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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

17 novembre 2017 | 10.33
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ho sempre pensato che il mio lavoro, che è quello di far andare bene le aziende, avesse un legame con il Paese e con il suo sviluppo. E se ti chiama la presidenza del Consiglio e il ministero dell’Economia per un reingaggio, mi verrebbe da dire istituzionale, per me è quasi un obbligo rispondere". Così spiega Alessandro Profumo, ad di Leonardo, intervistato dal 'Corriere della Sera', la sua attività alla guida dell'azienda.

"Senza contare che Leonardo -continua- è una grande azienda manifatturiera. Una eccellenza di cui il Paese deve essere fiero".

"Una volta dismesso l’abito da banchiere -conclude- ho voluto riavvicinarmi all’industria, e all’economia reale. Se si fosse trattato ancora di finanza non avrei accettato".

"Vogliamo discutere? Discutiamo, siamo disposti a farlo giorno e notte, ma su temi concreti, su come aiutare i più deboli e chi non ha lavoro, non su astratte leadership ed eventuali premiership. Tutto questo non interessa la gente. Il centrosinistra deve essere coalizione larga, certo, ma sarà la coalizione del lavoro: votata alla creazione di nuovi posti, dedita agli ultimi, non ai veti tra nomenclature". Così, in un'intervista a 'La Repubblica', il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, sui temi del confronto nel centrosininistra.

"Tanto abbiamo fatto -conclude- ma tante sono le sfide che ancora ci attendono. Siamo disposti a dialogare e a costruire. A patto che non si venga accusati di aver affamato il Paese, questo non possiamo accettarlo".

"La cosa più importante è mantenere la competitività delle imprese automobilistiche, perché altrimenti rischiano di sparire dal mercato", e questo impone di "ripensare" completamente il mondo delle quattro ruote". Lo ha detto, intervistata da 'La Stampa', il commissario Ue per l’Industria, Elzbieta Bienkowska.

"Il caso Dieselgate -continua- dimostra che c’è una domanda “green”, che i cittadini sono disposti a pagare anche qualcosa in più per veicoli che inquinano di meno. Ma soprattutto stiamo entrando nella fine dell’era dell’auto per come l’abbiamo conosciuta finora".

"Il documento di economia e finanza (Def) dell’aprile 2014 prometteva all’Europa che il surplus primario (la differenza tra entrate e spese pubbliche al netto degli interessi, il vero indicatore di come stiamo andando visto che i tassi di interesse sono volatili) sarebbe stato del 4,6 per cento del Pil nel 2017. Da allora, abbiamo rivisto questo obiettivo verso il basso ogni sei mesi, senza perdere un’occasione: quest’anno dovremmo stare all’1,7 per cento, tre punti sotto l’obiettivo iniziale". Così, in un intervento su 'La Stampa', l'economista Carlo Cottarelli.

"Che questo crei -continua- un po’ di nervosismo ai nostri amici nordici, rafforzando il preconcetto sulla nostra inaffidabilità mediterranea, è in parte comprensibile. C’è chi dirà che abbiamo dovuto rivedere gli obiettivi perché crescevamo meno del previsto: meno si cresce, meno entrate ci sono e più basso è il surplus primario. Ma la revisione verso il basso del surplus primario è stata dovuta per il 60 per cento non all’effetto diretto della minore crescita, ma a decisioni discrezionali (tagli di tasse senza tagliare la spesa)".

"È una soluzione unica in Italia, sviluppata interamente al nostro interno che sfrutta la rivoluzione digitale in atto. La quale dopo aver cambiato il commercio, il turismo, i trasporti, ora anche i rapporti con la clientela è arrivata al settore finanziario, dato che Alfabeto consente l’utilizzo didiversi supporti,quali tablet o smartphone". Così, intervistato da 'Libero', Fabio Cubelli, condirettore generale e responsabile coordinamento affari di Fideuram, sul nuovo prodotto Alfabeto dell'azienda.

Secondo Cubelli, "Alfabeto, che non è un algoritmo di consulenza e non sostituiscela relazione personale, ma uno strumento che apre possibilità di incontro e relazione, per gestire i propri investimenti. Il progetto -lanciato nel 2016 dopo un anno di sviluppo - offre la possibilità agli oltre 5.000 private banker di Fideuram e Sanpaolo Invest di avere una propria vetrina sul web, con uno spazio strutturato in grado di valorizzare la figura del consulente. Si tratta,in sostanza, di un ufficio digitale con firma elettronica,che permette di liberare tempo prezioso".

"Al più presto avverrà la messa a regime.La strumentazione tecnica e l’infrastruttura informatica sono pronte,le risorse nazionali sono disponibili". Così, intervistato da 'Libero', il presidente dell'Anpal, Maurizio Del Conte, sull'assegno di ricollocazione.

"Abbiamo già fatto -conclude- un approfondimento tecnico con le Regioni e gli altri soggetti della rete per verificare se ci fossero criticità o suggerimenti. A breve ci sarà un incontro promosso dal ministro del Lavoro con le Regioni per condividere la fase di lancio su base nazionale e dare il via libera".

"Sono incline a pensare che debba esserci una qualche forma di obbligatorietà per l’adesione alle politiche attive". Così, intervistato da 'Libero', Pierangelo Albini, direttore area Lavoro e Welfare di Confindustria quando gli si chiede della sperimentazione dell’assegno di ricollocazione e della sua messa a regime.

"La sperimentazione della prima misura di ricollocazione, bisogna riconoscerlo -conclude- non è andata bene. Due le criticità: la prima di tipo culturale. Bisognerà vincere la logica del mero utilizzo dell’ammortizzatore, anche in funzione di scivolo verso la pensione. E poi, se non ci sono vincoli per l’offerta di percorsi formativi, le persone non si mettono in gioco. Porre delle condizionalità sugli ammortizzatori sociali è utile al cambiamento".

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