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Ict: la ricerca, studenti in ritardo su competenze digitali

13 dicembre 2016 | 12.14
LETTURA: 4 minuti

Ricerca University 2 Business (gruppo Digital360), 53% fermo a uso Internet e social media

Ict: la ricerca, studenti in ritardo su competenze digitali

Le competenze digitali sono importanti per trovare lavoro secondo due terzi degli studenti universitari italiani. Tuttavia la maggioranza dei ragazzi (53%) ha una conoscenza da semplice utilizzatore di Internet e social media, mentre solo uno su otto (12%) gestisce un proprio blog o un sito web e appena il 9% conosce Seo/Sem, Social Network, Google Adwords. Per il 67% degli studenti servono anche esperienze imprenditoriali nella ricerca di lavoro e, se l’11% ha avuto un’idea di business, un buon 12% ha già avviato o sta per avviare una startup.

Appena una minoranza poi conosce le nuove professioni del digitale come il Social Media Specialist (25%), il Data Scientist (38%) o il SEO Specialist (34%). La maggioranza degli universitari non conosce tematiche di grande portata sociale come la “sharing economy” e non sa definire una “benefit corporation”.

Sono alcuni dei risultati della ricerca “Il Futuro è oggi: sei pronto?”, giunta alla seconda edizione, realizzata da University 2 Business, la società del gruppo Digital360 che punta a promuovere la cultura del digitale e dell’innovazione tra gli studenti universitari. Lo studio ha coinvolto un campione di 2.628 studenti universitari e un panel di 168 HR manager delle principali imprese del Paese.

Dalla ricerca emerge anche un gap di genere: le studentesse hanno minori competenze digitali specifiche rispetto ai colleghi maschi, minori conoscenze di programmazione e minore propensione imprenditoriale. Anche le aziende italiane non sembrano ancora pronte. Gli Hr Manager avvertono una crescita dell'importanza del proprio ruolo nella gestione della trasformazione digitale e l'81% evidenzia la necessità di inserire nuove risorse con competenze digitali. Ma solo il 20% ha già realizzato una mappa delle competenze digitali e imprenditoriali dei dipendenti e appena un terzo ha costruito un piano formativo ad hoc.

“Anche se la maggior parte degli studenti universitari dichiara di avere consapevolezza del ruolo importante svolto dall’innovazione digitale nel cambiare l’economia e le imprese, solo una piccola parte di essi si prepara concretamente per questa sfida, cercando di sviluppare competenze digitali approfondite e di fare esperienze imprenditoriali concrete – afferma Andrea Rangone, Ceo di Digital360 -. Sullo stesso piano anche gli HR manager, i quali evidenziano un impatto atteso della trasformazione digitale sulla propria azienda nei prossimi 3 anni ben superiore a quello che si è verificato nell’ultimo triennio. Tuttavia, sono ancora pochi coloro che mettono in atto azioni concrete per diffondere una cultura digitale e imprenditoriale nelle proprie aziende.

Nei processi di recruiting, il 59% degli studenti pensa che le competenze digitali in un neolaureato siano “essenziali” (19%) o “molto importanti” (50%) per l’assunzione. Anche in questo caso, gli HR Manager sono più consapevoli, dando importanza nel 94% dei casi (51% “fondamentali” e 43% “molto importanti”). Mentre le esperienze imprenditoriali sono importanti nella scelta di un neolaureato per il 67% degli studenti e per il 60% degli HR manager.

Il 48% degli studenti pensa che le aziende tengano conto del contenuto dei profili personali sui social network nella ricerca e valutazione di un neolaureato, ma gli HR Manager danno più importanza a questo aspetto (il 61%).

Il 53% degli studenti universitari ha una conoscenza di Internet e dei Social Media da mero utilizzatore. Il resto possiede competenze digitali più approfondite: il 12% gestisce un proprio blog o un sito web; il 27% degli studenti gestisce una pagina Facebook oltre al proprio profilo personale; il 9% ha competenze di SEO/SEM, social network, Google Adwords; il 13% ha un canale YouTube; il 2% gestisce un sito di vendite on line; il 21% utilizza regolarmente un marketplace come Ebay o Amazon per la vendita online. Circa il 30% degli studenti universitari italiani sa programmare o sta imparando. Solo il 15% ha sviluppato queste competenze in università, per il 60% la prima fonte di apprendimento è la rete, attraverso YouTube, blog, siti web.

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