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Marche: Cna, in calo artisti e maestri artigiani vetro paglia e ferro

28 giugno 2017 | 15.23
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Marche: Cna, in calo artisti e maestri artigiani vetro paglia e ferro

"Lavorano e soffiano il vetro, intrecciano paglia per produrre cappelli, realizzano piatti e oggetti in ceramica, lavorano il rame, il ferro, il marmo. Sono artisti e maestri artigiani. Lo scorso anno nelle Marche erano 1.320, in calo rispetto ai 1.439 del 2009. Una crisi pagata soprattutto dai fabbricanti di oggetti in ferro, in rame e in altri metalli passati da 490 a 381 (-109). In calo anche gli orafi (-48) e i ceramisti (-23)". A dirlo la Cna Marche. Barbara Tomassini, pittrice e ceramista di Folignano, piccolo centro sulle alture di Ascoli Piceno, è il nuovo presidente dell’Unione artigianato artistico e tradizionale della Cna Marche. Fanno parte della presidenza anche Giovanni Macchi (restauratori), Giuseppe Coccia (orafi), Loredana Corbo (ceramista), Stefano Bellesi (lavorazione artistica metalli), Valeria David (altri mestieri artigianato artistico), Donatella Fogante (scultrice), Andrea Fusco (ceramista), Sergio Nicolini (orafo).

“Nei prossimi quattro anni -ha dichiarato Tomassini- ci proponiamo di cogliere le opportunità offerte da una domanda crescente di un turismo sempre più attento alle numerose attività artigianali e agli antichi mestieri diffusi nei borghi marchigiani. I turisti oggi cercano sempre più storie ed esperienze, non soltanto souvenir. Vogliono portarsi a casa una ceramica fatta da loro. Vogliono sentire l’odore della conciatura della pelle prima di acquistare una borsa. Un contesto nel quale diventa qualificante il prodotto tipico, associato ad attività artigianali e a minore impatto ambientale di quelle industriali, all’interno di percorsi turistici e culturali”. L’Unione artistico e tradizionale intende lavorare soprattutto per promuovere i progetti di Bottega scuola e Maestri artigiani, al fine di valorizzare le potenzialità formative e lavorative delle imprese artigiane e la loro capacità di trasmissione del sapere.

In chiave di turismo e di ricostruzione, rispettosa del territorio e motore di crescita per le piccole imprese che si occupano di restauro, di merletto, di ceramica, di rame e di cento altri vecchi mestieri che possono cambiare il futuro di questa regione, l'azione della Cna, precisa la neopresidente "dovrà essere forte e costante nei confronti delle istituzioni pubbliche che solleciteremo costantemente anche per valorizzare gli investimenti per l’edilizia pubblica attraverso l’applicazione della legge che esiste dal 1949 e che riserva il 2% del costo alle opere artistiche e di ingegno". "E' una sfida epocale per le Marche -sottolinea- ma lavoreremo affinché questo sogno diventi realtà. Inoltre, l’impresa artigiana deve essere riconosciuta come Bottega scuola, cioè come luogo deputato alla formazione di figure professionali nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale, sotto la guida dei maestri artigiani".

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