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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

05 novembre 2015 | 10.22
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Matteo Renzi ci ha preso in giro. Aveva garantito che nella legge di Stabilità avrebbe introdotto i costi standard. E invece, una volta di più, rieccoci ai tagli lineari. Quelli che castigano i virtuosi". Così Roberto Maroni, governatore della Lombardia, intervistato dal 'Corriere della Sera', dopo l'incontro regioni-governo.

E sulla successione a Chiamparino alla guida della Conferenza delle Regioni dice: "io propongo che la conferenza delle Regioni come suo nuovo presidente scelga me, oppure Luca Zaia o Giovanni Toti. Uno di noi potrebbe fare quello che né Chiamparino né chiunque altro potrebbe fare".

"I bilanci delle Regioni saranno sostenibili anche nel 2016 e non aumenteranno né ticket né addizionali". Debora Serracchiani, governatrice del Friuli-Venezia Giulia e vicesegretario nazionale del Pd, commenta così, con 'Repubblica', l'esito dell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e Regioni.

"Diciamo -spiega- che ci siamo chiariti. Non serve a nessuno il muro contro muro. Né giocare alla demagogia. Dobbiamo essere alleati, non nemici. Istituzioni che collaborano".

"Poiché le mie dimissioni nulla avevano a che fare con la legge di stabilità, la decisione non può cambiare adesso". Così, in un colloquio con 'La Repubblica', il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sulle sue dimissioni dalla guida della Conferenza Stato-Regioni.

E sulla riforma delle Regioni: "dobbiamo cogliere l’occasione che si apre con la riforma del Senato".

“Non abbiamo scelta e rinnovare il nostro contratto è l’imperativo categorico che ci guida”. Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, in un intervento sul quotidiano “Il Tempo”, indica l’obiettivo dei sindacati metalmeccanici nella trattativa per il contratto delle tute blu che s’avvia oggi nella sede di Confindustria.

“Se riusciremo nell’intento di dare un epilogo positivo alla nostra vertenza contrattuale –sottolinea Palombella-dovremo subito dopo far votare l’ipotesi di accordo a tutti i lavoratori, anche ai non iscritti ai sindacati. Ma c’è di più: nel corso della trattativa in questione dovremo mettere da parte le divisioni tra sindacati metalmeccanici. Non sarà difficile, perché sono più i punti di contatto tra le nostre piattaforme che quelli di divisione".

"Proprio con la Fiom -sottolinea- dobbiamo cercare di valorizzarli, consapevoli che dobbiamo giocare insieme la partita per dare un contratto a tutti i lavoratori metalmeccanici. Se ci riusciremo insieme, coglieremo il risultato di un intesa per un contratto unitario dopo sei anni che non accadeva”.

"Sarà il rinnovo più difficile della storia dei metalmeccanici, ma siamo rodati a superare le situazioni più impervie, ci sono ancora dei margini per centrare l’obiettivo. Va evitato il rischio principale, cioè l’irrigidimento delle varie posizioni". Così il leader della Fim Cisl, Marco Bentivogli, intervistato da 'Avvenire', sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

"Il salario non sarà -conclude- l’unico obiettivo del rinnovo, ma serve comunque un aumento dignitoso, che nel nostro testo è di 105 euro lordi. Se Federmeccanica resterà su posizioni ideologiche sarà impossibile trovare una convergenza".

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