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Lavoro: consulenti, senza art. 18 in Pa risparmi per 1 mld

07 gennaio 2016 | 10.51
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Analisi della Fondazione Studi sulla base delle comunicazioni obbligatorie

Lavoro: consulenti, senza art. 18 in Pa risparmi per 1 mld

La Fondazione Studi del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, in un articolo pubblicato sul 'Corriere della Sera', ha analizzato i flussi dell'anno 2014 in base alle comunicazioni obbligatorie diffuse dal ministero del Lavoro e ha stimato che se nella Pa, senza articolo 18, si potrebbe risparmiare 1 miliardo di euro.

"In un anno in Italia nel settore privato -si legge- vengono interrotti 10 milioni e 139 mila rapporti di lavoro tra subordinati e collaborazioni coordinate e continuative. La maggior parte delle interruzioni, pari a più di 6 milioni, riguarda i rapporti a tempo determinato che terminano in relazione alla naturale scadenza fissata dalle parti. Il dato interessante però riguarda i licenziamenti. La fotografia all'anno 2014 stabilisce che in Italia ci sono stati in un anno circa un milione di licenziamenti".

"Tra questi 828 mila casi derivano da un licenziamento economico, mentre in 89 mila casi si è proceduto con un licenziamento per motivi disciplinari ossia, di giusta causa (cause molto gravi) o per giustificato motivo soggettivo (cause meno gravi ma comunque tali da giustificare un licenziamento). Quindi i licenziamenti per motivi disciplinari rappresentano l'8% del totale dei licenziamenti e lo 0,67% degli oltre 13 milioni di rapporti di lavoro attivi nel settore privato", prosegue l'articolo.

Cosa succederebbe se le stesse regole fossero applicate ai dipendenti pubblici? "L' unico dato attualmente disponibile è quello che riguarda i licenziamenti nel privato. Applicando 'sulla carta' le stesse percentuali anche ai 3 milioni e 233 mil rapporti di lavoro del pubblico impiego, i lavoratori della Pa potenzialmente licenziabili per motivi disciplinari sarebbero ogni anno circa 21.661. A fronte di un costo medio del lavoratore del pubblico impiego che è pari a 48.936 euro l'anno, il valore complessivo del 'taglio', delle persone potenzialmente destinatarie di un provvedimento di licenziamento per giusta causa, sarebbe pari a poco più di 1 miliardo l'anno", spiegano i consulenti del lavoro.

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