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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

01 febbraio 2018 | 10.41
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Penso che chi promuove l’intelligenza artificiale non abbia preso in considerazione a sufficienza il fattore umano. Amazon l’ha capito bene e ha offerto ai suoi clienti un bottone schiacciando il quale si possono acquistare nuove quantità di una certa merce a un prezzo ragionevole. Si tratta di un sistema a misura d’uomo che non costa troppo e questa è la via del futuro". E' quanto spiega, intervistato da 'Avvenire', il professore Mat Hughes, esperto nel settore innovazione, alla facoltà di economia dell’università di Loughborough.

Secondo il docente "prevale ormai il consenso sul fatto che l’intelligenza artificiale sia una fantastica opportunità che genererà altri 2,3 milioni di occupazioni entro il 2020".

"Il problema -continua- è che in Europa le piccole e medie imprese, come quelle italiane a gestione famigliare, rappresentano il 99% di tutte le ditte e l’automazione comporta costi molto alti e una sfida a trasformare il loro modo di lavorare che spesso non sono disposte a raccogliere".

"Il voucher garantiva la trasparenza e la tracciabilità del rapporto di lavoro e permetteva di rintracciare gli abusi. Abbiamo cercato di spiegare che la sua cancellazione avrebbe portato ad un aumento dell’evasione e alla crescita del lavoro irregolare. Purtroppo la previsione è diventata realtà". Così, intervistato da 'La Stampa', il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.

È una resa? No. "Quello strumento -spiega Bentivogli- aveva un peccato originale: era semplice. E adesso per contenere questo fenomeno è necessario ripartire da lì, dalla semplicità e dalla trasparenza dei contratti di lavoro".

"Io sommessamente -continua Bentivogli- faccio notare che, ad esempio nel settore metalmeccanico, è difficile controllare il corretto utilizzo di strumenti come i tirocini o gli stage".

"In realtà siamo al paradosso perché il nostro problema rispetto al lavoro nero è l’opposto: abbiamo svariate possibilità di inserire nei nostri organici figure professionali specializzate che non riusciamo a reperire. Di simulacri non ce ne facciamo nulla: servono operai qualificati, tecnici pronti ad essere inseriti nella produzione 4.0". Così, intervistato da 'La Stampa', Vendemiano Sartor che guida la Confartigianato della Marca Trevigiana.

"Ecco perché -continua Sartor- non si ricorre più a personale straniero o sottodimensionato quanto a profili di preparazione. La lunga sfida della crisi l’abbiamo vinta con la qualità, che ci ha fatto assestare nell’alto di gamma che altre aree geografiche del pianeta non possono raggiungere. Figurarsi se adesso roviniamo tutto affidandoci a collaboratori inadeguati: il lavoro nero è sinonimo di precarietà, incertezza, rischi. Dalla congiuntura economica negativa sono invece sopravvissute le imprese più solide, che sanno pianificare".

No a una "sanatoria dell’ignoranza". Perché secondo Mario Rusconi, membro del Consiglio nazionale dell’Associazione nazionale presidi, intervistato da 'Qn', abolire o limitare le bocciature nella scuola primaria e secondaria con un provvedimento «burocratico» e in assenza di un sistema di recupero delle lacune per i ragazzi in difficoltà può significare questo.

"Mi astengo -continua Rusconi- per quanto riguarda la scuola primaria, perché potrebbe avere un senso dire di ricorrere solo in casi eccezionali alla bocciatura. Questa scelta rappresenta un percorso tortuoso, difficile e che non dà risultati".

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