"Ho contattato nelle scorse ore diverse imprese italiane che operano qui in Messico e non mi risultano danni rilevanti, uffici e officine evacuati per sicurezza. Le aziende a capitale italiano che operano nel Paese sono circa 1.600. Come Italia esportiamo in Messico macchinari industriali e semilavorati, quindi non credo che il sisma avrà effetti sui rapporti commerciali, visto che l'80% delle industrie si trova fuori da Città del Messico". Così Alberico Peyron, presidente della Camera di commercio italiana in Messico, commenta, con Labitalia, gli effetti del potente sisma che ha colpito il Messico sui rapporti commerciali delle aziende italiane nel Paese.
"E' stato -racconta- un sisma potentissimo: io vivo qui a Città del Messico da 11 anni e non ne avevo mai sentito uno così potente. La nostra sede è stata evacuata ma per fortuna non abbiamo avuto danni. Non ho contattato tutte le aziende italiane che lavorano qui, visto che sono appunto attorno alle 1.600, ma non abbiamo comunque ricevuto segnalazioni di grossi danni. E anche i nostri rapporti commerciali con il Paese non dovrebbero, a mio parere, risentire del sisma".
E Peyron ricorda "che la parte più colpita dal sisma a Città del Messico, in cui sono caduti complessivamente 40 palazzi e altrettanti rischiano di fare la stessa fine nelle prossime ore, è la stessa più colpita dal tragico terremoto del 1985".
"In quella zona si sentono di più gli effetti - spiega - del fatto che un tempo Città del Messico era un lago, poi prosciugato. In quella zona, infatti, c'è ancora tanta acqua nel sottosuolo e questo influisce sulla stabilità delle abitazioni".
Secondo Peyron, però, "c'è da dire che anche i media messicani hanno puntato l'attenzione tutta su Città del Messico che, considerando il fatto che conta 20 milioni di abitanti ed è grandissima, non ha avuto tanti danni eccetto nella zona che ho già citato". "Secondo me, il rischio è che nelle zone periferiche del Paese ancora non tutte raggiunte, sia andata anche peggio", avverte.
Quel che è certo, sottolinea Peyron, "è che i messicani hanno già messo in moto una macchina della solidarietà impressionante: c'è chi raccoglie i vestiti per chi non può accedere a casa, chi aiuta nelle ricerche, chi realizza pasti caldi". "Sono tutti in moto, la loro vitalità è sempre impressionante", conclude.
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