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Lombardia: Ribolla (Confindustria), effetti Brexit si trasformino in opportunità

28 luglio 2016 | 15.39
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Alberto Ribolla presidente di Confindustria Lombardia
Alberto Ribolla presidente di Confindustria Lombardia

"Il 2° trimestre del 2016 si rivela sorprendentemente positivo per l’industria lombarda. I dati emersi sono sostanzialmente tutti positivi, ad eccezione degli ordini interni. Sulla situazione economica congiunturale della Lombardia è evidente che ancora non pesano gli effetti della Brexit, ancora difficili da prevedere ma che con gli altri attori economici e istituzionali regionali stiamo provando a trasformare in opportunità per i nostri territori e le nostre imprese". A dirlo il presidente di Confindustria Lombardia, Alberto Ribolla.

"Sorprende -sottolinea- lo slancio della produzione industriale, che rispetto al trimestre precedente fa registrare un +0,8% (e un +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Produzione evidentemente trainata dagli ordini esteri (+1,7%) che pesano sul fatturato totale (+0,5% rispetto al I trimestre 2016) ben il 40,8%".

"A livello nazionale il Csc di Confindustria -ricorda- aveva ammonito sul calo della produzione industriale (-0,1% da +0,5% nel 1° trimestre): a testimonianza che se l’Italia vuole crescere la Lombardia deve correre a velocità doppia. Le nostre imprese sono però troppo dipendenti dall’estero: a confermarlo è la brusca frenata degli ordini interni (-1,2% congiunturale). Questa dipendenza dall’estero espone le nostre imprese ai tanti shock esterni, oltre a penalizzare le piccole imprese".

"Per intervenire su quello che -rimarca Ribolla- sempre più rappresenta il punto debole dell’Italia, Confindustria Lombardia ha da tempo indicato nell’intervento pubblico, attraverso investimenti, politiche fiscali e incentivi, l’unica strada per stimolare il mercato interno a favore dell’intera economia italiana. Sempre più positivo l’indice di produzione manifatturiero della Lombardia (99,8) che ormai è a un passo dal livello dell’area euro, mantenendosi ben al di sopra dell’indice nazionale (83)".

"La produzione industriale della Lombardia, poi, se comparata con i motori d’Europa, è seconda al solo Baden-Wurttemberg -fa notare- e precede il dato medio francese e la Catalunya. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il trimestre appena conclusosi è positivo ma sostanzialmente stagnante (+0,2%). Nonostante il mercato fermo l’ulteriore calo della cig è una buona notizia in quanto sintomo di riassorbimento di forza lavoro".

"Come confermato anche dal Rapporto sul mercato del lavoro di Confindustria Lombardia -ricorda il presiente Ribolla- nella nostra regione emerge un tessuto imprenditoriale forte, capace di resistere a anni di crisi e reagire agli shock esterni, con un alto livello di responsabilità sia imprenditoriale e con una forte vocazione internazionale. Bisogna però agire in fretta, e di concerto con tutti gli stakeholder, per trasformare quei fattori determinanti per la competitività da zavorre in opportunità".

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