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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

24 novembre 2015 | 10.13
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Dalla crisi economica non si esce, se non rilanciando l'occupazione femminile. Tante giovani continuano a essere penalizzate ed è sempre più difficile per loro andare a vivere da sole e programmare un figlio. Temo che per molte il Jobs act non abbia sbloccato la situazione. Una donna su quattro lascia il lavoro quando resta incinta. E' un dato allarmante. Bisogna anche aumentare incentivi e sgravi fiscali per chi assume le donne. C'è un enorme capitale umano femminile che viene trascurato, ma la ripresa economica passa da qui". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', la presidente della Camera Laura Boldrini.

"E' giusto, e necessario, che il sistema delle banche sane si faccia carico di quelle in difficoltà. E il salvataggio deve avvenire subito, prima che entrino in vigore le nuove regole sul bail-in, che la maggior parte dei risparmiatori italiani ancora non conosce. E' un fatto gravissimo che va evitato a tutti i costi. Sono banche che salvano altre banche. E per fortuna il sistema bancario italiano è abbastanza solido da potersi permettere un intervento di questa portata. Confermando, peraltro, quella tradizione tutta italiana che finora ha visto le banche salvate sempre con risorse private e mai con quelle dei contribuenti". Così, in un'intervista a 'Il Giornale', Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum.

"E' un momento chiave per la privatizzazione di Ferrovie che contiamo di condurre a traguardo entro la seconda metà del 2016. Il gruppo non ha mai smesso di lavorare in queste settimane e ha prodotto il Dpcm che è stato portato oggi (ieri, ndr) al Consiglio dei ministri. Alla luce di questo passaggio, ci sarà probabilmente una nuova riunione del gruppo a strettissimo giro di posta". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del ministro dell' Economia e delle Finanze.

"L'impatto dell'allarme terrorismo sull economia dipenderà dal grado di sicurezza che l'Italia dimostrerà di avere. Quanto all'ipotesi di dare maggiore flessibilità di bilancio ai Paesi coinvolti nell'antiterrorismo, è da tempo che a prescindere dai fatti di Parigi, occorre rivedere le rigidità imposte da Bruxelles. Nei mesi scorsi il nostro Paese ha dato una grande prova con l'Expo, non c'è stato alcun incidente. Se anche attorno al Giubileo verrà realizzato lo stesso cordone di protezione e sin da ora sarà evidente che non ci saranno problemi, allora l'Italia diventerà calamita di turismo e investimenti". Così, in un'intervista a 'Il Tempo', il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli.

"Servono dalle 3 alle 5mila assunzioni per far funzionare i servizi, non c'è alternativa. Qualche ambulatorio potrebbe anche chiudere o ridurre il propri orario di servizio ma senza assunzioni il vero rischio è quello di rendere ancora più estenuanti le liste d'attesa. Che già così come sono generano gravi fenomeni di esclusione sociale. Confermato lo sciopero del 16 dicembre come la manifestazione di sabato prossimo a Roma. Non possiamo essere considerati solo un costo da tagliare e non si può rispondere a un blocco dei contratti che dura da sei anni con uno stanziamento, nemmeno certo, che porterebbe ad aumenti medi di 10 euro netti in busta paga". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao.

"Ci sarà l'assegno di ricollocazione, per la prima volta riconosciuto come diritto di ogni disoccupato, spendibile in servizi per l'occupazione presso una struttura scelta dalla persona. Ma che deve dare un risultato: se il disoccupato resta tale la struttura non verrà remunerata. Poi, bisognerà aprire alle agenzie dei privati nelle Regioni che ancora li escludono, ad esempio, al Sud. E poi bisogna utilizzare bene i fondi europei, che non mancano. Anzi: ci sono, ma non vengono spesi. O spesi male, senza puntare a un ritorno in termini di risultati. Centri pubblici e privati devono diventare il luogo naturale dove un disoccupato va per trovare un nuovo posto". Così, in un'intervista Maurizio Del Conte, neopresidente dell'Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro).

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