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Sicurezza: a confronto a Roma su sfide in vista prossimo vertice Nato

18 giugno 2018 | 12.11
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Sicurezza: a confronto a Roma su sfide in vista prossimo vertice Nato

"Un momento di incontro per approfondire le sfide in vista del prossimo vertice Nato, con uno sguardo particolare alla regione dei Balcani e ai traffici illeciti gestiti dal crimine organizzato". E’ l’obiettivo del seminario 'Nato versus the new global threats', organizzato a Roma dalla Nato Defense College Foundation, con la partecipazione dalla Delegazione Italiana dell'Assemblea Parlamentare della Nato e il Balkan Trust for Democracy.

Il prossimo vertice della Nato, che si terrà a Bruxelles l’11 e 12 luglio, si svolgerà, si legge in una nota, in un momento in cui il valore politico dell'Alleanza è messo in discussione da differenti attori. Questioni difficili sono in agenda: dalla ripartizione delle spese al tema della cooperazione Nato-UE; fino alla questione della gestione delle relazioni con la Russia e della cosiddetta "politica della porta aperta", in particolare per quanto riguarda la regione dei Balcani: lo scenario più prossimo al nostro Paese delle manovre d'influenza russe e della crescita di reti terroristiche. Ad intervenire, tra gli altri, il direttore della Nato Defense College Foundation Alessandro Politi che ha menzionato tra i fattori meno visibili d’instabilità nella regione balcanica, i vari traffici illegali gestiti dal crimine organizzato regionale e transnazionale: dal tabacco lavorati alle armi, passando per i traffici di droga ed esseri umani.

Se i flussi di droga e migranti illeciti attirano l’attenzione dell’opinione pubblica, il classico contrabbando di sigarette, correntemente collegato alle tratte di traffici illeciti di migranti e al sovvenzionamento al terrorismo, non riceve la stessa attenzione da parte di media, società civile e istituzioni. Le prove di collaborazione criminale tra gruppi in Italia, Balcani ed Europa Orientale, toccano paesi diversi come Bielorussia, Montenegro, Polonia, Russia ed Ucraina sia attraverso rotte marittime (Bari come terminale) che terrestri (Trieste come città d’afflusso d’importazione illegale).

Anche in questo settore la partnership tra pubblico e privato sta portando i suoi frutti. La multinazionale del tabacco Philip Morris International da anni coopera con istituzioni e forze dell’ordine al fine di arginare un problema che crea danni non solo all’economia del nostro paese (oltre 800 milioni di euro stimati di danno erariale dal contrabbando), ma che contribuisce anche al prosperare di criminalità organizzata e terrorismo.

"Philip Morris International è impegnata al fianco delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno del traffico illecito", ha commentato Christian Swan, director External engagement di Philip Morris International. "La partecipazione a eventi come questo -ha aggiunto- ci permette di continuare a dare risalto a un fenomeno, quello del traffico illecito, in particolare il contrabbando di sigarette, che i più pensano ormai estinto, nonostante sia ancora ben radicato e fonte di guadagno per la criminalità organizzata e gruppi terroristici".

"In un contesto internazionale sempre più sfidante -ha concluso Swan- capire le direzioni e le potenziali conclusioni del prossimo meeting della Nato è di fondamentale importanza anche e soprattutto per un’impresa multinazionale come la nostra, che opera in 180 mercati in tutto il mondo e ha, quindi, la necessità d’interpretare ed eventualmente anticipare eventuali cambiamenti".

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