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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

14 gennaio 2016 | 10.05
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Se pensiamo di fare a meno del Cnel, se vogliamo sventolare il suo scalpo politico, eliminiamolo pure, ma ci sono funzioni di legge che devono trovare una rapida collocazione: l'archivio dei contratti, la rappresentanza sindacale, il rapporto sulla pubblica amministrazione, sul mercato del lavoro. Quest'organo è stato utilizzato malissimo, è stato gravemente abusato, ma le sue competenze devono essere riallocate e il suo personale deve poter lavorare dignitosamente, come sta cercando di fare da quando il Cnel è stato messo nel disegno di legge costituzionale". Lo scrive su 'Il Corriere della Sera, Alessandra del Boca, docente di Economia Consigliere di Sorveglianza Ubi.

"Lasciare il risparmio a un destino di sommersione sarebbe un peccato mortale; e lo pagherebbe in primo luogo la politica, visto che il risparmio è un fenomeno che tocca milioni di elettori ed il loro nervo più delicato (il bisogno di cautelarsi per il futuro). Ed allora la politica cominci a pensare di mobilitare il risparmio oggi inagito nelle formule più istituzionali e securizzanti per il singolo risparmiatore. Non servono grandi consulenti per inventare una ingegneria finanziaria adeguata a garantire un rendimento modesto ma sicuro ai milioni di italiani che hanno in mano una ricchezza troppo inerte. Se mi fosse permesso un consiglio, suggerirei di rileggersi le operazioni messe in atto da Beneduce nei nostri anni 30 (riforma delle banche, creazione dell'Imi e dell'Iri, esplicitazione della responsabilità Inps, ecc.). Possono parlare da sole, visto che non si vedono eredi della classe dirigente che le attuò". Lo scrive su 'Il Corriere della Sera', il sociologo Giuseppe de Rita.

"L'economia mondiale è più solida di quanto non lascino intendere i mercati finanziari. Il vero problema è il pregresso: cioè i debiti accumulati dalle imprese dei Paesi emergenti in passato, che restano elevati. Per capire però quanto questo possa creare crisi globali bisognerebbe sapere chi ha prestato soldi alle aziende emergenti: le banche? I fondi comprando bond? I fondi al leva? A seconda di chi è più esposto sui Paesi più in crisi, si possono ipotizzare pericoli di contagio diversi. E' comunque fuori di dubbio che questi debiti vadano ridotti nei Paesi emergenti". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Francesco Garzarelli co-responsabile per la ricerca macroeconomica a livello globale della Goldman Sachs.

"Oggi l'Europa non è più come la chiamavo io dieci anni fa una 'unione di minoranze' in cui nessuno prevaricava, oggi c'è la Germania che nei Consigli europei detta la regola. Ma questa non è leadership, perché leadership vuol dire rendersi conto dei problemi di tutti. Gli americani finita la guerra hanno fatto il piano Marshall non perché facevano la carità cristiana ma perché intelligentemente capivano che dovevano comandare un gruppo forte, essere leader di un gruppo forte, la Germania non si rende conto di questo". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Romano Prodi.

"Stiamo ragionando sull'ipotesi di costituire un'Agenzia di monitoraggio, allargata a tutte le forze sociali che rappresentano il mondo delle professioni, in primis le casse di previdenza private, per aiutare le Regioni a superare gli aspetti tecnici e operativi legati alla redazione dei bandi destinati ai professionisti e, al tempo stesso, mettere a disposizione degli stessi professionisti tutti gli strumenti necessari per la loro partecipazione ai bandi. Nell'ambito della contrattazione collettiva, il nuovo ccnl degli studi professionali ha già codificato una serie di istituti contrattuali che interagiscono con le disposizioni abbozzate nel disegno di legge predisposto dal governo. Ma non solo; sono state introdotte, per la prima volta in Italia, misure di welfare dedicate ai datori di lavoro-professionisti. Sicuramente, un buon punto di partenza, aperto a grandi potenzialità per legittimare finalmente le esigenze di welfare dei lavoratori autonomi". Così, in un'intervista a 'Italia Oggi', il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.

"Il 15 gennaio, domani, entra in Consiglio dei ministri il decreto per il rinnovo delle classi di concorso. A inizio febbraio il bando sarà nero su bianco. Non sono soddisfatta del potenziamento, serviranno tre anni per andare a regime. Ma adesso partiamo con la formazione dei presidi: devono prendersi le loro responsabilità e scegliere. Le segnalo un'altra disfunzione: diversi dirigenti scolastici al Sud hanno scritto alle famiglie che l' alternanza scuola-lavoro si farà solo in estate per non sottrarre ore alle materie di curriculum. L' alternanza scuola-lavoro è curriculum e si farà tutto l'anno. Vorrei dire, però, che grazie alla Buona scuola e dopo questo concorso non ci saranno precari in graduatoria per le medie e superiori. E' un risultato liberatorio". Così, in un'intervista a 'La Repubblica, il ministro del Miur, Stefania Giannini.

"Il codice degli appalti introduce un registro ad hoc. E per quanto riguarda la grandi opere, prima di procedere, ci sarà l'obbligo di ascoltare il parere non vincolante delle comunità locali. Una norma di civiltà, che sarebbe stata utile da applicare in Val di Susa. Così, in un'intervista a 'La Repubblica, il viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini.

"Dopo un 2015 molto complicato abbiamo una ripresa evidente, ma non abbastanza forte. Dobbiamo sfruttare il buon vento di coda, a partire dai prezzi petroliferi. E attuare le regole e gli interventi con cui abbiamo risposto alla crisi. Noi sappiamo che l' Italia non è il Paese che beneficia di meno dell'aiuto dell'Europa. Può ottenere la clausola sugli investimenti o delle riforme strutturali e, nonostante tutto, critica. E dice 'non abbiamo abbastanza' quando hanno più di chiunque altro. Va bene dal punto di vista della retorica, non della realtà. La Commissione ama l'Italia. Apprezza e sostiene le riforme. Ed è aperta alla flessibilità, a condizione che i fatti permettano di accedervi". Così, in un colloquio con la 'La Stampa', il commissario Ue per l'Economia Pierre Moscovici.

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