"Un campanello d'allarme per l'Ue che deve offrire ai lavoratori condizioni migliori". Così la Ces, Confederazione europea dei sindacati commenta il voto sulla Brexit e chiede "un'azione decisiva per garantire che questo non sia l'inizio della disgregazione dell'Unione europea, e non danneggi posti di lavoro e diritti dei lavoratori" e per "affrontare il profondo malcontento sul lavoro dei cittadini europei con la creazione di una società più giusta e più equa, investendo in posti di lavoro di qualità, con buoni servizi pubblici e reali opportunità per i giovani".
Per quanto riguarda la questione migranti, la Ces chiede la "sospensione dell'accordo Ue-Turchia, dopo che le guardie di frontiera turche hanno sparato quest'anno a 60 rifugiati alla frontiera". Chiede anche che "gli Stati membri dell'Ue attuino il trasferimento di 60.000 rifugiati (accettato un anno fa) e facciano un migliore utilizzo dei 3 miliardi di fondi Amif sottoutilizzati dell'Ue".
La Ces si rammarica invece "che il Consiglio cerchi accordi in stile Turchia con altri Paesi nel vano tentativo di tenere i rifugiati fuori dall'Europa".