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Musica: ricerca, 750 mln euro giro affari previsto per 2016 di quella dal vivo

24 maggio 2016 | 17.02
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Un momento della presentazione della ricerca Cerved
Un momento della presentazione della ricerca Cerved

Il settore della produzione e organizzazione di musica dal vivo ha avuto una crescita costante negli ultimi tre anni. Un giro d’affari che, nel 2015, ha registrato un fatturato di 690 milioni di euro (+7,8% rispetto all’anno precedente) e una previsione stimata per il 2016 che si attesta a quota 750 milioni, con una nuova crescita dell’8,7%. Le prime tre regioni d’Italia che contano un maggior numero di biglietti venditi sono la Lombardia, seguita dal Lazio e dal Veneto. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca del Cerved, commissionata da Assomusica, presentata in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione italiana organizzatori e produttori spettacoli di musica dal vivo. Dal rapporto, dunque, è emerso che la produzione degli spettacoli di musica dal vivo è un comparto molto vivace, con interessanti prospettive di sviluppo.

Un comparto che, però, ha una redditività bassa a causa dei costi di realizzazione elevati che solo le grandi imprese riescono a difendere con quote di reddito rilevanti. I margini di guadagno per le imprese di servizi e di piccole dimensioni, infatti, sono ridotti ed è evidente un alto livello di polarizzazione tra i due gruppi di imprese. Considerevoli i dati relativi all’occupazione: su un campione di 204 imprese si registrano ben 1.600 unità. Prendendo in considerazione le 68 imprese di servizi, i numeri sono molto più alti (2.600 addetti). Da sottolineare che i livelli d’occupazione sono in buona parte riferiti alle numerose imprese di dimensioni minori che risentono maggiormente della mancanza di una normativa specifica.

Il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, ha ribadito la necessità e l’urgenza di una legge sulla musica dal vivo. “Assomusica -ha precisato- mette in campo da sempre tutti gli approfondimenti tecnici del caso. Oggi è un momento molto propizio un’occasione fondamentale per un settore in forte espansione. Sarà necessario creare anche un link di collegamento con le istituzioni europee, affinché si possa agire con una regolamentazione chiara e senza alcun impedimento”.

“Il testo della legge quadro -ha affermato Onofrio Cutaia, direttore generale spettacolo del ministero dei Beni culturali- potrebbe arrivare entro fine anno. Sarà fondamentale una fase prima sperimentale. Proveremo anche a valutare se strumenti come il tax credit, già sperimentati con successo per il cinema, possano rivelarsi utili anche per questo comparto”.

“Bisogna sostenere con forza progetti europei -ha sottolineato Silvia Costa, presidente della commissione Cultura e Istruzione al Parlamento europeo- che creino condizioni di partenariati e di programmazione di condizioni che facilitino la mobilità di giovani musicisti, facciamo circolare le loro opere e performance, consentano stage e residenze di artista, amplino la cultura musicale e l'accesso del pubblico".

"Con la Commissione europea -ha ricordato- si sta discutendo l’ipotesi di sperimentare azioni specifiche in questo campo. Esprimo infine grande soddisfazione per aver vinto la battaglia perché il 2018 sia proclamato ‘Anno europeo del patrimonio culturale’. Un patrimonio che è materiale e immateriale e che dovrà prevedere nel programma uno spazio specifico per la musica dal vivo”.

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