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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 ottobre 2017 | 10.57
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"La nostra insoddisfazione è massima. La relazione sulla Nota di aggiornamento al Def non è orientata a crescita ed equità, come invece avevamo auspicato e richiesto". Lo dice Maria Cecilia Guerra, presidente del gruppo Mdp al Senato, spiega al Corriere della Sera l' atteggiamento deciso per oggi da tutti i deputati e senatori del suo partito: appoggiare lo scostamento del piano di rientro dal deficit programmato, ma non partecipare al voto sulla Nota. Perché, continua, la variazione dei saldi «consente una manovra con disavanzo maggiore, quindi la rende meno restrittiva. Per esempio, non verrà aumentata l' Iva". E sul lavoro dice: "l governo ha deciso degli interventi di decontribuzione. Ma noi siamo contrari a regalare contributi alle aziende se queste non si impegnano a tenere, almeno qualche anno dopo le agevolazioni, i lavoratori per le quali le hanno ottenute. Perché, se è vero che c'è un aumento di occupazione, questo riguarda soltanto il tempo determinato. Mentre aumentano stage, tirocini, precarietà".

"Non c' è dubbio, nel sentimento generale la fiducia verso i sindacati è in calo. Ma questo riguarda tutte le grandi organizzazioni, le istituzioni e soprattutto i partiti. Perché dieci anni di crisi hanno lasciato il segno: tra gli italiani c' è un profondo senso di solitudine. E nessuno crede più che la soluzione dei loro problemi possa arrivare in modo collettivo". Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, commenta con il Corriere della Sera il sondaggio sulla fiducia nei sindacati, crollata dal 48 al 30% in dieci anni soprattutto tra i giovani, le donne, i disoccupati. "Sono le categorie che hanno sofferto di più la crisi -dice-. E una certa campagna populista non ha aiutato. I giovani si sono sentiti dire che non potranno andare in pensione perché i loro nonni ci sono andati troppo presto. I disoccupati e i precari si sono sentiti dire che la colpa della loro situazione è di chi ha un lavoro con troppe tutele. Ma abbiano anche segnali in controtendenza. Le adesioni sono in crescita in molti settori, come il terziario, i meccanici e l' agroalimentare. E quando nelle aziende ci sono le elezioni per le rappresentanze sindacali a partecipare non è una minoranza ma il 90% dei lavoratori".

"L' impossibilità di stabilire cosa sia davvero un' economia di mercato ha indotto l' Unione Europea a varare una nuova normativa per il calcolo di dazi antidumping fondata su un'identificazione accurata, caso per caso, delle distorsioni che possono dare origine alla concorrenza sleale degli esportatori". Lo scrive sul Sole 24 Ore Giorgio Barba Navaretti. " La necessità di varare una nuova normativa nasce dalla Cina", spiega. "Cercare di convincere gli altri membri della Wto a prorogare lo status di economia non di mercato sarebbe stata una missione impossibile La nuova proposta Ue è un' ingegnosa quadratura del cerchio. Il punto di partenza è neutrale: viene meno la definizione ex ante tra economia di mercato o non di mercato: tutti i paesi sono uguali. E la Cina è come gli altri membri della Wto".

"Si può fare", dice al Sole 24 Ore il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti, commentando i dati che il quotidiano ha proposto sulla possibilità di raggiungere l' addio a 3mila partecipate della Pa, obiettivo auspicato da Palazzo Vidoni sulla riforma Madia. I piani sembrano però indicare l' uscita da molte mini-società, senza toccare le più grandi."È interessante la diversificazione delle scelte locali, che concentrano i tagli dove sono fiorite più società superflue, mentre dove le aziende servono a offrire servizi ci sono aggiustamenti mirati. Se i censimenti ufficiali lo confermeranno, si dimostrerà che la riforma produce una pulizia intelligente, fattibile senza spargimenti di sangue e con servizi plasmati intorno alle piattaforme territoriali" E ai sindacati che temono licenziamenti dice: "Gli esuberi saranno gestiti a livello regionale fino al 31 marzo e solo dopo, con il passaggio all' Anpal, interverrà il diritto comune. Dando tempo fino al 30 novembre per definire le liste, però, abbiamo introdotto un periodo cuscinetto per una riorganizzazione a livello territoriale, fra società che cedono personale e aziende che possono crescere".

"Vorrei che non lo chiamassimo più "bonus", ma incentivo all' economia reale. Perché questo si è dimostrato essere il bonus mobili: non un regalo per le aziende, ma uno strumento di politica industriale che ha giocato un ruolo fondamentale per far ripartire l' industria del legno-arredo, senza gravare sulle casse dello Stato, ma anzi creando gettito fiscale. Per questo andrebbe reso strutturale". Lo dice Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, al Sole 24 Ore.

"La domanda corretta non è perché le donne non denunciano le violenze. Quel che ci dovremmo è chiedere è perché dovrebbero denunciare", dice a La Stampa l' avvocato Manuela Ulivi, presidentessa della Casa delle donne maltrattate di Milano, fondata nel 1986 e capostipite di una rete di 75 centri diffusi a livello nazionale. Tra le testimonianze arrivate al nostro Occhio dei Lettori, c' è quella di una signora molestata in treno. Lei avrebbe voluto denunciare, ma il controllore ha mandato via il ragazzo perché senza biglietto e niente più. "Se a quella donna avessero rubato il portafogli, allora sarebbe scattata subito la denuncia. C' è una profonda impreparazione a reagire alle molestie sessuali in modo adeguato: non vengono percepite come reati gravi. La violenza ha diverse forme, le donne lo sanno perché ci ha attraversate tutte".

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