondo.

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