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Terremoto, albergatori Marche: "Ancora 6.250 sfollati, solo 120 in casette"

16 febbraio 2017 | 14.09
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Terremoto, albergatori Marche:

"Ad oggi nelle Marche, dai dati in nostro possesso, abbiamo 6.250 sfollati, rispetto agli 8.000 iniziali. Di questi 3.500 sono ospitati in strutture ricettive sulla costa, 1.800 in altre strutture più all'interno, in collina, 400 in camper e container. E, cosa gravissima, a mesi dal terremoto, 500 vivono ancora in strutture comunali come Palazzetti e solo 120 nelle cosiddette 'casette'. La burocrazia, in pratica, sta distruggendo quello che non ha fatto il terremoto". Così, intervistato da Labitalia, Massimiliano Polacco, direttore generale di Federalberghi Marche, fa il punto sulla situazione degli sfollati nella regione.

Ritardi nella realizzazione di strutture per gli sfollati che, per Polacco, "sono inconcepibili". E con l'avvicinarsi della stagione estiva, nelle strutture ricettive della costa, che oggi ospitano gli sfollati, cominceranno ad arrivare i turisti.

"In questi giorni stiamo scrivendo al presidente della Regione e all'assessore al Turismo -spiega Polacco- per chiedere di spostare gli sfollati dagli hotel sulla costa in strutture ricettive dell'entroterra, nella zona del cratere o vicino ad esso ma pienamente agibili. Abbiamo già mille posti disponibili".

Per gli altri che ad oggi vivono sulla costa, riferisce, "alcuni albergatori si sono detti disposti a continuare ad ospitarli, magari con un aumento del contributo per la stagione estiva, che oggi ammonta a 36 euro, altri hanno già dato la conferma".

Albergatori che devono fronteggiare anche il ritardo da parte dello Stato nel pagamento degli alloggi messi a disposizione degli sfollati. "Fino a pochi giorni fa -spiega Polacco- c'erano strutture che avanzano 150-180mila euro. Adesso queste situazioni così pesanti le abbiamo risolte ma ci sono ancora tante strutture che vantano crediti importanti, e che sono in difficoltà visto che hanno dovuto anche licenziare dipendenti".

Secondo Polacco, "adesso però la situazione in termini generali è stata risolta, superando i soliti problemi burocratici, ma ci sono ancora tanti singoli casi su cui intervenire".

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