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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

19 gennaio 2018 | 10.19
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Due idee, una positiva e una negativa, tra le tante espresse in campagna elettorale. Premesso che guardo con grande cautela le promesse fatte in campagna elettorale, valuto positivamente gli impegni per smantellare il jobs act e riaffermare l'articolo 18. Non sono d'accordo, invece, con l'idea di salario minimo, perché mette a rischio la tutela collettiva garantita dai contratti". Così, in un'intervista a Il Manifesto, la segretaria generale Fiom, Francesca Re David.

"I recenti dati su produzione ed export confermano un trend positivo nel nostro Paese e nel mondo. Ma sul settore orafo italiano continua a gravare qualche ombra e non credo sia giusto né utile far finta di niente. Finanziamo studi e ricerche, organizziamo giornate di studio e individuiamo percorsi di formazione. Ma non riusciremo nello scopo di traghettare il settore orafo italiano nel futuro se non riusciremo ad aggregare tutte le forze in campo: ai nostri tavoli vorremmo ci fossero le istituzioni, le forze politiche, le altre associazioni del sistema tessile-moda italiano. Solo così si accelera il processo di adeguamento culturale e dimensionale". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Gabriele Aprea, presidente dello storico marchio Chantecler e del Club degli Orafi.

"Che in azienda siano assunte due o duemila persone, il trattamento fiscale è il medesimo. Una criticità per le più piccole può essere l'aggiornamento sulla normativa dei consulenti o, se non esistono, della parte amministrativa e le economie di scala. Se la multinazionale decide per un piano di acquisto del carrello della spesa, potrebbe ottenere maggiori sconti e attenzione dalla grande distribuzione, ad esempio. Per le grandi il welfare aziendale è anche strumento di marketing: comunica valore e contenuto". Così, in un'intervista a Libero, Emmanuele Massagli, presidente dell'Associazione italiana welfare aziendale.

"Attualmente la nostra offerta di welfare è composta da oltre 70 benefit tra contrattuali e non: dalle coperture assicurative per la salute, al sostegno alla maternità, fino ai programmi per tenersi in forma e a modalità di lavoro più flessibili e agili. Abbiamo costruito un sistema di welfare capillare che si rivolge a oltre 15mila persone tra dipendenti e collaboratori. Ci sono benefit che si possono tradurre in maggior reddito reale, l'asilo nido, il sostegno allo studio e ai genitori anziani, altri che possono migliorare la conciliazione vita-lavoro, altri ancora favoriscono la crescita e il benessere personale". Così, in un'intervista a Libero, Gianluca Perin, direttore risorse umane e organizzazione di Generali Italia.

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