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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

21 luglio 2017 | 10.44
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola oggi la sentenza sul processo 'Mafia Capitale' e l'intervento della Bce.

In un'intervista ad 'Avvenire', don Luigi Ciotti, presidente di Libera, afferma: "Lo si chiami come si vuole, mafia o non mafia, ma questa è la storia di un crimine, punto e basta! E anche grave, perché per il denaro, per l’avidità si è calpestata la vita, le speranze della gente, dei più poveri. E la sentenza lo ha riconosciuto. Dunque nessuno può cantare vittoria".

Al 'Corriere della sera' Alfonso Sabella, ex magistrato del pool antimafia e assessore alla Legalità nel 2014 con l’allora sindaco di Roma Ignazio Marino, dice: "A me poco importa che la situazione di Roma venga classificata come mafia o meno. Da cittadino romano e amante della mia città mi interessa che questa sentenza dimostri quanto Roma e la sua macchina amministrativa siano fragilissime e permeabili alla criminalità". E in un'altra, a 'Repubblica', sottolinea: "Politici e pubblici dipendenti hanno degli obblighi scritti e sanciti dalla Costituzione: devono svolgere il loro ruolo con disciplina e onore. Rispetto ai delinquenti comuni, la loro colpevolezza va accentuata. In un Paese normale sarebbe sacrosanto che fossero puniti più severamente. Ma purtroppo non sempre lo sono".

Sull'intervento del consiglio direttivo della Bce, il 'Corriere della sera' intervista Stefano Caselli, economista e docente di economia degli intermediari finanziari all’Università Bocconi: "Mi sembra che l’obiettivo principale di Draghi e del consiglio sia stato quello di superare le elezioni politiche tedesche che si terranno a fine settembre senza scossoni e senza che sorgano motivi di tensione. Draghi in questo momento non vuole sbandamenti sotto il profilo del sistema politico. Non a caso l’euro ha subito reagito positivamente, rafforzandosi, dopo questo messaggio di stabilità".

Sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, 'Repubblica' intervista il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: "Abbiamo scelto di garantire la massima trasparenza ai cittadini, che adesso potranno finalmente leggere nell’etichetta il luogo di coltivazione, il luogo di lavorazione, tutte informazioni fondamentali per i consumatori. Tuteliamo anche i nostri produttori. E infatti non è un caso che l’Europa in questi lunghi anni, dopo l’approvazione del regolamento del 2011, non abbia reso operative quelle scelte di piena trasparenza: non è facile. Noi invece non volevamo più aspettare per garantire la tracciabilità e la massima informazione ai cittadini sulle produzioni agroalimentari".

Sulla questione migranti interviene, in un'intervista al 'Corriere della sera', Salvatore Martello, da giugno sindaco di Lampedusa: "L’Europa di noi se ne frega. Ha dato 7 miliardi al governo turco per accogliere i profughi. E niente a Lampedusa. Basta con questa barzelletta per cui Lampedusa è stata favorita. Toglietevi dalla testa che i sacrifici siano stati compensati. Anzi, siamo stati danneggiati e nessuno ha alzato un dito per difenderci. Come chiediamo che adesso si faccia contro questo razzista austriaco".

Parlando del rilancio dei territori colpiti dal terremoto, al 'Messaggero', il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, afferma: "Bisogna ricompattare costa e aree interne, per garantire una sorta di unitarietà. La popolazione colpita dal terremoto è frustrata, magari si sente abbandonata dallo Stato, ma è consapevole della solidarietà molecolare che è arrivata da tutta Italia. E in effetti le produzioni locali vanno bene, il turismo si sta riprendendo, la gente non vuole mollare. Questo permette una attività di ripescaggio che può e deve partire dalle tribù, così le abbiamo definite, trasversali al territorio. E che possono dare spinta allo sviluppo, dando supporto alle comunità locali che rischiano di non avere la forza propulsiva di un tempo. Penso agli allevatori di bestiame, che sono una potenza economica e che caratterizzano quelle zone. Agli amministratori legali, che hanno dimostrato forza e determinazione. Agli agricoltori, che sull' Appennino, coltivano prodotti tipici e di qualità. Queste realtà possono essere aiutate inserendole in filiere più ampie. Bisogna lavorare su queste tribù piene di potenzialità e progetti".

'Repubblica' intervista il governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: "Chiediamo maggiore libertà su specifiche competenze e maggiori margini per gestire le risorse che ci trasferisce lo Stato. Le competenze sono sanità e welfare, lavoro e formazione, impresa ricerca e sviluppo, ambiente e territorio. In pratica, chiediamo la libertà di utilizzare più risorse per gestire alcune funzioni. Parliamo di una autonomia fiscale, in parte, ma soprattutto della libertà di decidere dove investire i fondi. Ad esempio, sui temi della formazione e del lavoro, potremmo creare un politecnico regionale, d’intesa col sistema produttivo, che formi migliaia di diplomati l’anno. Parlo dei tecnici tanto richiesti dalle nostre aziende".

In un intervento sul 'Sole 24 ore', Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori italiani, scrive: "Un Paese che vuole porsi il problema di costruire un futuro positivo per i propri cittadini deve fare in modo che le proprie Università attraggano i migliori talenti. Per raggiungere questo risultato è necessario un mix di azioni e condizioni". E conclude: "Viviamo una stagione cruciale per il futuro del Paese. Nell’epoca dell’economia della conoscenza la competizione economica si gioca sul tavolo delle competenze e dell’innovazione. Abbiamo grandi ricercatori e giovani straordinari. Partiamo da loro per vincere la sfida del futuro".

Sullo scenario economico il 'Tempo' intervista Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori: "E' innegabile che qualche lieve miglioramento ci sia stato, un minimo di ripresa è sensibile. Certo, rimangono sul tavolo quasi tutti i nodi fondamentali, innanzitutto quello del lavoro. E poi la differenza tra Nord e Sud. Posso testimoniare che questo tema è molto concreto. Perciò dico che un finale di legislatura così non fa bene a nessuno".

In un'intervista ad 'Avvenire', Lorenzo Fioramonti, docente di Economia politica all’Università di Pretoria e direttore del Centro per lo studio dell’innovazione nella governance, spiega: "Il problema dell’economia politica sta tutto in come la concepiamo. Negli anni ’30 è invalso l’uso di misurarla attraverso il Prodotto interno lordo, un sistema che tiene conto dell’insieme del valore delle transazioni. Ovviamente senza considerare di queste l’utilità o il senso per la società. Siccome poi al Pil si associa l’idea che nel tempo debba crescere, questo spinge i governi ad adottare le misure funzionali alla crescita di questo indicatore: a favorire la crescita del mercato. Così il Pil supporta dell’ideologia della crescita, che avvenga attraverso grandi investimenti infrastrutturali o attraverso la promozione dell’economia di consumo o di qualsiasi scambio possibile sul mercato".

'Libero' dedica un focus al tema della formazione con quattro interviste. Francesco Verbaro, presidente di Formatemp, afferma: "La formazione delle agenzie per il lavoro non può che essere la più aggiornata e attuale, se l’azienda utilizzatrice ha necessità di tempi rapidi, senza costi di inserimento. Nel primo semestre 2017 l’81% del valore della formazione è stato utilizzato per quella professionale, destinata a inoccupati, disoccupati e somministrati. Le agenzie fanno selezione e individuano il personale più vicino alla posizione vacante e così, spesso, occorre semplicemente colmare il gap formativo".

Bruno Scuotto, presidente di Fondimpresa, osserva: "La formazione dà un valore di occupabilità ai lavoratori, è strumento di politica attiva. In questo senso, la convocazione del tavolo, questa settimana, all’Agenzia nazionale delle politiche attive è una prima risposta a quello che andiamo ripetendo da tempo, pur certi che sia Marco Leonardi (della presidenza del Consiglio) che Tommaso Nannicini sono consci del ruolo che la formazione dovrebbe assumere oggi".

Sempre a 'Libero', Rossella Spada, direttore del fondo Formazienda, dice: "Sono convinta che l’attività formativa dei fondi possa consentire anche un miglior allineamento delle competenze con i fabbisogni del mercato del lavoro. La sovra educazione è la cartina di tornasole sulla difficoltà del nostro mercato del lavoro nell’incrociare le giuste competenze con le posizioni lavorative più adeguate e i fondi possono intervenire anche per compensare questi squilibri".

Stefano Mastrovincenzo, amministratore unico dello Ial, una delle più grandi reti di imprese sociali, avverte: "In questo contesto sarà difficile affrontare le sfide ulteriori della riqualificazione e della ricollocazione dei licenziati, del diritto contrattuale alla formazione o quella più impegnativa dell'alfabetizzazione digitale degli adulti. Ci auguriamo che il dibattito aperto stimoli e orienti le volontà di tutti gli attori a condividere pochi, chiari, strumenti di indirizzo e di sostegno per valorizzare le capacità sussidiarie dei sistemi bilaterali e il contributo di tutti i soggetti pubblici e privati".

Sul fronte delle startup, MF-DowJones intervista il vicepresidente esecutivo di Digital Magics, Marco Gay: "Di fatto, grazie a Talent Garden, ai nostri soci, a Tamburi Investment Partners, a Innogest e al partner Pegaso, siamo il più importante hub italiano per l’innovazione. Questa nostra idea di condividere e lavorare insieme in maniera allargata anche con gli altri attori del mercato, oltre che con le start-up, ci fa capire innanzitutto che qualcosa è cambiato, sapendo comunque che siamo all’inizio di un percorso". E annuncia: "Da una parte stiamo lavorando per continuare a dare concretezza a quello fatto fino a ogg, dall’altra ci stiamo dirigendo verso l’implementazione di un programma di accelerazione. Credo che da ottobre potremo iniziare a muoverci con un primo programma per agevolare la velocità con cui una start-up nasce e entra tra le nostre partecipazioni".

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