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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

23 gennaio 2018 | 10.44
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Ci troviamo davanti a una 'crescita fredda', fredda come la neve di Davos e questo dovrebbe soprattutto preoccupare gli europei: in gran parte dell’area dell’euro la frenata comincerà già quest’anno e entro il 2019 non risparmierà nessuno dei grandi. Dalla solidissima Germania con il suo nuovo governo (dal 2,5 al 2,0 per cento) il rallentamento toccherà tutta l’Europa Occidentale, compreso il Regno Unito (dall’1,7 all’1,5 per cento)". Così, in un intervento su 'La Stampa', l'economista Mario Deaglio commenta le previsioni economiche del Fmi.

E l’Italia? "Purtroppo secondo queste previsioni, ci muoveremo -spiega Deaglio- più degli altri a un passo di lumaca e perderemo, entro il 2019, circa un terzo della nostra velocità di crescita, passando dall’1,6 per cento all’1,1 per cento. E se le previsioni si realizzeranno, diminuirà ancora l' 'inclusione': i benefici di una ripresa magra andranno, ancora più di quanto succede oggi, a una parte ristretta della popolazione".

"Pienamente condivisibile è l’accento sull’urgenza di guardare in faccia la quarta rivoluzione industriale in corso (digitalizzazione dei processi e dei prodotti) che obbliga a ripensare a fondo le strategie competitive delle imprese, l’organizzazione del lavoro prima e dopo la fabbrica, il ruolo delle politiche pubbliche, incluso il sistema formativo del nostro prezioso capitale umano. Siamo circondati da scenari come quelli di McKinsey Global Institute secondo cui, sulla base di indagini su 46 Paesi che occupano l’80% della forza lavoro globale, l’automazione totale o parziale sta andando a toccare quasi il 20% di tutte le attività lavorative (industria e servizi), promuovendo incrementi di produttività tra lo 0,8 e l’1,4% all’anno". Così' l'economista Fabrizio Onida, in un intervento sul 'Sole 24 ore', commenta la proposta Calenda-Bentivogli sul Piano industriale per l'Italia delle competenze.

"E mentre in Italia -continua- si vara il programma Impresa 4.0 (nuovo nome di Industria 4.0) la Mit Technology Review (diretta da Alessandro Ovi) lancia un dibattito su Industria 5.0, una naturale evoluzione della robotica che, avvalendosi dell’intelligenza artificiale e della crescente interconnessione tra macchine e oggetti tramite l’internet delle cose, genera processi di auto-apprendimento (machine to machine) in simbiosi con l’uomo, con potenti effetti di accresciuta produttività del lavoro".

"Il gap rispetto alla domanda esiste ma non credo che dipenda dall’offerta formativa. Sono i giovani a continuare a preferire altre discipline: le materie scientifiche non attirano come dovrebbero". Pierdomenico Perata,rettore della Scuola S.Anna di Pisa, intervistato dal 'Sole 24 ore', vede l’Italia ancora indietro in termini di consapevolezza dell’importanza della cultura scientifica.

Per Perata "bisognerebbe partire fin dalle elementari a valorizzare queste materie", così come nella spinta complessiva in termini di innovazione e ricerca.

"Applicazioni come Amazon Go saranno molto diffuse, grazie all’Internet delle cose che permetterà un dialogo anche raffinato tra le applicazioni del consumatore e quelle del negozio. Si diffonderanno i primi robot per la cura delle persone e la pulizia della casa anche se le difficoltà dell’interazione con l’essere umano sono tante. Ci sarà una vasta applicazione nell’industria. Ma credo invece che ci saranno ancora delle difficoltà per l’auto a guida autonoma". Così, intervistato da 'Qn', Giorgio Metta, ingegnere, docente di Robotica cognitiva, vice direttore scientifico all’Istituto Italiano di tecnologia di Genova e ‘papà’ del robot iCub, spiega come sarà lo sviluppo della robotica tra vent’anni.

Per "L’applicazione della robotica in fabbrica aumenterà. Ma immaginare di avere robot umanoidi che sostituiscano completamente l’essere umano anche per una sola mansione è molto difficile".

"Mettere al centro la questione industriale – che comprende i temi del lavoro, della produttività e più in generale dell’economia reale – anche per allontanare il pericolo di un effetto "gioco dell’oca" in cui, dopo la fatica fatta per recuperare posizioni, se non si interviene con le mosse giuste si rischia di tornare indietro". È l’invito che, intervistato da 'Avvenire', Alessio Rossi (presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria dallo scorso maggio, elezione che gli è valsa anche l’ingresso tra i "vice" nella squadra del presidente degli industriali Vincenzo Boccia) rivolge alla politica italiana a neanche un mese e mezzo dalle elezioni.

"Che la ripresa sia in atto -conclude Rossi- è confermato da tutti i principali indicatori. Per un’Italia che si avvicina al voto in un quadro come quello attuale un rischio può essere quello di mettere a repentaglio il percorso fatto finora per la risalita economica. Questo rischio magari non è imminente, ma senza misure adeguate, potrebbe diventarlo. E pure questa campagna elettorale non induce all’ottimismo".

"L’impressione generale è positiva ci hanno spiegato la riforma del lavoro, la revisione dell’aliquota sulla corporate tax, tutto quello che il governo francese ha fatto fino a oggi per creare un sistema un po’ più moderno rispetto al passato, capace di attrarre investimenti esteri". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', spiega Giuseppe Lavazza, vicepresidente del gruppo del caffè.

Macron "è atteso per questa sera (ieri, ndr) alla cena di gala ma c’erano anche altri esponenti del governo che ci hanno spiegato bene che in Francia siamo tutti i benvenuti".

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