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Manovra: Federmanager, deve essere volano per lavoro 4.0

24 ottobre 2017 | 12.22
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Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager
Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager

"La legge di Bilancio deve costituire il volano per far decollare il piano Lavoro 4.0 e, invece, sembra che conterrà meno di quanto era stato promesso. E quello che era stato promesso era già molto meno di quello che serve oggi alle imprese e ai lavoratori per affrontare la sfida di industria 4.0". Queste le parole di Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager, a margine del convegno 'Industry 4.0: quali opportunità per le aziende e per le persone', organizzato dalla associazione dei manager di Bergamo.

Dopo l'annuncio del possibile taglio del credito di imposta dal 50% al 40% per i programmi formativi per le aziende che investono su tematiche digitali e di innovazione, il presidente dei manager industriali interviene così nel dibattito sulla manovra economica: "Non è troppo tardi per correggere il tiro e ampliare i fondi per la formazione 4.0 che devono aiutare a sanare il gap di competenze digitali in azienda. Mi aspetto che tutte le forze parlamentari concordino e che si trovino le coperture".

"Su temi così cruciali per il rilancio del Paese -avverte Cuzzilla- non si può procedere con la logica del rubinetto, secondo la quale, finché c'è qualche avanzo di bilancio, si finanziano competenze center e formazione in azienda, e poi si vede. Non è quello che serve in questa fase storica, dove abbiamo bisogno di una spinta pubblica che ci permetta di dotarci in tempi brevi di persone capaci di gestire processi e sistemi nuovi e altamente complessi".

"La formazione in azienda deve essere qualificante", puntualizza Bambina Colombo, presidente di Federmanager Bergamo. "È utile che imprenditori e manager -continua- lavorino insieme per garantire che tutto il percorso formativo si traduca in una maggiore competitività per tutte le risorse impiegate. Altrimenti si sprecano tempo e finanziamenti», sottolinea la presidente che ha scelto di svolgere il convegno nella sede dell’Università di Bergamo dove sono attivi 2 gruppi di lavoro, formati da manager e docenti, che sviluppano insieme programmi di studio in linea con i fabbisogni reali delle imprese".

"Questo territorio ha bisogno di manager perché Industria 4.0 è una sfida enorme per le nostre imprese", ammette Colombo. "Noi spingiamo affinché esse si dotino di Temporary Manager dato che il bergamasco ha oltre il 95% di Pmi che altrimenti difficilmente si doterebbero di alte professionalità a tempo pieno".

Durante il convegno in Ateneo il tema di Impresa 4.0 è affrontato dal punto di vista delle competenze da generare e irrobustire per governare i cambiamenti dei processi produttivi e la relazione uomo-macchina.

Come raccomanda il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini: "La nostra Università sta investendo nella formazione di figure professionali che siano in grado di operare come progettisti e gestori di sistemi complessi con una visione che porti la tecnologia ad adattarsi alle esigenze del decisore umano e non viceversa. Il mio auspicio è che l’attivo mondo economico-industriale del nostro territorio adotti sempre più un approccio di 'umanesimo tecnologico'. In questo senso -conclude il Rettore- uno sforzo congiunto tra il mondo imprenditoriale e quello delle Istituzioni pubbliche e private non può che giovare a tutti noi".

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