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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 dicembre 2015 | 10.09
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Come consigli di amministrazione, abbiamo deliberato di avviare task force interne per predisporre tutte le documentazioni necessarie per poter arrivare alle valutazioni caso per caso sugli investimenti. Saranno messe tutte a disposizione del Fondo, nell'auspicio che possa partire in tempi rapidi. Noi ci portiamo avanti, partendo dalle carte dei mille obbligazionisti più colpiti e proseguendo con gli altri. In queste situazioni l'approccio caso per caso è l'unico vincente". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Roberto Nicastro, presidente delle quattro nuove Banca Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti.

"Potessero avere un rating, credo non sarebbe inferiore a quello della media delle banche italiane. Anzi, considerati i livelli di capitale e l'azzeramento delle sofferenze, potrebbe essere anche più elevato. Mi trovassi nei panni di un depositante, non esiterei a mettere qui i miei risparmi: si tratta di banche detenute dall'autorità di risoluzione e quindi dalla Banca d'Italia, monitorate quotidianamente, guidate da un nuovo management e inserite in territori economicamente vivaci". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore' M aria Pierdicchi, consigliere di amministrazione delle quattro good bank nate dal salvataggio di Banca Marche, Carife, Etruria e CariChieti.

"Abbiamo anche messo a disposizione una disciplina per la promozione degli investimenti utili, nelle reti urbane, ad ottimizzare i prelievi dei clienti domestici in una casa sempre più elettrica. Ciò presuppone una profonda riforma per una vera e propria liberazione del vettore elettrico diffuso dai lacci antistorici che ancora lo penalizzano nelle applicazioni domestiche rispetto agli altri vettori a fonti fossili o ad emissioni climalteranti. L'elettricità è la forma di energia 'più amica' delle fonti rinnovabili, sia autoprodotta in situ che rinveniente dal mix elettrico nazionale, e dell'efficienza energetica. La regolazione tecnico-economica per gli investimenti nella liberazione elettrica c'è. Non può ora mancare l' impiego della medesima da parte degli operatori. Ciò costituirà un contributo importante agli impegni assunti a Parigi alla Cop21". Lo scrive su 'Il Corriere della Sera', Guido Bortoni, presidente Autorità di regolazione energia.

"Abbiamo il necessario per creare una nuova infrastruttura economica che salverà l' ecosistema terrestre: abbiamo l'internet, il nuovo metodo di comunicazione che oramai usiamo tutti da 20 anni, abbiamo energie rinnovabili come il solare e l'eolico, abbiamo nuovi metodi di trasporto che sono meno inquinanti ma anche sociali, grazie al crescente modello di car sharing. I pilastri per la costruzione della terza rivoluzione industriale ci sono tutti e sono oramai maturi". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', l'economista Jeremy Rifkin.

"Il debito elevato, gli investimenti bassi e la debolezza delle banche continuano a pesare sulle economie avanzate, specialmente in Europa; e molte economie emergenti devono adeguarsi ai cambiamenti dopo il boom degli investimenti e del credito post-crisi. La crisi dei rifugiati in Medio Oriente e in Europa non è solo una questione umanitaria; si tratta di una questione economica che riguarda tutti. E noi tutti abbiamo il dovere di aiutare. Sì, le sfide che attendono il mondo nel 2016 sono grandi. Ma con le giuste politiche, la leadership e la cooperazione, possiamo gestirle a beneficio di tutti noi". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore' Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale.

"In diversi paesi, tra cui Francia, Italia e Spagna, sono fondamentali anche le riforme destinate a incrementare la flessibilità strutturale. Inoltre, bisogna rimuovere gli ostacoli per investire di più e in modo più efficiente nel settore pubblico e privato. E i governi devono implementare misure in grado di ridistribuire il reddito, migliorare la fornitura di servizi base e dotare la forza lavoro di strumenti adeguati per poter sfruttare al meglio i mutamenti in corso nella struttura economica. Generare la volontà politica per far almeno una parte di tutto ciò sarà tutt' altro che semplice. Ma uno sguardo onesto alle pessime condizioni - e alla poco promettente traiettoria - dell'economia globale potrà, si spera, aiutare i politici a fare ciò che serve". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', Michael Spence, premio Nobel per l'Economia.

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