L’Italia rimane ben ancorata alla ripresa mondiale, seppure in posizione di inseguitrice. Per l’avvicinamento al gruppo di testa rimane cruciale il passaggio di una manovra d’autunno che punti sul rafforzamento degli investimenti e sul lavoro giovanile. Ad evidenziarlo è il Centro Studi di Confindustria nella sua analisi mensile di Congiuntura Flash. Bassa occupazione ed emigrazione dei giovani stanno riducendo molto il potenziale di crescita. In Italia la produzione industriale è cresciuta dello 0,4% in giugno (stime Csc, dopo +0,7% in maggio) e dello 0,6% nel 2° trimestre (da -0,3%); il trascinamento al terzo è positivo (+0,6%); giudizi e attese anticipano ulteriori progressi nei mesi estivi. L’attività nelle costruzioni è in altalenante recupero: +0,4% in maggio sul 2° semestre 2016. Nei servizi fiducia e pmi segnalano accelerazione. Il pil è stimato salire di almeno lo 0,3% nel 2° trimestre (+0,4% nel 1°) e ci sono le condizioni per un aumento più alto nei mesi estivi.
In giugno il Pmi Markit composito segnala espansione dell’attività a un ritmo più lento rispetto a maggio (-0,6 punti, a 54,6); tuttavia, l’indice nel 2° trimestre è ai massimi dal 2007 (55,5 da 54,0 nel 1°). Nel manifatturiero crescita robusta (+0,1 punti a 55,2) grazie alle componenti produzione (57,2), ordini (56,0) ed export (57,0). Nei servizi, attività (53,6) e ordini (55,6) sono saliti meno dell’atteso ma nella media del 2° trimestre più che nel 1°. L’anticipatore Ocse segnala rallentamento del PIL a fine 2017.
Analizzando lo scenario internazionale, prosegue, sottolinea il Csc, l’espansione dell’economia e del commercio mondiali. I ritmi rimangono i più alti dall’inizio della crisi, grazie al contributo congiunto di economie avanzate ed emergenti. Particolarmente elevata è la dinamica dell’area euro. L’andamento degli ordinativi, soprattutto nel settore manifatturiero, preannuncia a livello globale una buona crescita dell’attività produttiva nel corso dell’estate. Tuttavia, sottolinea Congiuntura Flash, non mancano rischi e incognite che generano dubbi sulla solidità e durata delle attuali tendenze.