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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

12 agosto 2015 | 10.13
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

La questione dei migranti, la Grecia e l'età di pensione per le donne, sono tra i temi sulle pagine dei giornali oggi in edicola.

Monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del G9, il gruppo di nove cardinali che consigliano il Papa sulla riforma della Curia parla di immigrazione. "Indifferenza -dice al Corriere della Sera- è una delle parole tipiche della spiritualità ignaziana e della formazione di papa Francesco. Non vuol dire starsene equidistanti. Anche qui è la domanda a fare spazio dentro di sé per andare diritti all' essenzialità dei problemi seguendo la volontà di Dio". E sulla la Lega che parla di "invasione", dichiara: "Le reali cifre bastano a smentire certe affermazioni. Sono allarmismi inutili che non risolvono i problemi. Si tratta di accogliere nelle diverse città gruppi di immigrati, spesso calcolabili in poche decine. Davvero è impossibile parlare di invasione".

"Il sistema internazionale della governance economica è giunto a una svolta. Dopo settant' anni, le istituzioni di Bretton Woods - il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale - sembrano obsolete e la loro stessa legittimità viene messa in discussione su diversi fronti. Se vogliono mantenere il loro ruolo, devono rinnovarsi veramente. L' Fmi in particolare ha diverse sfide da affrontare: negli Usa il Congresso sta tergiversando non solo su questioni internazionali come il commercio ma anche sull' attuazione di riforme che rafforzerebbero il ruolo delle economie emergenti all' interno dell'Fmi. L' Europa dal canto suo ha coinvolto l'organizzazione nella sua crisi con la Grecia che ha già saltato una scadenza nei confronti dell'Fmi". Lo scrivono Harold James e Domenico Lombardi sul 'Sole 24 Ore'.

(Map/Labitalia)

Dopo 26 anni, la Procura della repubblica di Torino volta pagina con la tradizione di stabilire 'criteri di priorità' nell'esercizio dell'azione penale. Lo spiega il Sole 24 Ore. L'attuale Procuratore Armando Spataro - il 23 giugno scorso, esattamente un anno dopo il suo insediamento - ha "messo nell' armadio" quella tradizione, ritenendo "inaccettabile" che con una circolare amministrativa "si possa decidere quali processi fare e quali no" poiché "una scala di priorità già esiste nel sistema legislativo e quindi non c' è bisogno di "ulteriori" codificazioni"."Farlo - sostiene Spataro, in dissenso con qualche suo collega - significa dare la stura alla politica per dire che le Procure esercitano discrezionalmente l'azione penale. A quel punto, se l'obbligatorietà non c' è più, interverranno direttive politiche sull' esercizio dell'azione penale e molti diranno, peraltro sbagliando, che ciò avviene in tutte le parti del mondo. Io non voglio fornire alibi politici a chi vuol dettare le regole d' azione ai Pm", spiega al Sole 24 Ore.

A partire dal gennaio 2015 ben 124 mila profughi sono arrivati in Grecia. Alla crisi umanitaria interna, provocata dalla recessione economica, si aggiunge ora quella delle immense masse di migranti che aggravano ancor più la situazione di vita dei greci. È in questo contesto che bisogna leggere senza paraocchi tecnocratici il terzo accordo sulla Grecia, raggiunto alle 8 di ieri mattina ad Atene tra il governo greco rappresentato dal ministro delle Finanze Euclides Tsakalatos e gli esponenti di Bce, Commissione Ue e Consiglio europeo". Lo scrive l'economista Giulio Sapelli sul 'Messaggero'. "I creditori paiono soddisfatti dopo 18 ore di colloquio: l'accordo prevede che il governo di Atene ponga in atto immediatamente 35 "azioni prioritarie", che vanno dalla tassazione dell' industria armatoriale alla riduzione dei prezzi dei farmaci, alle liberalizzazioni, dalle pensioni anticipate alle esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente. Il realismo è comprovato dall'accordo raggiunto sul tetto del surplus primario, che è stato fissato allo 0,5% per il 2016 e all' 1% per il 2017", aggiunge.

"Cresce in molti paesi europei la malapianta della demagogia populista, che finge di sciogliere a colpi di slogan le complessità non aggirabili della globalizzazione: l' importante non è risolvere i problemi, è salire nei sondaggi. Cresce l' antieuropeismo, e con esso la pretesa assurda che sia meglio ridiventare più piccoli, tornare a chiudersi negli Stati-nazione, per competere coi giganti mondiali. Cresce anche e purtroppo un pericoloso sentimento antitedesco". Lo scrive Laura Boldrini, presidente della Camera sul Messaggero, aggiungendo: "Germi da non sottovalutare, che si sono diffusi nel silenzio delle tradizionali famiglie politiche europee le quali, nelle scelte dei diversi governi nazionali, hanno dato la precedenza all' oggi, alla preoccupazione per l' immediato consenso domestico".

"La banca centrale cinese tenta di risolvere con una misura monetaria una questione economica che si sta facendo pesante, il marcato rallentamento del Paese, ma come in tutte le battaglie della guerra delle valute le incognite superano ampiamente i vantaggi. E infatti si è vista la reazione dei mercati di tutto il mondo". Lorenzo Bini Smaghi, attualmente presidente della Société Génerale oltre che della Snam parla con 'La Repubblica' e dice:"La Cina è in difficoltà e cerca di risolvere con mezzi monetari le carenze dei "fondamentali". Recuperare competitività con la svalutazione è un rimedio antico, però non sempre funziona".

Non si rassegna: "Sono orgoglioso della mia pensione". Gigi Bonfanti, 68 anni, segretario generale dei pensionati Cisl, è uno dei dirigenti finiti nel mirino per la lauta retribuzione: 225 mila euro l' anno lordi di cui 143 mila di pensione e il resto in indennità. E rivela a 'La Repubblica': "Una parte l' ho sempre devoluta in beneficenza". Accusa: "Non ci sto a essere messo nel mucchio con i ladri di polli". "Sono amareggiato ma non ho proprio nulla da nascondere. Quello che ho me lo sono guadagnato. Ho lavorato una vita. Ho studiato da medico, uno dei primi a Parma a dedicarsi alla professione arrivando da una famiglia di operai. Ho attraversato gli anni Settanta quando un medico non poteva iscriversi al sindacato degli infermieri perché era considerato controparte, un padrone".

"Sarebbe opportuno che nella discussione sulla flessibilità nell'età alla pensione delle donne accanto al calcolo sulle penalizzazioni legate all' anticipo, si facessero anche dei calcoli relativi a premialità (ovvero contributi figurativi) legate alla effettuazione di lavoro di cura intensivo. Qualche cosa esiste già, ma è pochissimo: dalla riforma Dini in poi le lavoratrici che hanno un figlio si vedono riconoscere tre mensilità di contributi figurativi (oltre a quelli versati durante il periodo di congedo), fino a un massimo di un anno nel caso abbiano quattro figli, ovvero quanto è riconosciuto in Germania per un figlio solo. E non vi è nessun riconoscimento per la cura di famigliari gravemente invalidi o anziani non autosufficienti. Questo riconoscimento compenserebbe parzialmente la perdita economica legata all' uscita anticipata esclusivamente per chi ha effettuato davvero lavoro di cura famigliare, donna o uomo che sia.Ovviamente, la cosa non dovrebbe essere in alternativa ad un investimento nei servizi, anche perché non è sempre vero che l' esclusiva cura famigliare sia la migliore, o la più adatta". Lo scrive la sociologa Chiara Saraceno su 'La Repubblica'.

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