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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

20 ottobre 2016 | 09.49
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"È stato un evento storico, una cena nello stesso tempo rilassante e carica di emozioni. Certo merito di Barack Obama e di Matteo Renzi.Ma si è visto anche l' importantissimo ruolo di Michelle Obama". Così Fabrizio Freda uno dei manager più in vista, e più pagati, degli Stati Uniti (dal 1º luglio 2009 è l'amministratore delegato della Estée Lauder, azienda leader dei cosmetici con sede a New York) parla con il Corriere della Sera della State dinner alla Casa Bianca in onore di Matteo Renzi, cui ha partecipato. "Per me -dice- è stato un grande piacere e un grande onore esserci. Davvero un evento storico. I discorsi di Barack Obama e di Matteo Renzi mi hanno anche emozionato: da quando vivo in America non ho mai visto rapporti così forti, così caldi tra Stati Uniti e Italia. Merito anche del legame personale tra Renzi e Obama".

"Il vero dato sull' occupazione è che il Jobs Act va completato", scrivono su Avvenire i giuslavoristi Francesco Seghezzi e Michele Tiraboschi. E sulla la polemica "che si è generata a fronte dell' aumento, certificato dall'Inps, dei licenziamenti per giusta causa, che nell' ultimo anno sono cresciuti di circa il 31%" i due esperti annotano che "questo dato, in parte prevedibile dopo le novità in materia di articolo 18 introdotte dal Jobs Act, è stato letto come un fallimento della riforma che ha portato più lavoratori a perdere il lavoro". "Lo stesso dato però può farci dare un giudizio diverso, seppur sempre critico: infatti in un mercato del lavoro moderno la possibilità di terminare un rapporto di lavoro è più elevata e proprio per questo è fondamentale sviluppare tutto un sistema di politiche del lavoro che consentano a chi ha perso il posto di trovarne altri, di ricollocarsi e riqualificarsi a seconda delle condizioni di mercato".

"Questa legge la voglio dedicare a tutte quelle donne braccianti che hanno avuto fiducia in noi, e a tutte quelle donne e quegli uomini che sono morti in questi anni nei nostri campi. La loro morte non è stata inutile.Oggi, con questo provvedimento, essere presidente della Camera assume un significato ancora più pieno". È la dedica che con Avvenire fa Laura Boldrini, all'approvazione della legge sul caporalato. E ricordando la sua esperienza come portavoce dell' Acnur dice: "Ho visto persone ridotte a schiavi. La schiavitù è un istituto bandito secoli fa. Sulla carta. Ma oggi conviviamo con le nuove forme di schiavitù. La tratta, donne ingannate e vendute come pezzi di carne, costrette a prostituirsi nelle strade. Anche bambine. Le vediamo e facciamo finta di niente. Lo sfruttamento in agricoltura si incrocia con questa altra piaga. Escrescenze maligne che vanificano tanti atti normativi, tanti trattati. La nostra civiltà giuridica ne esce profondamente ferita. E allora bisogna fare questi provvedimenti non solo per salvare le vittime, ma anche per riscattare la nostra società".

"Io mi sono permessa, in cuor mio, di dedicare questa legge per cui abbiamo tanto fatto pressione, insieme a Fai Cisl e Uila, a tutte le lavoratrici e i lavoratori che non sono mai ritornati a casa. E sappiamo che purtroppo ne sono morti diversi, come Paola Clemente, o come uno dei tre braccianti afgani investiti lunedì nel barese". Lo dice al Manifesto Ivana Galli segretaria generale della Flai Cgil a proposito della legge contro il caporalato. Il reato di caporalato c'era già ma non bastava, spiega Galli. "Ci sono già importanti processi, con caporali alla sbarra, ad esempio a Lecce e Taranto: da quelle storie emerge non solo lo sfruttamento, ma anche la crudeltà, la violenza, che contraddistingue spesso i rapporti coni lavoratori. Era importante però che il reato di sfruttamento, con le relative sanzioni e pene, fosse esteso anche agli imprenditori. È prevista anche la confisca dei beni patrimoniali, oltre che dei pro dotti: in pratica si equipara questo tipo di reato, particolarmente odioso, alla mafia".

"Sono diventati reclami di routine. Le minacce vengono da funzionari che, qualunque cosa sentano personalmente, sono costretti ad agire così". Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama - oggi a Milano per ricevere la cittadinanza onoraria - liquida con La Repubblica le polemiche che hanno accompagnato il suo riconoscimento e le dure e sistematiche proteste di Pechino, che lo ritiene un separatista; sorvola però sulla posizione di Papa Francesco, il quale per due volte ha preferito non incontrarlo nei suoi più recenti viaggi italiani. "Il clima in Tibet rimane estremamente cupo e repressivo, caratterizzato da controlli costanti sui tibetani ai quali sono negati molti diritti umani fondamentali. Lo ammettano o no, il Tibet resta una spina per la Cina che intende svolgere un ruolo importante nel mondo".

Cerca "di fare chiarezza" sui dati occupazionali, Linda Laura Sabbadini su 'La Stampa' ". I voucher sono effettivamente cresciuti molto -dice-. Sono passati da 15 milioni nel 2011 a 115 milioni nel 2015 e a 96,6 milioni nei primi 8 mesi del 2016. Il numero di persone che ha utilizzato i voucher è stato 1 milione 400 mila nel 2015, con un numero di voucher medio di 60 e un reddito medio da voucher inferiore a 500 euro netti nell' anno. Ebbene, se queste persone avessero lavorato solo il numero di ore registrate dai voucher, avremmo dovuto trovarne un riscontro nei dati Istat, attraverso una percentuale più alta del passato di occupati che lavorano poche ore. Invece non è successo. Nonostante diminuisca il numero complessivo di ore lavorate rispetto a inizio crisi, la percentuale di occupati che lavorano poche ore nella settimana è rimasta stabile. Sono infatti l' 1,6% quelli che lavorano fino a 8 ore e il 3,7% da 9 a 16 ore. Come si concilia questo dato con il «boom dei voucher» di cui tanto si è parlato? I voucher, probabilmente, sono andati a coprire, per una parte importante, una porzione di lavoro sommerso di lavoratori che, nella rilevazione Istat, venivano intercettati con il loro effettivo numero di ore lavorate e sono regolarizzati solo per una minima parte di queste".

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