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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

21 dicembre 2015 | 10.33
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"L' Autorità nazionale anticorruzione non si occupa né si occuperà di banche, così come non farà valutazioni su vicende delle quale si sta occupando l' autorità giudiziaria. Del resto io non ho gli elementi per dare giudizi né sono un "tuttologo", sebbene qualcuno voglia farmi passare per tale" assicura Raffele Cantone, al Corriere della Sera. "Metteremo a disposizione la Camera arbitrale che già esiste all' interno della nostra struttura, ed è formata da personalità di assoluto valore; presieduta dal professor Auletta, che è un esperto della materia e s' è già occupato di arbitrati bancari. Il nostro compito sarà garantire la correttezza e la terzietà degli arbitrati. Rispetto alle rivendicazioni dei privati, cioè i risparmiatori, e alla parte pubblica chiamata a pagare i risarcimenti, cioè lo Stato, ci dev' essere un terzo che decide; l' arbitro, appunto, che sarà scelto dalla nostra struttura in base a criteri che in parte bisognerà scrivere nella legge che ci affida tale compito. Ad esempio quando scattano i presupposti, e la regolarità delle procedure".

"La disoccupazione in Gran Bretagna ha toccato i minimi storici (5,4%) da sette anni a questa parte, tornando ai livelli pre-crisi; in aumento anche il tasso di occupazione, che sale al 73,6%, record assoluto dal 1971, ovvero dall' inizio delle rilevazioni. Per quanto possano permanere effetti irreversibili della grande crisi economica, come la crescita della disoccupazione di lunga durata, si tratta di un equilibrio sociale ristabilito nell' economia più avanzata del Vecchio continente. Se consideriamo il recente rapporto Ue "Occupazione e sviluppi sociali in Europa", sappiamo che tra il 2008 e il 2014, in Italia sono stati persi 1,2 milioni di posti di lavoro; in Europa, solo la Spagna ha fatto peggio, bruciandone 3,4 milioni. La Grecia ne ha persi un milione su una popolazione complessiva, però, molto più piccola. In Gran Bretagna i posti di lavoro sono aumentati di 900mila unità, in Germania di 1,8 milioni". Lo scrive Giuseppe Sabella sul Sole 24 Ore.

Il presidente Renzi ha rilanciato la riforma delle Bcc: creazione di un solo gruppo sul modello Crédit Agricole. Sembra però che questo progetto non coincida con quello di Federcasse che vuole mantenere l' autonomia delle federazioni di Trento, Bolzano, di Bcc Roma e Banca del Garda. "Non è così", risponde al Messaggero Alessandro Azzi, leader di Federcasse da 24 anni. "La scelta unitaria è esattamente la nostra dal 20 gennaio, giorno nel quale fu stralciata dal decreto che doveva riformare tutte le banche cooperative (sia le popolari sia le bcc). Da quel momento, ogni decisione del Consiglio Nazionale di Federcasse, nel quale sono rappresentate le Federazioni regionali e le tre banche di secondo livello (Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali di Trento e di Bolzano) ha sempre perseguito unanimemente e pubblicamente la necessità di un solo gruppo, con la parziale eccezione di Bolzano che avrà un trattamento coerente con quella peculiare realtà e con la Costituzione".

"Non vogliamo attaccare le istituzioni e la vigilanza bancaria a scatola chiusa. Ma non vogliamo nemmeno difenderle senza conoscere se ci sono state pecche e omissioni. Se alter mine di indagini serie fossero accertate responsabilità di chi doveva fare i controlli non esiteremmo a chiederne conto". Lo dice al Tempo il sottosegretario all'economia Enrico Zanetti. "In un governo ci sono sensibilità diverse. Padoan a mio avviso tende a enfatizzare la protezione dei vertici della Vigilanza bancaria. Al contrario la mia posizione è sicuramente quella di rispettare i ruoli e non attaccare, ma non voglio nemmeno difendere a scatola chiusa e senza un accertamento preciso della verità". "Insisto. Vogliamo un' indagine seria e approfondita che chiarisca tutto".

"Quando ero premier le banche erano in buone condizioni e nessuno ne chiedeva il salvataggio. Il vero salvataggio lo facemmo ridando solidità ai titoli di Stato". L'ex presidente del Consiglio, Mario Monti con 'La Repubblica' torna sulla crisi finanziaria che sconvolse l'Italia alla fine del 2011, ricorda i suoi scontri con la Merkel e avverte i leader di oggi: "Il peso in Europa non lo si acquista reclamandolo, ma dando un contributo di idee". "L'Europa con il pieno consenso dell' Italia ha scelto la via del bail in nell'agosto 2013. Il tempo per prepararsi non è mancato, speriamo sia stato utilizzato bene. Il bail in è un meccanismo nuovo perché fa leva sul senso di responsabilità individuale e non sul tradizionale principio dello Stato provvidenza che paga per tutti. Se andiamo avanti così, con i politici dell'opposizione e della maggioranza che fanno a gara nell'uso strumentale delle preoccupazioni dei risparmiatori, al contagio ci andremo dritti".

Altro che sindrome dello zero virgola. Per un pezzo di Paese non ci sono dubbi: l'Italia ha tutto per farcela. All' Open Summit di StartupItalia, si discute di tecnologia, crescita, investimenti. "Abbiamo margini di crescita immensi, se usiamo tutte le nostre potenzialità", dice Salvo Mizzi, amministratore delegato di Invitalia Ventures a 'La Stampa': il fondo pubblico nato a luglio per investire in startup appena nate, e farle crescere. Si parla delle startup e dell' innovazione come il jolly per far ripartire il Paese: perché c'è da crederci? "Perché il valore economico è enorme, innanzi tutto. Lo conferma una ricerca dell' Università di Stanford. Negli Usa l' impatto delle industrie innovative è pari al 38% dei posti di sviluppo, al 43% delle aziende quotate, all' 82% addirittura degli investimenti in ricerca e sviluppo. È il mondo in cui sono nate Google e Tesla, Amazon e Starbucks".

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