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Vinitaly: arriva Doc Friuli Venezia Giulia, più competitività sui mercati esteri

11 aprile 2017 | 16.14
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Vinitaly: arriva Doc Friuli Venezia Giulia, più competitività sui mercati esteri

Il Consorzio delle Doc-Fvg ha presentato ufficialmente, al Vinitaly 2017, a Verona, la nuova Doc Friuli Venezia Giulia o, più semplicemente, Doc Friuli. Un esordio che ha visto la presenza, insieme a un nutrito pubblico di appassionati e addetti ai lavori, del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, di Cristiano Shaurli, assessore all’Agricoltura della Regione, e Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc-Fvg; moderatore Antonio Paolini, giornalista enogastronomico.

La nuova denominazione prende vita dopo un iter lungo circa un decennio e vede le prime bottiglie in commercio dall’inizio del 2017, con vini dunque figli della vendemmia 2016. Al momento la Doc può contare su un potenziale di 102.637 quintali di uva, 75.205 ettolitri di vino prodotto - in pratica 10 milioni di bottiglie - per un totale, a oggi, di 25.113 ettolitri di vino certificato, di cui già 8.424 ettolitri imbottigliati.

Scopo della neonata Doc regionale è quello di diventare un brand forte e altamente riconoscibile, in grado di combinare grandi numeri e qualità, caratteristiche che le consentiranno di acquisire una maggiore competitività soprattutto sui mercati internazionali. Un unicum territoriale in grado di esprimere una realtà vasta e molto attiva, che non andrà al contempo a sovrapporsi alle varie denominazione preesistenti, agendo nel massimo rispetto soprattutto di quelle storiche, come dimostra l’esclusione, secondo disciplinare, di vitigni che caratterizzano fortemente alcune specifiche aree geografiche dell’estremo Nord-Est d’Italia.

Perfetta sintesi di questa filosofia è il logo della denominazione, imperniato su un accostamento cromatico in grado di rappresentare una molteplicità di concetti: i diversi territori che compongono l’area di riferimento della nuova Doc (le colline, i fiumi, la pianura, il mare), la diversità delle esperienze di una tradizione antica nella viticoltura d’eccellenza e le differenti tipologie dei vini previsti dal disciplinare.

Viste nel loro insieme, le componenti grafiche si fondono in un simbolo armonioso che ricorda un calice, con un effetto di movimento ispirato al gesto del sommelier che fa ruotare il vino per meglio assaporarne i profumi, i sentori, il gusto.

“Inizia una nuova avventura - sottolinea Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc-Fvg - che nasce sotto i migliori auspici. Un progetto con enormi potenzialità e che sicuramente può vantare un appeal a livello internazionale. È evidente che si andrà a esaltare ulteriormente un concetto di identificazione territoriale ma, come già detto in diverse occasioni, nell’assoluto rispetto delle peculiarità delle denominazioni già in essere".

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