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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 luglio 2016 | 09.30
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il voto sulla Brexit dice che il gap fra chi ha e chi non ha sta continuando a manifestarsi nelle urne. C'è Donald Trump negli Stati Uniti, ed elezioni in altri Paesi europei che possono far emergere la protesta di chi si sente tagliato fuori. E si avvicinano altre scadenze: il referendum costituzionale in Italia e le presidenziali francesi. Questa incertezza rende gli investitori riluttanti a prendere rischi". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', Nikhil Srinivasan chief investment officer che gestisce il patrimonio da circa 500 miliardi di euro delle Generali.

"A dieci giorni dalla Brexit il riassunto più fedele della situazione è contenuto nelle brevi parole di Charles Grant che scrive semplicemente che 'fino ad ora la narrativa è stata di disintegrazione e non di integrazione'. E' chiaro che, in questo quadro, il rinvio dell'esame delle conseguenze della Brexit è stato un grave errore, anche perché in autunno saremo già alla soglia della campagna elettorale in tre Paesi chiave dell'Unione europea. Si voterà infatti nel marzo 2017 in Olanda, a maggio per le presidenziali francesi e, infine, a settembre, in Germania. I futuri rapporti tra l'Unione europea e la Gran Bretagna verranno perciò pesantemente influenzati dai problemi e dagli interessi interni di tre protagonisti dell'Unione europea, tutti appartenenti al piccolo numero dei padri fondatori e tutti caratterizzati da un progressivo indebolimento dei poteri tradizionali di fronte all' irruzione delle nuove forze politiche". Lo scrive su 'Il Messaggero' Romano Prodi.

"Il digital divide può oggi essere superato puntando direttamente all'impresa 4.0, a cui devono guardare anche le piccole imprese, quelle con una decina di addetti, che soffrono di un gap digitale rispetto alle medie europee. Se guardiamo alle medie e grandi imprese, siamo in linea con l'Europa. C'è qualcosa di diverso di cui tenere conto: che la competizione avviene per filiere e il manifatturiero è solo una parte di esse. Il problema che abbiamo a livello sistema Italia è che nell'indotto del manifatturiero l' innovazione è molto più lenta. Qui si deve agire". Così in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Agostino Santoni, presidente Assinform.

"Ci siamo focalizzati sulle marche e sulle innovazioni più importanti. Abbiamo semplificato i processi e l'organizzazione per liberare risorse da reinvestire nella crescita. Abbiamo trasformato l'azienda in direzione del digitale, arricchito la nostra offerta con servizi personalizzati ed esperienze online, e quadruplicato il nostro investimento in comunicazione digitale dal 5 al 20% del totale degli investimenti. Settimo è stata portata di recente la produzione di Ultradolce dallo stabilimento l'Oréal di Varsavia e dal 2017 realizzeremo qui tutti gli shampoo e i gel doccia di The Body Shop per il continente europeo che finora erano delegate a fornitori stranieri. Questo dimostra che in Italia si può essere produttivi e competitivi a livello internazionale". Così in un'intervista a 'La Stampa', Cristina Scocchia ad L'Oréal.

"Utilizziamo le nuove norme per trasformare le popolari che lo desiderano in 'società benefit' previste dalla legge di Stabilità per il 2016 e nei giorni scorsi presentate dalla circolare 19/2016 di Assonime. Sono società che lavorano per creare non soltanto un bene economico, cioè il profitto, ma anche un bene sociale". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza', Giovanni De Censi, presidente della Confederazione internazionale banche popolari.

"Un allungamento della vita lavorativa dei contribuenti consentirà, anche con il sistema contributivo, di raggiungere pensioni più elevate. Ma la diffusione di carriere basse e di lavori discontinui, oltre agli effetti sull'andamento del Pil fa prevedere pensioni di livello inadeguato. Dobbiamo mettere insieme soluzioni di lavoro, previdenza, assistenza e sanità. E poi farle parlare tra loro. In buona sostanza, l'obiettivo è far sì che tutti i cittadini possano avere in qualsiasi momento, su ciascun elemento, un trattamento e una copertura sufficiente ad affrontare ogni situazione". Lo dice a 'Affari & Finanza', Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari.

"Quella dell'imprenditore è una sorta di scommessa sul futuro, che implica aspettative di carattere giuridico sia nei rapporti con le pubbliche istituzioni sia nei contratti privati. Quindi come le dicevo, è dovere dell'avvocato anche calcolare l'esito della causa. Gli strumenti tradizionali, oggi resi più agevoli e disponibili mediante Internet, sono gli indirizzi dottrinari sul contenuto di una legge ed i precedenti, ossia le sentenze già pronunciate su casi identici o simili". Così, in un'intervista a 'Affari & Finanza' il giurista Natalino Irti.

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