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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 febbraio 2016 | 10.25
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Non abbiamo dati completi sulle eventuali conseguenze psicologiche per un bambino cresciuto da genitori gay. Allo stato attuale un'ampia serie di ricerche scientifiche dimostrerebbe il contrario. È presto però per tirare le conclusioni e prevedere danni a carico dei figli di famiglie non tradizionali". Gabriel Levi, direttore del Dipartimento di psichiatria infantile dell'Università La Sapienza, quello creato da Giovanni Bollea, lo dice al Corriere della Sera. "Ci vorranno trent'anni per avere risposte più chiare su questa materia perché certe problematiche possono manifestarsi a lungo termine".

Risultati in crescita per Inwit che, nel suo primo esercizio, ha realizzato ricavi su base annua per 318,9 milioni, rispetto ai 314 del 2014. L'ad Oscar Cicchetti dice al Sole 24 Ore: "Il nostro è un business dove le dimensioni contano. In Italia ci sono 43mila torri di tlc, Inwit ne ha 11.500: c' è spazio per fare sinergie. 3 Italia ha dichiarato l' interesse a cedere le torri (ne ha circa 8mila) in caso di fusione con Wind. È improbabile che siano in vendita le torri Vodafone (circa 11.500 siti), ma se cambiassero idea noi saremmo interessati. E poi ci sono le mille torri tlc di EiTowers".

George Osborne, ministro delle finanze britannico, è stato ieri a Roma per incontrare il suo omologo Pier Carlo Padoan. In un'intervista a 'La Repubblica' dice: "La domanda non è tanto se la Gran Bretagna possa sopravvivere al di fuori dell'Ue, ma se, uscendo, saremmo più ricchi e sicuri e se l'Unione tutta starebbe meglio. Penso che se otteniamo queste riforme la risposta è che non lo saremmo. La buona notizia è che stiamo parlando in una settimana in cui il presidente del Consiglio Europeo ha formulato delle buone proposte, con dei dettagli da risolvere".

"Con molti anni di ritardo sulla gran parte dei Paesi dell'Unione europea, l'Italia sembrerebbe finalmente avviata ad introdurre nel proprio sistema di protezione sociale una garanzia di reddito minimo per chi si trova in povertà assoluta, ovvero per chi non riesce a soddisfare i propri bisogni essenziali: quattro milioni circa di persone (di cui un milione sono minori), secondo le stime Istat, distribuite in 1.470.000 famiglie", screive la sociologa Chiara Saraceno su 'La Repubblica'. Ma "il condizionale è d' obbligo, -avverte- perché gli stanziamenti previsti per questa misura per l' anno in corso, ma anche a regime, sono molto ridotti e, per un aspetto fondamentale (le misure di attivazione), precari".

"L'Italia sta ponendo un tema poco gradito a tanti Paesi troppo ripiegati su sé stessi. L'Italia non si lascia ricattare dagli interessi nazionali e dice: l'Europa delle regole e della moneta non basta, l'Europa deve fare l'Europa". Lo afferma il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, intervistato da 'La Stampa'. "Se si ragiona di favorire investimenti e lavoro nei margini della flessibilità, non è -spiega- per fare un favore a questo o a quello, ma è per rendere l'Europa più amica delle comunità e dei popoli. E lo abbiamo fatto con una manovra ragionevole, concordata con l'Europa. E dentro le regole".

Daniel Gros, direttore del Ceps di Bruxelles, parla con La Stampa e spiega perché in Italia, secondo i numeri della Commissione, la ripresa è più lenta del previsto. "È una storia lunga -dice-. Il vostro governo vuole rafforzare la ripresa con la domanda, ma è una politica che ha dei limiti. Un Paese non vive di domanda ma dell'offerta che crea, dei posti di lavoro, di produttività. E su questo versante è stato fatto poco". Renzi ha fatto il Jobs Act."Magari avrà impatto tra qualche anno, sarebbe illusorio attendersi effetti prima", aggiunge. Serve invece "rimettere in moto la macchina dello Stato, che è inceppata soprattutto a livello regionale, comunale, locale, tra una politica bloccata e partecipate che proliferano".

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