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Made in Italy: aziende orafe aretine a Hong Kong Jewellery e Gem Fair

14 settembre 2016 | 10.21
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Made in Italy: aziende orafe aretine a Hong Kong Jewellery e Gem Fair

E' un appuntamento molto importante quello che si apre questa settimana ad Hong Kong: la September Jewellery e Gem Fair fornirà infatti agli operatori presenti e più in generale all'intero comparto precisi segnali sull'andamento dalla domanda mondiale nel settore orafo che, nei primi mesi dell'anno, ha fatto registrare una decisa flessione.

La manifestazione, giunta alla sua 34 esima edizione, si articola in due distinte fiere (una dedicata esclusivamente alle materie prime - diamanti, gemme e perle - in programma fino al 17 settembre all'Asia World Expo - e l'altra, dedicata alla gioielleria, in programma dal 15 al 19 settembre nell'abituale Hong Kong Convention and Exhibition Centre) e viene considerata, assieme al Jewellery Show che si svolge invece nel mese di marzo, la manifestazione espositiva del settore dei metalli preziosi lavorati più importante nel mondo.

La fiera, nata nel 1983, coinvolgerà oltre 3.550 espositori provenienti da 54 paesi distribuiti su una superficie di 135.000 metri quadrati. Lo scorso anno i visitatori sono stati 57.616, quasi esclusivamente buyer, provenienti da 156 paesi. Per questa edizione sono quasi 50 le aziende aretine partecipanti, 10 delle quali con il contributo determinante della Camera di commercio di Arezzo.

Al Semptember Hong Kong Jewellery e Gem Fair sarà presente, per alcuni incontri istituzionali, anche il vicepresidente dell'ente camerale, Andrea Fabianelli. “Rafforzare la presenza dei nostri operatori in un mercato cosi strategico quale è quello di Hong Kong - spiega Fabianelli - rappresenta una priorità per un sistema imprenditoriale vocato all'export quale è quello aretino".

"Basti pensare - prosegue - che, nonostante un andamento mondiale negativo per l'esportazione mondiali di oreficeria, nei primi sei mesi dell'anno la Cina ha importato da Hong Kong oltre 687 milioni di gioielli, con una aumento del +550% rispetto al 2015. I margini di miglioramento per le imprese aretine sono per tanto ancora notevoli e questo sarà l'argomento principale degli incontri che avrò a Hong Kong , ad iniziare da quello con il nuovo direttore dell'Ice”.

“L'impegno della Camera di commercio per sostenere l'export delle nostre imprese - sottolinea il presidente Andrea Sereni - nasce dalla consapevolezza di cosa esso rappresenti per il nostro sistema locale e indirettamente per quello nazionale: ricordo infatti che rappresentiamo in Toscana la prima provincia per rapporto export/imprese e la seconda (dopo Firenze) per il volume complessivo delle merci. I segnali negativi del primo semestre, che vedono il nostro export diminuire complessivamente del -4,6 % e del -5,9% per quanto concerne il settore orafo, ci spingono, nonostante il dimezzamento delle entrate dal diritto annuale attuato dal governo centrale, a proseguire, per quanto possibile, nelle iniziative di sostegno alle imprese che operano sui mercati esteri", avverte.

"Abbiamo registrato infatti in paesi tradizionalmente interessati alla produzione italiana quali, ad esempio, la Russia e il Medio Oriente segnali via via sempre più negativi; per questo è necessario da un lato ricercare nuovi mercati di riferimento e dall'altro sostenere le produzioni di alta gamma che, al momento, mostrano positivi segnali di tenuta sopratutto in importanti mercati come gli Stati Uniti”, sostiene Sereni.

“Così come per Vicenza, anche per il settore dell'oreficeria-gioielleria aretino -commenta il segretario generale della Camera di commercio di Arezzo, Giuseppe Salvini - il mercato di Hong Kong sta assumendo un ruolo sempre più importante: nel primo semestre del 2016, Hong Kong ha rappresentato il secondo mercato per ordine di importanza con un volume di affari, a valori correnti, di oltre 107 milioni di euro (+6,3% rispetto al stesso periodo del 2015). Un dato al quale vanno poi aggiunte le esportazioni dirette verso la Cina".

"Al vertice della classifica troviamo ancora gli Emirati Arabi Uniti con 321 milioni di euro che nel primo semestre registrano una flessione del -19,5 rispetto al primo semestre 2015. Al terzo posto gli Stati Uniti, con un valore di 70 milioni di euro fanno registrare un sorprendente +34,3 %. Segue poi un mercato in forte crescita quale quello turco che con un valore di affari di 68 milioni fa registrare un +11,8%. Tornando ai dati dell'export del settore orafo, dobbiamo infine registrare che il dato negativo di Arezzo è comunque migliore rispetto a quello dei competitors nazionali: Vicenza fa infatti registrare un -13,2% e Alessandria cioè Valenza un -15,3%. Infine un dato in controtendenza sull'export complessivo dei primi sei mesi dell'anno è quello dei metalli preziosi non lavorati che fanno segnare un +16,6%".

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