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Salvi tutti i lavoratori Embraco

15 maggio 2018 | 18.31
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(Fotogramma)
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La strada per la reindustrializzazione dello stabilimento Riva di Chieri con il salvataggio dei 497 posti di lavoro sembra essersi indirizzata sul binario giusto. Venerdì, a Torino, dovrebbero essere formalizzati i passaggi formali dopo che oggi al Mise le due aziende interessate hanno illustrato alle parti i loro progetti che salvaguarderanno l’occupazione degli ex lavoratori Embraco. I sindacati si sono dichiarati soddisfatti in attesa della formalizzazione dell’intesa.

Le due aziende sono quella israeliana Venture Production, che sarà associata ad una società con capitale cinese, che punta a produrre robot per la pulizia di panelli fotovoltaici e filtri per l’acqua e l’azienda torinese, Astelav, che si occupa della rigenerazione di frigoriferi usati.

"Sono state presentate ai sindacati le due società che faranno l'investimento nell'ex Embraco, riprendendo tutti i lavoratori con gli stessi diritti e le stesse retribuzioni senza nessun supporto di denaro pubblico", ha sottolineato Carlo Calenda al termine della riunione.

Calenda, nel ribadire che "non sono stati usati soldi pubblici", sottolinea che sarà usata "la dote che Whirpool-Embraco ha messo a disposizione per i lavoratori". Le parti, rileva ancora il ministro, "si vedranno venerdì all'Unione industriale di Torino per definire il dettaglio del passaggio".

Si tratta, spiega ancora Calenda "di un'operazione buona, andata a buon fine. Certamente bisognerà stare attenti e vedere che le cose funzioneranno nel modo descritto".

Invitalia, in questa fase, non avrà quindi nessun ruolo. "Invitalia rimane con il fondo anti-delocalizzazione attivato nel caso in cui ci dovessero essere dei problemi che speriamo non succedono. In caso di problemi potrà aprire il paracadute ma mi pare che tutto stia andando nella direzione giusta". Il prossimo appuntamento quindi è per venerdì "per i passaggi finali", aggiunge Calenda.

"E’ stato definito che il passaggio dei lavoratori - sottolinea Ugo Bolognese della Fiom Torino - sarà fatto mantenendo tutte le condizioni economiche e normative che oggi hanno i lavoratori dell’Embraco. E' chiaro che venerdì mattina andrà definito il modo ma il principio deve essere questo".

I progetti, rileva il sindacalista della Fiom, "sembrano interessanti e di buone intenzioni e verificheremo nel futuro se questi progetti che si presentano come innovativi e che guardano verso la green economy si realizzeranno, se manterranno l’occupazione. Potranno anche essere un esempio di reindustrializzazione nel nostro Paese: come sì risponde a processi di globalizzazione e di delocalizzazione creando nuovi posti di lavoro".

I tempi, rileva Dario Basso della Uilm di Torino, "sono abbastanza contingentati nel senso che l’azienda israeliana ha la necessità di iniziare a produrre molto presto e di assumere circa 370 persone e a regime l’interezza dei lavoratori che rimarrebbero in esubero. Anche Astelav, che ha anche la necessità di produrre subito, prevede di assumere prima 30 e poi 10 lavoratori". Insomma, con quelli che hanno accettato l’incentivo all’esodo, "sì completa l’esubero dei lavoratori".

Per Arcangelo Montemarano della Fim Cisl di Torino, "è stata una giornata importante per tutti i lavoratori perché finalmente sì è nella strada giusta per riuscire a rioccupare tutti i lavoratori. Ci sono due aziende che hanno progetti ambiziosi e seri, sostenuti a livello finanziario, per cui auspichiamo che a regime tutti i lavoratori siano rioccupati. Può essere esempio reindustrializzazione seria per tutto il paese".

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