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Expo: con Agrinsieme luci puntate sull’ortofrutta italiana tra virtù e difficoltà

28 luglio 2015 | 14.37
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Expo: con Agrinsieme luci puntate sull’ortofrutta italiana tra virtù e difficoltà

Per i visitatori di Expo oggi è un’occasione in più per capire quanto buono sia nutrire il pianeta e quanta energia per la vita venga dal lavoro dei campi. La sfida la lancia Agrinsieme che partecipa alla 'Festa della frutta e della verdura' promossa oggi da Expo, con iniziative speciali rivolte a stimolare il consumo di frutta e con una riflessione a più voci sul comparto ortofrutticolo, che è il principale del nostro agroalimentare sia per fatturato che per export. Ma nonostante sia così importante è un settore sottovalutato, avverte, ì sia nelle politiche economiche sia in quelle che hanno a che fare con la corretta alimentazione.

“Per questo -sostiene Dino Scanavino, coordinatore nazionale di Agrinsieme e presidente di Cia- la nostra partecipazione alla 'Festa della frutta e della verdura', che lodevolmente Expo ha indetto, si articola in tre momenti e poggia su altrettanti capitoli: il primo è la necessità di rilanciare i consumi interni, anche per ragioni di salute e benessere dei consumatori; il secondo è chiedere un reddito equo e stabile per le imprese agricole accorciando la filiera e soprattutto restringendo la forbice tra prezzi in campo e prezzi al consumo; il terzo è la difesa del Made in Italy in un comparto che è cresciuto grazie all’export, ma che ha avuto pesanti contraccolpi dall’aumento delle barriere non tariffarie (specie fitosanitarie) degli altri Paesi nonché dalla chiusura, dallo scorso anno, del mercato russo”.

“Quanto all’articolazione della nostra Festa della frutta e della verdura -continua Scanavino- abbiamo cercato di costruire un rapporto diretto con i visitatori di Expo, di esporre le nostre opinioni al governo e di rafforzare le partnership con i paesi esteri presenti all’Esposizione Universale. Così, distribuiremo frutta e materiale informativo ai visitatori di Expo per tutto il giorno, abbiamo una conferenza a cui abbiamo invitato i ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e della Salute Beatrice Lorenzin e incontreremo molte delegazioni dei paesi presenti a Expo tra i quali Qatar, Cuba, Emirati Arabi, Gabon e Russia. Per noi è fondamentale consolidare queste partnership estere visto che l’export è il principale sbocco della nostra produzione”.

L’iniziativa di Agrinsieme - che coordina Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari: oltre un milione di aziende per più della metà della superficie coltivata e del valore della produzione agricola nazionale, oltre 5 mila cooperative e il 40% del fatturato agroalimentare italiano - prevede la distribuzione, lungo il Decumano di Expo in prossimità del cluster Frutta e Cereali, di frutta a tutti i visitatori. Frutta distribuita anche nell’atrio di Palazzo Italia dove, nella Sala delle Conferenze al quarto piano, si tiene il confronto pubblico con le istituzioni.

Al governo Agrinsieme chiede un’alleanza tra produttori e cittadini per incentivare il consumo di frutta e verdura, così importanti per la salute dei consumatori, e al tempo stesso di sostenere il reddito delle imprese agricole con la partecipazione attiva dell’esecutivo sia per campagne di promozione al consumo e d’informazione ai cittadini, sia con azioni di sostegno al settore sul mercato interno ed estero.

Ma la partecipazione di Agrinsieme alla 'Festa della frutta e della verdura' indetta da Expo è anche l’occasione per fare il punto sui consumi interni. Da Agrinsieme viene, infatti, un deciso allarme sulla tenuta della dieta mediterranea. “Sembra un paradosso -sottolinea Scanavino- ma proprio noi italiani che siamo i detentori del più sano regime alimentare del mondo lo stiamo abbandonando per due fondamentali ragioni: la prima è che la crisi ha tolto potere d’acquisto alle famiglie che si orientano su cibi sazianti a minor valore; la seconda che abbiamo importato modelli di consumo alimentari che non appartengono alla nostra cultura e che si rivelano non salutari. Per questo, da Expo vogliamo rilanciare il consumo di frutta e verdura”.

Complice il caldo dell’ultimo mese, si è avuto un parziale risveglio dei consumi di frutta e verdura, con un incremento stimato nell’ordine del 5%. Ma è troppo poco per recuperare la costante erosione di consumo che ha investito soprattutto i giovani che sembrano attratti dal junk-food. Analizzando i dati di Nomisma, viene fuori che gli italiani negli ultimi 15 anni hanno ridotto di 1,7 milioni di tonnellate il consumo di frutta e verdura (pari al 18% in meno). Nell’ultimo anno i consumi di prodotti ortofrutticoli freschi si sono fermati a 130,6 kg, vale a dire 360 grammi al giorno a testa: a soffrire soprattutto la frutta (-15%) mentre gli ortaggi limitano la contrazione al 6%. Meglio fa solo la Spagna, con 179,4 kg a testa; dati peggiori per Svizzera (106,5), Germania (194), Regno Unito (99,6) e Francia (85,2).

Il dato del consumo giornaliero ha allontanato l’Italia dalla razione giornaliera raccomandata, pari a 400 grammi al giorno suddivisi in 4 porzioni di frutta e verdura. Il 22% della frutta è acquistata confezionata e il restante 78% sfusa. Per la frutta, tra i canali di vendita, primeggia il dettaglio (85%), seguito da alberghi, ristoranti e catering (13,9%) e da mense ospedaliere, scolastiche e aziendali (1,1%).

Però, negli ultimi mesi, appunto, si è avuta una lieve ma significativa inversione di tendenza. Un dato confermato indirettamente anche da Google che, attraverso il suo Google Summer Trends, la classifica del motore di ricerca sulle principali ricerche estive sul web, certifica come gli alimenti più ricercati dagli italiani siano stati nell’ultimo mese ciliegie, banana, mela e melone. Nella top ten anche fragole, fave e albicocche. Infine, un dato su cui occorre riflettere è quello che lega il consumo di frutta e verdura alla salute. Secondo un recente studio, 600 grammi al giorno di frutta e verdura riducono del 15% il rischio di malattie cardiovascolari, del 27% i rischi di patologie respiratore e di oltre il 40% il rischio di malattie dell’apparato digerente.

E la partecipazione di Agrinsieme alla 'Festa della frutta e della verdura' organizzata oggi a Expo significa anche rivendicare la centralità economica del comparto ortofrutta chiedendo sostegno all’export e sul mercato interno. Con un fatturato che supera i 13 miliardi l’anno, il comparo ortofrutta rappresenta da solo un quarto del valore della nostra produzione agricola e la prima voce del nostro export agroalimentare, circa un terzo dell’intero fatturato esterno del sistema. Nel settore ortofrutta sono impegnate all’incirca 450 mila aziende agricole che coltivano 850 mila ettari, vale a dire il 7% della superficie agricola utilizzata. Il che conferisce al nostro Paese la leadership europea.

Nel dettaglio, siamo leader nell’export delle pere (con 718 mila tonnellate destinate soprattutto alla Germania); stabili sull’uva da tavola che viene esportata per la metà, con il mercato Usa e le varietà senza semi in crescita; siamo il secondo maggior produttore mondiali di kiwi (dopo la Cina) che esportiamo all’80% in 100 Paesi; mentre abbiamo ceduto su un prodotto storico come gli agrumi, su cui la bilancia import/export è negativa. In termini di quantità esportiamo complessivamente quasi 4 milioni di tonnellate di prodotti (incremento del 14% lo scorso anno).

Ma a frenare i risultati c’è stato l’aumento degli ostacoli al nostro export frapposti da altri Paesi e, dallo scorso anno, l’embargo deciso dalla Russia. Il mercato russo incideva per il 39% delle esportazioni europee, ed è tra i maggiori importatori di pere e di pesche. Occorre essere più incisivi per negoziare con i Paesi nostri principali clienti maggiori aperture ai nostri prodotti; e magari trattare direttamente con Mosca per trovare soluzioni comuni per superare l’embargo.

Infine, dal coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative arriva un vademecum per il consumo di questi alleati della salute e dell’abbronzatura. “Oggi vogliamo offrire a tutti -spiega Dino Scanavino, coordinatore di Agrinsieme- la possibilità di assaggiare il meglio delle nostre campagne. E dare qualche buon consiglio per nutrirsi bene difendendosi dal caldo torrido di questi giorni. La frutta e la verdura sono dei preziosi alleati. Con un battuta potremmo dire: spegnete i condizionatori e approfittate del refrigerio di una pesca. Tra l’altro, quest’anno le nettarine sono particolarmente dolci”.

Ecco dunque il vademecum della frutta che disseta, nutre e favorisce l’abbronzatura, che nella top ten contempla: anguria, melone, pesche, arance, susine, fragole, nespole, mele, pere, albicocche.

Per ottenere il massimo dell’effetto dissetante e consumare anche parte della fibra della frutta è meglio centrifugarla piuttosto che spremerla, fatta eccezione per gli agrumi, dicono gli esperti, che raccomandano anche di non dolcificare. Ricordano che "nella buccia c’è tutto" mettono in guardia dal frigo eccessivamente freddo. Alleati sono macedonia e sorbetto.

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