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Bankitalia: ceo Excellence Consulting, Pd ha ragione ma forma sbagliata

18 ottobre 2017 | 14.39
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Maurizio Primanni
Maurizio Primanni

"Sul caso Bankitalia il Pd di Renzi ha ragione, ma ha sbagliato la forma". Lo dice in un'intervista a Labitalia l'esperto Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, società di consulenza del settore bancario. "La Banca d’Italia -spiega- ha tra le sue funzioni peculiari quella della vigilanza, la quale viene esercitata sia attraverso l’analisi di dati che le banche sono obbligate ad inviare periodicamente, sia attraverso verifiche ispettive che vengono svolte in loco presso le banche".

"In base alla mia esperienza -afferma- la qualità e la competenza degli ispettori e in generale delle risorse di Bankitalia è indiscutibile. Credo, quindi, che la situazione di difficoltà, talvolta crisi, di alcune banche fosse stata correttamente diagnosticata già tempo prima del dissesto. Probabilmente il capo-azienda, ovvero il governatore, ha ritenuto che le stesse banche avessero le forze per reagire, anche probabilmente in relazione a una previsione di ripresa dell’economia italiana più ottimistica di quanto poi si è verificato".

"Certo, va anche detto -sottolinea Primanni- che tutte le decisioni vanno pesate in base al momento in cui si sono prodotte e probabilmente c’è stata una fase storica dove l’adozione di un atteggiamento molto negativo verso le nostre banche avrebbe messo in difficoltà l’intero sistema paese. Detto ciò, purtroppo la storia la scrivono gli accadimenti e purtroppo le banche più deboli del nostro sistema non hanno retto l'urto".

"Di fatto -chiarisce- siamo in una fase di pre-campagna elettorale. I politici girano il territorio e credo che ciascuno cerchi di assecondare le istanze che rileva dal dialogo con la gente. E’ probabile che la vicenda Banca Etruria possa essere ripresa e riconsiderata nei dibattiti pre-elettorali e il Pd mira con questa mossa ad affermare che non ha avuto responsabilità dirette rispetto a quanto accaduto alle banche".

"Il concetto di democrazia, oltre che sulla partecipazione del popolo alle scelte politiche, si basa anche -continua Maurizio Primanni- su un sistema di ripartizione bilanciata dei poteri. In tal senso, è previsto dal nostro sistema che la nomina del governatore sia disposta con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Mi sembra un processo ampiamente equilibrato che prevede il coinvolgimento di più soggetti con conseguente bilanciamento e considerazione di diverse opinioni. Non andrei ad intervenire su questo sistema. Va insomma salvaguardata l’autonomia e indipendenza della Banca centrale".

"Non credo che -sottolinea- ci siano colpevoli da ricercare. Ci sono state delle decisioni che ciascuno ha preso sulla base della considerazione del contesto e del momento, oltre che delle previsioni sugli sviluppi futuri. Il governatore ha più volte difeso la solidità di tutto il nostro sistema bancario. La Bce al contrario ha adottato da tempo un atteggiamento molto più prudente, il quale tuttavia non è detto che aiuti le banche nell’attuale fase di ripresa economica. E’ infatti di pochi giorni fa il richiamo dei vertici della Commissione europea alla Bce in ordine a una definizione maggiormente concertata delle norme relative ai livelli minimi di accantonamento sui crediti deteriorati".

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