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Food: spaghetti pasta preferita e più consumata nel mondo

20 febbraio 2017 | 14.10
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Food: spaghetti pasta preferita e più consumata nel mondo

Spaghetti che passione. Sono loro la pasta preferita e la più consumata nel mondo tra gli oltre 300 formati a disposizione. Secondo i dati presentati a Tirreno C.T. in corso a Carrara da Barilla, al primo posto, gli spaghetti sono di gran lunga il formato più consumato (ha una quota del 14,4% sui volumi totali venduti in Italia), e quello che maggiormente rappresenta la cultura alimentare italiana nel mondo. Il termine deriva da ‘piccolo spago’ ed è presente in tutte le tradizioni culinarie regionali, da Nord a Sud Italia. Nel podio poi le penne rigate (8,5%) e quindi i fusilli (7%) di derivazione araba, si sono diffusi dapprima nelle regioni meridionali, da cui partì l’espansione musulmana nel Mediterraneo.

La pasta è uno dei prodotti italiani più venduti al mondo, tanto che la produzione è aumentata negli ultimi anni del 57%, passando da 9,1 a 14,3 milioni di tonnellate. Sono 48 (+77%) i Paesi a produrne in quantità accettabili (oltre mille tonnellate) e ben 52 (erano 30 diciotto anni fa) quelli che ne consumano almeno 1 kg pro capite all’anno. Sulla base di questi dati a Tirreno C.T. si stanno presentando alcune tra le aziende leader del settore con le ultime novità sia per i formati, sia per quanto riguarda la materia prima utilizzata.

"La pasta rappresenta un ingrediente fondamentale per la dieta mediterranea – spiega Paolo Caldana, responsabile di Tirreno C.T. – il suo consumo negli ultimi anni è cambiato molto e l’offerta si sta adeguando alla domanda, qui in fiera abbiamo un chiaro esempio di questo trend".

"L'Istat afferma che l'export di pasta italiana raggiunge il dodicesimo anno consecutivo di crescita: nel 2016 il balzo è stato del 6% per cento. Un business sicuro e continuativo per l'Italia soprattutto per le grandi aziende come Barilla, De Cecco e le PL", spiega una nota di Tirreno C.T.

Secondo Aidepi, l'associazione dei produttori, nel 2016 l'Italia ha esportato 2 milioni di tonnellate di pasta (+6%) per un valore di oltre 3 miliardi di euro e un incremento di circa il 5%. Le esportazioni influenzano l'offerta di circa 50%: una percentuale in crescita anche per ciò la produzione interna. Con la crisi del 2008 questo mercato ha perso poco rispetto ai crolli di altri settori. Le esportazioni hanno consentito alle nostre imprese di mantenere la produzione senza conseguenze gravi.

L'Italia rimane il primo produttore e consumatore mondiale di pasta: in Italia ne mangiamo circa 30 chilogrammi pro capite l'anno. Circa il doppio rispetto ad altri paesi (che hanno altre usanze culinarie), anche se venezuelani, tunisini e greci ne vanno ghiotti: i consumi pro capitale vanno dai 10 e i 15 chilogrammi. Seguono gli americani, gli inglesi e gli svedesi con circa 8 chilogrammi. Tra i Paesi che importano maggiori quantità di pasta italiana, rimane in top position la Germania, che ha visto un incremento in volume di oltre il 5% dal 2014, seguita poi da Francia, Giappone e Russia.

Importante è la l'Argentina che, per la forte presenza di italiani, ha raddoppiato la domanda del prodotto.

Cresce anche la pasta 'Gluten free'. Tra le posizioni rappresentative entrate nel paniere dei prodotti consumati, la pasta senza glutine di pari passo con la crescente domanda di alimenti gluten free da parte sia delle persone affette da celiachia che di altri consumatori. Un segnale importante che dimostra la continua crescita del mercato del “gluten free” non solo nelle farmacie ma anche negli altri canali distributivi, come negozi specializzati e Gdo. I dati sulle vendite presso i punti vendita della Gdo confermano il trend in atto: il giro d’affari dei prodotti senza glutine è cresciuto del 32,1%.

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