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Jobs Act: Page Personnel, categorie protette opportunità e non obbligo

15 marzo 2016 | 13.05
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Jobs Act: Page Personnel, categorie protette opportunità e non obbligo

Jobs Act e disabilità, un binomio vincente, ma per ora solo sulla carta. Sembra essere questa, in sintesi, la situazione attuale del mercato del lavoro delle risorse appartenenti alle liste categorie protette. Un percorso, tutt’altro che virtuoso, iniziato con la legge 68 del 1999 che regola l’inserimento di persone con disabilità nel mondo del lavoro. A sostenerlo Page personnel, multinazionale inglese leader in ricerca e selezione di professionisti qualificati.

“Selezionare una risorsa appartenente alle liste categorie protette - afferma Laura Liguori, Business Manager Diversity Division di Page Personnel - può essere molto difficile, sia perché il quadro legislativo è molto nebuloso, sia perché parecchi candidati preferiscono non dire di avere una disabilità per paura di perdere un’opportunità di lavoro o, peggio ancora, per paura di essere selezionati non per le loro competenze, ma solo per adempiere a un obbligo di legge".

"Noi invitiamo i nostri clienti a pensare prima di tutto alle capacità del candidato - spiega - e a non cadere nell’errore di ritenere che un lavoratore appartenente alle liste categorie protette non possa contribuire alla crescita dell’azienda. Il modo più semplice per dimostrarlo è presentare loro dei candidati con una forte motivazione e voglia di dimostrare che a volte la disabilità è un grande valore aggiunto. Quello che oggi per le aziende viene visto come un obbligo di legge può diventare un’interessante opportunità per il candidato ma anche per l’azienda che lo assume”.

Page personnel, quindi, ha individuato le cinque posizioni più richieste per i lavoratori appartenenti alle liste categorie protette. A cominciare da segretaria-front office-receptionist, che si occupa della gestione della reception, filtra le chiamate e accoglie gli ospiti, organizza viaggi e prepara le sale riunioni e relative accomodation e, inoltre, è responsabile della corrispondenza e fornisce supporto alla segreteria organizzativa. Poi, l'assistente di direzione: si occupa della gestione dell’agenda, del filtro telefonate e della stesura di documenti; organizza viaggi, spostamenti e riunioni, è responsabile della segreteria generica e fornisce supporto operativo alle attività tipiche e di business del proprio responsabile.

L'office manager si occupa - in totale autonomia - della gestione degli uffici, del parco auto, dei fornitori, della telefonia mobile e dei pagamenti. È responsabile delle politiche di inserimento e retributive del personale e del suo coordinamento. In alcune realtà, soprattutto di dimensioni contenute, si occupa anche di assistenza di direzione, organizzazione eventi, gestione agende, organizzazione di viaggi, riunioni, elaborazione di presentazioni e reportistica, archiviazione documentazione e contratti, gestione di contatti con interlocutori interni ed esterni.

Ancora, il sistemista: si occupa della configurazione, installazione e gestione server; è responsabile della gestione della rete informatica, della configurazione degli apparati condivisi in rete e dei server, configura la posta elettronica, gestisce i Group Policy, Dns e Dhcp, le virtualizzazioni e i Cluster.

L'addetto all'Helpdesk fornisce supporto agli utenti su client e/o Casse/Pos, di primo livello (telefonico) o di secondo livello (on-site). Si occupa della gestione della rete aziendale, della configurazione e gestione delle periferiche di rete. Infine, fornisce supporto all’amministrazione del dominio su Active Directory e File Exchange e alle azioni di disaster recovery e backup.

Chi lavoro al customer service, invece, si occupa della gestione e del supporto ai clienti, della risoluzione delle problematiche legate al prodotto/servizio ed è responsabile della risoluzione di eventuali criticità legate all’iter dell’ordine. Segue il cliente durante la fase di pre e post vendita, si interfaccia con i differenti dipartimenti aziendali.

Infine, Page personnel fa notare che neolaureati in Ingegneria informatica cono candidati molto difficili da trovare, ma che hanno, anche in ingresso, retribuzioni molto interessanti. Nei primi 18 mesi di lavoro, infatti, un ingegnere informatico può guadagnare anche 30.000 euro l’anno. Questa figura, di solito, è richiesta per la progettazione di microprocessori, programmi, ma anche per circuiti elettronici, antenne, filtri per l’elaborazione di segnali digitali e reti, soprattutto estese, di telecomunicazioni. Si occupa, inoltre, dello sviluppo di applicazioni web complesse.

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