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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

27 febbraio 2018 | 09.49
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Le aziende tech devono prendersi le loro responsabilità. La tecnologia minaccia di rimpiazzare l'uomo: il 47% dei posti di lavoro saranno persi nei prossimi 10 anni. Un robot arriverà a sostituire 6 lavoratori. Il turismo però è in crescita: si sviluppano nuovi posti di lavoro, si vive meglio e si può valorizzare il bello". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', Chris Lehane, capo della policy globale di Airbnb, spiega la missione della piattaforma che ha conquistato 300 milioni di ospiti e può contare su 4,5 milioni di alloggi in 81mila città.

"Con il nostro progetto 'Borghi italiani' -conclude- stiamo facendo riscoprire ai viaggiatori internazionali aree rurali e piccoli borghi, portando loro lavoro e ricavi".

"Confidiamo vi siano finalmente, nella prossima legislatura, sensibilità e volontà politiche in grado di recepire il contributo proveniente dalle parti sociali per dare adeguata risposta a quei bisogni. Da 60 anni affrontiamo le tematiche più importanti dello scenario economico e sociale maturando, condividendo, formalizzando un patrimonio di idee libere, svincolate dalle logiche partitiche e tradotte in proposte concrete". Così, intervistato da 'Italia Oggi', il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro.

"Ma le scelte fatte -continua Cavallaro- dai governi che si sono finora succeduti, purtroppo, sono risultate inefficaci rispetto ai bisogni reali del paese in generale e dei lavoratori in particolare, soprattutto perché parziali e non organiche, oltre che quasi sempre rimaste inattuate".

"Le urgenze -conclude- sono tante. Vanno proprio per questo affrontate con coraggio e inserite in un piano organico che ne rispetti responsabilmente le priorità. Per la Cisal, il problema principale resta la necessità di elaborare una radicale riforma del sistema fiscale".

"E' nostra primaria necessità e responsabilità migliorare il funzionamento del mercato del lavoro". E' quanto dichiara, a 'Italia Oggi', il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo.

Per Di Maulo "il Jobs act ha dato effetti positivi seppur non sufficienti per uno sbocco lavorativo ai troppi senza lavoro".

"Gli occupati, in questi anni -continua Di Maulo- sono passati da 22 a 23 milioni, la disoccupazione giovanile è scesa di oltre 10 punti e il totale dei disoccupati è sceso di oltre 2 punti percentuali. Risultati senza dubbio importanti, ma che ci tengono ancora lontani dalla media europea".

"La grande sfida per il prossimo Testo unico della finanza? La gestione trasparente e centralizzata dei flussi informativi che provengono dai mercati, dagli intermediari e dagli investitori. Quanto più gli emittenti hanno la possibilità di quotarsi su piattaforme differenti per natura giuridica, regole di vigilanza e obblighi di compliance, tanto più cresce il rischio di dispersione e frammentazione di informazioni rilevanti per chi investe". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', il commissario della Consob, Carmine Di Noia.

Per Di Noia "venti anni fa questo problema nemmeno esisteva. Le Borse di domani, anche alla luce della rivoluzione Fintech appena agli inizi, saranno i grandi gestori di informazioni consolidate, come Bloomberg o Reuters".

"La nuova normativa punta a semplificare uno scenario giuridico che fino ad ora mancava di ordine organizzativo. Tra le peculiarità della Riforma assisteremo all’introduzione del primo registro unico nazionale del Terzo Settore nato allo scopo di censire tutte le organizzazioni iscritte ma anche di vigilare su di esse. Per le assicurazioni, dunque, sarà più semplice capire chi sono e come operano gli enti e i soggetti da tutelare e quali sono le aree di competenza di ognuno, creando un ecosistema meno esposto al rischio di truffa". Così, intervistato da 'Avvenire', Paolo Ristori, responsabile operativo della Business Unit Enti Religiosi e Non Profit di Cattolica Assicurazioni.

"Il nuovo quadro giuridico comporterà solo agevolazioni per le assicurazioni? Premesso che ad oggi, dei numerosi decreti attuativi attesi con la Riforma, ne sono stati -continua- emanati solo 8, e che ci troviamo dunque in un momento di passaggio, per le compagnie assicurative oggi si prospetta uno scenario in cui focalizzare meglio le soluzioni da proporre a soggetti definiti in modo univoco, ma, di contro, emergono criticità non debitamente affrontate".

"Non siamo ideologici. Vogliamo mettere fine al pellegrinaggio e al progressivo assottigliarsi delle risorse da parte delle lobby di potere, delle consorterie politiche e sociali. Vogliamo partire dalla centralità della persona e promuovere nuovi modelli economici, fiscali e previdenziali che non strangolino il diritto costituzionale al lavoro e all’impresa". Così, intervistato da 'Avvenire', il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.

"Partiremo -spiega- da una Consulta nazionale per il lavoro che è un luogo di incontro e confronto con tutti gli attori della filiera. Occorre un cambio di paradigma e una visione sistemica che riporti imprese e lavoratori al centro delle politiche per la crescita e lo sviluppo".

In particolare proponiamo "il taglio strutturale del cuneo fiscale, la defiscalizzazione totale per le imprese in crisi, lo sblocco dell’età pensionabile verso l’alto e verso il basso, l’eliminazione dei vincoli per l’anticipo del Tfr e il ripensamento delle dinamiche salariali. Prima di tutto occorre porre fine alla distribuzione di incentivi a pioggia e favorire l’ingresso dei giovani con progetti di alternanza scuola-lavoro e contratti di apprendistato. Ed è necessario introdurre lo status di impresa solidale e rendere prioritari gli obblighi verso i lavoratori rispetto a quelli verso il fisco".

"Il vero regalo ai ricchi è il sistema attuale. I ricchi solitamente hanno redditi da capitale, non da lavoro. Per tutte queste fonti di reddito ci sono già oggi aliquote molto vicine a quelle ipotizzate per la flat tax, più basse di quelle che gravano sui redditi". Così, con 'Il Giornale', l'economista Nicola Rossi.

"Il sistema attuale -conclude Rossi- è un paradiso per le persone più abbienti, anche perché molte detrazioni, deduzioni, bonus e trattamenti di favore sono utilizzati soprattutto dai ricchi. Dubito che nei quartieri più poveri si utilizzi il bonus giardini, si scarichino le spese per il veterinario o la palestra".

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