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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

07 settembre 2017 | 10.37
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola oggi la questione migranti, le misure economiche europee e le politiche previdenziali.

In un intervento su 'Avvenire', la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, scrive: "Per competere anche il nostro Paese deve elevare la qualità complessiva dei prodotti e dei servizi. Per questo bisogna riconoscere ai lavoratori un eguale protagonismo nelle scelte generali e particolari. La nostra battaglia per ottenere relazioni sindacali sempre più partecipate mira a questo risultato. Non solo puntiamo con i contratti a individuare le adeguate procedure di decisione sui processi produttivi o sui servizi, ma intendiamo garantire la partecipazione dei lavoratori nei luoghi alti delle decisione imprenditoriale. Si tratta di far decollare un equilibrio di democrazia economica puntando su fondi pensione molto consistenti che, intervenendo nel capitale di impresa, possano condizionare le scelte dei gruppi manageriali".

Con 'Avvenire' commenta la sentenza della Corte Ue sulla ridistribuzione di richiedenti asilo Gianni Pittella (Pd), presidente del secondo maggior gruppo politico al Parlamento europeo, quello dei Socialisti e Democratici (S&D): "Nessuno ha costretto questi Paesi ad aderire all’Ue. Ma essere parte dell’Ue vuol dire rispettare lo stato di diritto, e tutti gli organi comunitari". E aggiunge: "Per anni l’Italia è stata lasciata da sola, adesso finalmente qualcosa, almeno a parole, si comincia a vedere. Detto questo, è chiaro che la vera soluzione non è nella mera gestione dei flussi all’interno dell’Africa, non serve cercare di creare un gigantesco recinto africano in cui bloccare i disperati che fuggono da miseria, fame e conflitti".

In un'intervista alla 'Stampa', Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, afferma: "La nostra preoccupazione è che una volta ridotta la portata della politica della Bce, quella che abbiamo chiamato il 'cortisone' del presidente Draghi, dovremo tornare a confrontarci con il nostro enorme debito pubblico, di cui si parla poco. Diventerà, quindi, ancora più urgente accelerare sulle riforme economiche per rendere la ripresa più robusta, diffusa e duratura". Per Sangalli, "la risposta, sulla carta, è facile: meno spesa pubblica improduttiva, meno interventi spot e più strategia di lungo termine nella riduzione delle tasse".

Sullo scenario europeo la 'Stampa' intervista anche Davide Serra, finanziere fondatore del fondo Algebris: "Siamo stati nella situazione di una macchina che si è fermata e non riusciva a ripartire. Le politiche della Bce hanno avuto l’effetto della spinta che è servita per far ripartire la macchina. Adesso è appena ripartita e smettere subito di spingere significa rischiare di fermarsi di nuovo". E avverte: "Il sentiero è stretto. La politica deve essere focalizzata non solo sui conti ma anche nel proseguire nel percorso di riforme".

Sulla Brexit torna, con il 'Corriere della sera', lo storico Niall Ferguson: "Per l’Europa la questione principale non è la Brexit, la Ue è già andata avanti. La questione principale è cosa fare per rendere l’Europa un successo. Il problema è la fragile frontiera esterna lungo il Mediterraneo e la mancanza di una coerente politica di sicurezza verso la Russia. Ma non sono convinto che i leader europei abbiamo buone risposte a questi problemi".

Sulla situazione negli Usa 'Repubblica' intervista lo scrittore americano William Finnegan: "Oggi la disoccupazione in America è molto bassa e il vuoto che lascerebbero i dreamers non sarà mai colmato perché molto spesso sono impieghi stagionali o non qualificati che moltissimi americani non farebbero mai. Non a caso tante aziende sono contro questo provvedimento. Senza immigrazione, l’economia Usa crollerebbe".

Sul sostegno al reddito interviene, in un'intervista ad 'Avvenire', Roberto Rossini, presidente delle Acli e portavoce dell’Alleanza contro la povertà: "Subito due miliardi in più per combattere la povertà. Chiediamo due miliardi aggiuntivi stanziati nella legge di bilancio per il 2018 sui 5,1 miliardi in 3 anni che a nostro giudizio servono per assicurare a tutti i 4,7 milioni di poveri un contributo economico adeguato. Dopo tutti quelli che abbiamo speso per le banche...".

Sul tema del sostegno al reddito interviene anche, in un editoriale sulla 'Stampa', la statistica Linda Laura Sabbadini: "E’ necessario un segnale chiaro dell’azione di governo in questa fine legislatura, con una politica sempre più caratterizzata sul fronte della crescita dell’occupazione e della battaglia contro le diseguaglianze. Radichiamo la misura estendendo gradualmente beneficiari e importo, non perdiamo questa occasione. Concentriamo gli sforzi sulle questioni prioritarie di questo Paese. Definiamo subito la road map per raggiungere gli obiettivi, mantenendo il timone fermo sul perseguimento dei diritti dei più fragili e vulnerabili. Più forte sostegno ai poveri e occupazione per giovani, donne, Sud".

Sul fronte delle professioni, in un intervento sulla 'Stampa', Carlo Rimini, ordinario di diritto privato nell’Università di Milano, parla degli obblighi assicurativi degli avvocati: "È una norma sbagliata ma è possibile rimediare. Il governo e il Parlamento la possono ancora cancellare, correggendo un evidente errore e convincendoci che non dobbiamo pensare che è un favore alle solite lobby e che l’Italia non cambierà mai".

Il 'Corriere della sera' intervista Michele Polo, professore di Economia politica alla Bocconi e presidente dell’Organo di vigilanza per la parità di accesso alla rete Tim: "Il modello italiano che ha previsto una separazione funzionale della rete e un forte presidio regolatorio ha seguito una evoluzione virtuosa. Dal punto di vista della concorrenza, non c’è una necessità. Soprattutto dopo la riorganizzazione dei processi varata nel 2016".

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