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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 novembre 2016 | 09.57
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola la pronuncia dell'Alta Corte inglese sulla Brexit, i dati sull'occupazione e sempre il terremoto.

Commentando la decisione dell'Alta Corte inglese, in un'intervista a 'Repubblica', Geoffrey Robinson, deputato laburista da quattro decenni, uno dei padri del Labour ed ex ministro delle Poste, la definisce "molto buona". "Sono convinto - dice - che l’appello alla Corte Suprema verrà respinto e che la sovranità del Parlamento vincerà anche in quella sede". E aggiunge: "La decisione dell’Alta Corte rafforza le posizioni del partito nazionalista scozzese, dei liberaldemocratici e di noi laburisti, le forze che vogliono una soft Brexit, cioè uscita dall’Unione europea, a denti stretti, visto che così ha deciso il referendum, ma restando dentro al mercato unico europeo, il che significa garantire libertà di immigrazione".

Sul fronte opposto, il 'Corriere della sera' intervista Matthew Elliott, fondatore di gruppi di pressione per i diritti dei contribuenti e motore della campagna pro-Brexit: "Sono abbastanza sorpreso, anche se sono sicuro che la sentenza non rallenterà o ostacolerà la Brexit. Il governo farà appello. È un appello che non cambia la situazione, nel senso che anche se ci fosse un voto in Parlamento il voto darà il nulla osta all’articolo 50". E avverte: "Cosa c’è di più sovrano del popolo in una democrazia? La gente ha votato. Usare questa sentenza per ritardare o in qualche modo far deragliare l’esito del referendum è un gioco politico molto pericoloso".

Per quanto riguarda il terremoto, il 'Messaggero' intervista il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: "Abbiamo stabilito di portare a 10 milioni d euro l'aiuto per coprire il mancato reddito dei lavoratori. E' una prima risposta davanti a uno scenario completamente mutato con il terremoto del 30 ottobre. E' la più grave emergenza sismica degli ultimi 30 anni". Il ministro, quindi, esorta: "Dobbiamo ripartire dall'agroalimentare, che costituisce una parte fondamentale dell'identità di questo territorio. Superata l'emergenza, dobbiamo lavorare subito al piano di rilancio. Le risorse ci sono e verranno incrementate, ma ora ci dobbiamo concentrare sulle prime necessità".

Per il presidente dell’Enea, Federico Testa, intervistato da 'Avvenire', "efficientamento energetico e messa in sicurezza devono andare a braccetto per le scuole, ma anche per le case, perché fatti insieme i due interventi consentono non solo di spendere meno, ma di fare in modo che l’efficienza energetica sovvenzioni l’adeguamento antisismico". E avverte che "in Italia è fondamentale uscire dalla logica che si fanno le cose solo se i soldi arrivano tutti dallo Stato, anche perché in questo modo ci vorrebbero cento anni".

In un editoriale su 'QN' l'esperto di lavoro e previdenza Giuliano Cazzola commenta i dati sull'occupazione: "Purtroppo i talk show ci hanno abituato a dar conto soltanto di situazioni negative, che esistono e sono tante, ma che non rappresentano tutte le realtà di un Paese che resta pur sempre tra i più sviluppati del mondo. Anche per quanto riguarda il dramma del lavoro dei giovani non capita quasi mai che siano presentate esperienze positive o che si spieghi il fenomeno dell’impiego degli stranieri in mansioni rifiutate dagli italiani. È sufficiente compiere indagini più approfondite, come nel rapporto Censis -Confcooperative, in sintonia con i più recenti dati dell’Istat, per trovare storie più complesse e positive, anche per quanto riguarda l’aspetto cruciale dell’occupazione giovanile".

Intervistato da 'Libero', il giuslavorista e senatore Pietro Ichino commenta i recenti dati Inps, che, a suo avviso, confermano due cose: "La prima è che nel 2016 l’aumento dell’occupazione totale è proseguito, anche se un po’ più lentamente; la seconda è che, nonostante la drastica riduzione dell’incentivo economico, è proseguito anche l’aumento del numero degli occupati a tempo indeterminato. Il fatto che questo aumento, per effetto della decontribuzione al cento per cento, si sia concentrato nel 2015 non toglie che l’aumento stesso stia continuando".

Con 'Libero' il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, commenta il via libera al cosiddetto 'Jobs act degli autonomi': "Sono in corso, grazie alle tecnologie digitali, cambiamenti epocali nei sistemi di produzione che da verticali si fanno orizzontali. Non esiste più un confine netto tra lavoro dipendente e indipendente. Perché anche il lavoro subordinato non è più mera esecuzione di ordini gerarchici ma si caratterizza per una forte autonomia e responsabilità rispetto a risultati che devono essere la misura della remunerazione. Dall’altra parte, anche le libere professioni operano in quanto organizzate dal committente e manifestano crescenti fragilità, per cui hanno bisogno sia di investimenti sulle competenze che di tutele. Penso a malattia o maternità, ad esempio".

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