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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

12 ottobre 2015 | 09.55
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Verranno a mancare sia i posti di vertice sia i livelli intermedi, i magistrati che scrivono le sentenze. E' amaro doverlo dire, ma sarà inevitabile un calo della produttività. Già ora si sta verificando un rallentamento nello smaltimento dell'arretrato". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Riccardo Virgilio presidente del Consiglio di Stato.

"Ad agosto Europa e Vietnam hanno raggiunto un accordo di principio, ora si tratta di tradurlo in forma giuridica. Il testo ufficiale andrà approvato dal Consiglio e Parlamento europeo, un iter che dovrebbe concludersi entro l'anno. Le prospettive sono molto interessanti e per l'Italia ci sono grandi opportunità di crescita". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Licia Mattioli, presidente del Comitato tecnico per l'internazionalizzazione di Confindustria.

"Prima di pensare alle coperture dobbiamo aumentare il numero degli occupati e il rapporto attivi-pensionati (oggi gli attivi sono 22,425 milioni e i pensionati 16,393 milioni, con un rapporto pari 1,368) portandolo a 1,531 (con 24,5 milioni di attivi) e questo lo si può fare riducendo il costo del lavoro come previsto nel Jobs Act con la decontribuzione o un più etico credito d'imposta. Come finanziamo tutto ciò? Due possibili strade: 1) prevedere per tutte le prestazioni in pagamento che l'indicizzazione ai prezzi sia pari al 90% per i prossimi 5 anni; b) impostare per 5 anni un contributo di solidarietà su tutte le prestazioni, anche assistenziali, generate dal metodo retributivo. Il contributo che definiamo di 'sostenibilità intergenerazionale' sarà, ad esempio, dello 0,5% sulle pensioni fino al minimo (circa 2,5 euro al mese) per arrivare a percentuali più consistenti al crescere degli assegni". Lo scrive su 'Corriere economia', Alberto Brambilla, presidente Itinerari Previdenziali.

"Vediamo una ripresa dell'Europa. Stiamo crescendo ovunque, soprattutto in Spagna, e i Paesi dell'Est non si sono mai fermati. Anche l' Italia dà segnali: gli ordini sono saliti del 50%, anche se si partiva da una situazione difficile. Le medie imprese italiane hanno tenuto su il Paese quando i consumi erano a picco e i Big soffrivano. A differenza di altri abbiamo scelto un settore molto tecnologico, con una presenza internazionale vera: strada faticosa, ma sul lungo periodo ci aspettiamo risultati importanti". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il presidente di Prime Industrie, Gianfranco Carbonato.

"I poli fieristici sono la piattaforma ideale per far conoscere il made in Italy in tutto il mondo e aiutarlo a muoversi in maniera coordinata, valorizzando le peculiarità di ciascuna azienda. Il nostro compito non è limitarci a ospitare le manifestazioni, ma mettere in campo tutte le iniziative utili a favorire le occasioni di business tra espositori e visitator". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', Duccio Campagnoli, presidente del gruppo Bologna Fiere.

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