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Food: da vino pomodoro a sciroppo betulla, dopo Ceta Québec 'chiama' Italia

17 marzo 2017 | 15.01
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Food: da vino pomodoro a sciroppo betulla, dopo Ceta Québec 'chiama' Italia

C'è il vino di pomodoro, la confettura di camemoro, il miele di mirtillo, lo sciroppo di betulla, il whisky d’acero, ma anche le têtes de violon, i funghi misti della foresta e la celebre 'poutine', piatto dello street food. Sono i prodotti tipici e le tradizioni culinarie della regione canadese francofona del Québec, che uniscono una profonda influenza europea a caratteristiche prettamente nordamericane. E che pochissimi, nel nostro paese, conoscono.

A colmare questa lacuna ci ha pensato la Delegazione del Québec a Roma, che ha promosso due eventi, nella capitale e a Milano, proprio per presentare le materie prime e le ricette del suo territorio, nobilitate dalla mano del pluripremiato chef quebecchese Mario Julien (del celebre Club de golf Le Mirage, di proprietà di Céline Dion), in una inedita collaborazione a quattro mani con i 'colleghi' italiani Luciano Sarzi Sartori e Augusto Paleni.

Un'iniziativa - resa possibile dal sostegno del ministero delle Relazioni internazionali e della Francofonia e del ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione del Québec - organizzata all'indomani della firma del trattato di libero scambio firmato tra Canada e Unione europea, il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), che apre nuovi orizzonti per la distribuzione dei prodotti canadesi anche in Italia. L’obiettivo, infatti, è quello non solo di far conoscere da vicino alcuni dei più rinomati frutti del territorio quebecchese, ma anche di proporre ai distributori agro-alimentari italiani interessati alcuni prodotti specifici.

Come spiega il ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione del Québec, abbondanza, qualità, varietà, originalità e autenticità caratterizzano la produzione bioalimentare di questa regione. "Terre fertili, vaste foreste, un ambiente marino eccezionale, abbondanti risorse naturali, oltre a un clima temperato, concorrono a creare in Québec - sottolinea - un contesto favorevole allo sviluppo di un’industria bioalimentare moderna e fiorente, nella quale operano circa 32.000 aziende con oltre 121.000 occupati nel settore agricolo, ittico, dell’acquacoltura e della trasformazione alimentare".

La maggior parte delle aziende bioalimentari del Québec si trovano in prossimità del confine tra il Canada e gli Stati Uniti, a diretto contatto con il mercato continentale nordamericano: per questo, sono in grado di consegnare la propria merce tramite trasporto su gomma coprendo un mercato di oltre 130 milioni di consumatori nel raggio di 1.000 chilometri.

I mercati di esportazione costituiscono una fonte di crescita economica per le imprese agroalimentari del Québec. Basti pensare che, nel 2015, il 56% delle vendite finali della produzione agricola e della trasformazione bioalimentare del Québec è stato realizzato all’esterno del suo territorio. Lo stesso anno, il fatturato internazionale è salito a 7,5 miliardi di dollari. I prodotti del Québec sono andati affermandosi sempre più in oltre 160 paesi, principalmente negli Stati Uniti, in Francia, in Giappone, in Cina e in Messico.

In testa alle esportazioni del Québec figura il maiale, apprezzatissimo in oltre 100 paesi tra cui Stati Uniti, Francia, Giappone e Cina. Le carni di allevamento, in particolare il cervo rosso, l’anatra, il fagiano, l’agnello e il bisonte, occupano un posto primario nei menù dei ristoranti del Québec. Anche il comparto della pesca e dell’acquacoltura si distingue per l’autenticità dei prodotti che offre. La pesca è un’attività tradizionale che viene svolta in maniera responsabile nelle acque fredde dell’estuario e del golfo del fiume San Lorenzo. Le principali specie pescate sono il granchio delle nevi, l’astice, il gamberello boreale e l’ippoglosso nero.

Ma il Québec produce anche oltre 400 formaggi diversi, molti dei quali premiati in prestigiosi concorsi internazionali. Poi, il mirtillo rosso e il mirtillo selvatico sono gli ingredienti di base per vari prodotti che godono di crescente popolarità tra i consumatori attenti alla propria salute. Altro fiore all’occhiello sono i succhi di frutta, le tisane e le acque in bottiglia di ottima qualità. Prodotto emblematico, il cidre de glace (sidro di ghiaccio) arricchisce la gamma delle bibite alcoliche, che include anche numerose birre artigianali, superalcolici e 'vini di ghiaccio'.

E il Québec applica una serie di misure rigorose in materia di tracciabilità, controllo della qualità e sorveglianza degli alimenti e delle bevande. In linea con tali iniziative, le aziende del comparto lavorano di concerto con il governo per integrare tecnologie di produzione e di trasformazione avanzate, oltre ad adottare norme sanitarie e ambientali rigorose.

Un’offerta agroalimentare diversificata, dunque, quella del Québec, che spazia dalle specialità alimentari provenienti da aziende a conduzione famigliare, fino alle produzioni industriali di società come Barry Callebaut, Kraft, Agropur, La Coop fédérée o Saputo. A guardare al nostro paese sono anche le aziende artigianali canadesi, come il birrificio 'New Deal' che produce, in tre versioni, la birra biologica Boldwin; il gruppo GourPass, che rappresenta 7 birrifici artigianali del Québec, inclusa la GlutenBerg, birra senza glutine; la Ferme Marinette, che tratta tutti i prodotti dell’acero, dallo sciroppo d’acero alla gelatina d’acero o ancora allo zucchero d’acero; la tisaneria 'Délice Boreale', che produce una vasta gamma di infusi ricavati da piante selvatiche del Nunavik (regione nordica del Québec) e intitolati agli Inuit, con cui l’azienda ha un profondo legame.

E ancora: l’azienda Consulex, specializzata nella trasformazione dei prodotti dell’acero, dei mirtilli e nella produzione di sidro; la Eaux Saint-Justin, acqua minerale effervescente naturale imbottigliata con vetro alla sorgente, che si trova nel cuore della Mauricie, in un sito naturalmente protetto, sotto un letto d’argilla, al riparo dalle contaminazioni esterne.

Molte le attività, quindi, che promuovono il biologico: un concetto che, in Québec, va di pari passo con l’impegno sociale portato avanti negli anni per la difesa delle piccole imprese artigiane e dell’ambiente. La green economy, basata sulla vendita di prodotti biologici, secondo una statistica del governo del Québec, ha visto crescere in maniera esponenziale questo mercato, addirittura raddoppiando la richiesta dei prodotti di questo settore. A fare da traino, la crescente consapevolezza del consumatore quebecchese, non solo attento al mangiare sano, ma anche al rispetto di quella stessa terra che glielo fornisce. Un approccio che ora il Québec vuole esportare, insieme ai suoi frutti migliori.

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