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Rivoluzione Alcoa, ai lavoratori il 5%

09 aprile 2018 | 15.22
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"Abbiamo presentato ai sindacati due novità importanti: un aumento di capitale al quale dovrebbe partecipare Invitalia, quando si pronuncerà il suo Cda, che prenderà una quota e la seconda novità, un'associazione dei lavoratori a cui dovrebbe essere conferito il 5% della nuova società e un posto nel consiglio di sorveglianza". Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, al termine del tavolo su Alcoa. Infatti al ministero si è discusso della vertenza dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che è stato ceduto circa due mesi fa alla Sider Alloys.

La creazione di un'associazione per i lavoratori, rileva il ministro, "sarebbe il primo caso in Italia in cui i lavoratori di un'impresa partecipano all'azionariato di un'azienda. Un fatto che sarebbe ampiamente meritato". Il prossimo incontro, aggiunge Calenda, "è previsto per il 3 maggio prossimo".

Poi, in un tweet, il ministro risponde ai dubbi espressi dal portavoce della Cgil, Massimo Gibelli, che in un 'cinguettio' scriveva: "Il 5% di #alcoa a 'un’associazione di lavoratori' (??) è l’idea quantomeno problematica di @CarloCalenda. Diverso il discorso per il 'consiglio di sorveglianza' (se con questo nome non si intende il CdA). Sarebbe un primo e importante passo verso l’applicazione dell’#art46 Costituzione".

"E perché sarebbe problematica? Il 5% - replica Calenda - va ai lavoratori costituiti in associazione. Gli utili rimangono nella loro associazione e possono essere utilizzati per fini sociali. Il posto in Consiglio di Sorveglianza li rende partecipi delle decisioni. Credo sia il primo caso in Italia".

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