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Turismo: città d’arte che vai, app che trovi, uso cambia in base a luogo

19 luglio 2017 | 14.40
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Turismo: città d’arte che vai, app che trovi, uso cambia in base a luogo

Come utilizzano lo smartphone i turisti che visitano le città d’arte italiane? La risposta cambia in base ai luoghi in cui si trovano. Lo rivela uno studio effettuato su alcune delle principali mete turistiche italiane - Roma, Firenze e Venezia - realizzato da Beintoo, mobile data company che analizza ogni mese i dati anonimi provenienti da 7 milioni di possessori di smartphone.

Mentre l’uso delle app social prevale nettamente negli aeroporti (66%) e luoghi di interesse artistico (69%) - come piazze, musei, ecc - le app di giochi spopolano nei parchi cittadini (46%), seguiti a lunga distanza dalle stazioni (19%).

Non sorprende che per le app della categoria Photo&Video il valore più alto si riscontri nei luoghi di interesse artistico (16%), mentre il loro utilizzo si riduce nettamente nei parchi (2%). E’ curioso invece il maggiore interesse per le foto in aeroporti (9%) e stazioni (7%), 'ambientazioni' che i viaggiatori sembrano preferire agli spazi verdi. Le app di meteo, infine, sono più visitate nelle stazioni (18%) e nei parchi (16%), rispetto ai luoghi di interesse artistico e agli aeroporti (2%).

La presenza di valori più alti nelle categorie social e games non sorprende, dal momento che entrambe rientrano tra le 10 categorie di app più scaricate in Italia, sia su Google Play che su iOS App Store.

“Lo smartphone - ha commentato Andrea Campana, Ceo di Beintoo - è l’unico oggetto che portiamo sempre con noi e può rivelare molto dei nostri reali interessi: se da un lato questa analisi ci ha permesso di capire il comportamento online degli utenti in determinati punti in tempo reale, dall’altro grazie alla tecnologia che abbiamo sviluppato possiamo comprendere meglio anche gli interessi offline delle persone, analizzando in forma anonima i dati di geolocalizzazione sui luoghi che visitano di più (negozi, stazioni, palestre, ecc.), il tempo speso in quei luoghi, la frequenza di ritorno e molto altro, con ricadute interessanti per le attività locali delle principali mete turistiche”.

Secondo i dati di Beintoo, condivisi anche con l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 53% delle aziende che investe in pubblicità su smartphone in Italia, lo fa in un’ottica 'drive-to-store', cioè con l’obiettivo di portare i clienti al punto vendita più vicino. Le ricadute sugli utenti sono notevoli e possono arrivare in alcuni casi fino al 47% di visite in negozio dopo aver visualizzato un annuncio.

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