Abbattere le barriere sociali, culturali ed economiche fra cittadini italiani e stranieri e favorire l’inclusione sociale dei candidati stranieri richiedenti e titolari di protezione internazionale o soggiornanti di lungo periodo attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo. E’ l’obiettivo di Randstad Without Borders, il nuovo progetto avviato da Youth@Work, la divisione lanciata da Randstad per orientare i giovani e sostenerli nella ricerca attiva di un lavoro, che nel primo semestre 2017 ha già attivato due progetti pilota, per un totale di 30 corsi - finanziati dal fondo Forma.Temp - erogati a 363 candidati stranieri iscritti al programma, di cui 311 hanno completato il corso di formazione previsto.
Fondamentali, per l’implementazione e il buon svolgimento dei progetti, sono state le partnership con gli enti pubblici, in particolare il Comune di Milano e il Comune di Torino. I progetti pilota di Without Borders si articolano in tre fasi: una prima fase di formazione linguistica seguita da un corso di ricerca attiva del lavoro e un corso professionalizzante per l’acquisizione di nuove competenze. Infine, si passa alla fase di collocamento dei candidati con il supporto attivo delle filiali presenti sul territorio.
Il primo progetto pilota di Without Borders, GenitOrienta, organizzato in collaborazione con il Comune di Milano, punta a sensibilizzare i genitori di ragazzi minorenni sul loro ruolo nell’orientamento professionale dei figli e informarli sui mestieri del futuro nel specifico quelli relativi all’ambito Stem. Prevede due incontri della durata di due ore una volta al mese, con la possibilità di dialogare con personale specializzato in tre lingue (inglese, francese e arabo).
Il secondo progetto pilota, 'Lavoro senza frontiera', sviluppato in partnership con il Comune di Milano, il Comune di Torino, il Consolato generale del Brasile a Milano e alcune importante cooperative sociale come 'Farsi Prossimo', si rivolge a candidati stranieri residenti in Italia da lungo tempo e a richiedenti e titolari di protezione internazionale. Prevede un percorso che nell’arco di circa sette mesi affianca formazione e inserimento lavorativo, con corsi di lingua italiana e di ricerca attiva di un impiego, seguiti da corsi di avviamento professionale nei rami della logistica, delle pulizie e della ristorazione e da una fase finale di collocamento in azienda.
Nei primi sei mesi di quest’anno, si sono iscritti ai corsi di italiano e di ricerca attiva di un impiego 156 candidati stranieri residenti da lungo periodo (di cui 108 a Milano) e 207 richiedenti protezione internazionale (di cui 160 a Milano). Sull’intero territorio nazionale, sono stati formati 127 soggiornanti di lungo periodo (81%) e 184 richiedenti e titolari di protezione internazionale (89%), mentre a Milano sono stati formati 86 residenti stranieri (80%) e 146 richiedenti protezione internazionale (91%), fra i quali 28 hanno seguito corsi professionalizzanti. Nel secondo semestre avrà inizio la fase di placement dei candidati già formati e partiranno altri progetti di formazione e inserimento professionale.
“Stiamo andando verso una società sempre più multiculturale, in cui il peso demografico ed economico degli stranieri sarà sempre più importante per lo sviluppo del nostro Paese", commenta Fabio Costantini, Coo di Randstad HR Solutions. "Con Without Borders - spiega - puntiamo a rafforzare le competenze linguistiche, informatiche, tecniche e trasversali di queste persone, allo scopo di renderle autonome nella ricerca attiva di un impiego. Il nostro obiettivo è facilitare l’inserimento professionale sia di richiedenti e titolari di protezione internazionale sia di stranieri che risiedono da lungo tempo in Italia per partecipare a una sana crescita del mercato del lavoro italiano”.
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