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Vino: al via Bererosa 2017, oltre 200 etichette di rosati a Roma

04 luglio 2017 | 15.12
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Vino: al via Bererosa 2017, oltre 200 etichette di rosati a Roma

Tutto pronto per la sesta edizione di Bererosa 2017, il grande evento dedicato ai vini rosati italiani che giovedì 6 luglio, a Roma, animerà Palazzo Brancaccio con tasting e street food, dalle 17 alle 23, per celebrare alcuni dei migliori fermi e spumanti in rosa dello Stivale (costo biglietto 15 euro). Saranno 95 le aziende protagoniste della serata organizzata da 'Cucina & Vini', che anche quest’anno chiama a raccolta gli enoappassionati, ma anche i food lover, che avranno la possibilità di assaggiare cibo di strada e gli oli extravergine della XXV edizione dell’Ercole Olivario (il concorso dedicato alle eccellenze olivicole del Bel Paese) nelle otto postazioni open air allestite nel giardino della dimora ottocentesca.

Creare più occasioni di contatto con i consumatori, sensibilizzare gli operatori sull’importanza di una strategia di marketing e di comunicazione condivisa e valorizzarne le peculiarità sono le ‘mission’ che caratterizzeranno questa sesta edizione di Bererosa. Si parte dunque alle 17 (per la stampa ore 15,30) per proseguire fino alle 23 con i tasting di oltre 200 etichette che saranno accompagnate da una sfiziosa proposta gastronomica in 4 postazioni open air, curate rispettivamente da Meglio Fresco Pescheria, Il Maritozzo Rosso, La Bottega dell’Oliva Ascolana e Le Strade della Qualità con una selezione di salumi e formaggi.

Da tutta Italia le aziende vitivinicole partecipanti: dalla Puglia (con una speciale collettiva di 16 cantine socie del Movimento Turismo del Vino Puglia) alla Lombardia, dal Trentino all’Abruzzo, per un viaggio da Nord a Sud nelle diverse zone vocate ai rosati, che in Italia coprono il 9% della produzione mondiale con 2,1 milioni di ettolitri e che in rete, secondo i dati di Tannico, attraggono sempre più acquirenti con buone performance di vendite online per i vini made in Puglia (17%), Sicilia (14%), Abruzzo (11%), Sardegna e Alto Adige (9%), Lombardia e Toscana (8%) e Campania (4%).

“Rafforzare l’immagine e la conoscenza dei rosati italiani - spiega Francesco D’Agostino, direttore di 'Cucina & Vini' - è l’obiettivo di Bererosa, che in ogni edizione pone al centro il forte appeal di questa tipologia e la conseguente necessità di lavorare sulla loro promozione per coglierne in pieno le potenzialità che dentro i nostri confini sono ancora poco sfruttate e che invece all’estero trovano maggiori sbocchi".

"Malgrado sia un vino spesso definito intrigante e dalla grande semplicità, che lo rende ‘comprensibile’ pure ai non intenditori, ancora oggi il rosato fatica per esempio ad essere presente in maniera capillare nelle enoteche e nelle carte dei ristoranti nazionali. Eppure, avanza il livello di gradimento tra i Millennials e tra i social addicted che si informano su Internet, condividono, twittano e esprimono opinioni a colpi di like e hashtag all’insegna del rosa”, avverte.

“Negli ultimi anni - ricorda - il vino rosato è diventato un vero e proprio fenomeno di tendenza. Lo dimostra la forte spinta dei consumi nel mondo, in aumento del 30% rispetto a quindici anni fa, a cui fa eco il grande lavoro dei nostri viticoltori sul fronte della qualità e la sempre maggiore attenzione verso nuovi consumatori. Non più solo donne, ma ora anche uomini e soprattutto giovani sempre più aperti a proposte cibo-vino declinate in rosa, dall’aperitivo alla pasta, dalla pizza ai piatti di pesce e di carne. Per questo, anche nell’edizione 2017 abbiamo deciso di proporre al pubblico un percorso gastronomico variegato che possa offrire abbinamenti classici ma anche insoliti con un vino versatile, smart e adatto a tutte le stagioni”.

Dalle fantasiose reinterpretazioni del tipico maritozzo romano ai cartocci di fritti ascolani, dalle ostriche alla mortadella bolognese, fino ai cannoli siciliani espressi e al caffè di qualità, ogni proposta gastronomica, infatti, potrà essere affiancata alle oltre duecento etichette presenti all'evento per scoprire il meglio della produzione vitivinicola en rose del Belpaese che conquista sempre più palati.

“Una tipologia, quella dei rosati, che rispetto ai rossi e ai bianchi a mio giudizio offre ampi margini di crescita - chiarisce D’Agostino - anche in virtù del fatto che stiamo parlando di un vino ‘immediato’ e capace di intrigare pure palati meno esperti. Ancora oggi, spesso, alcuni faticano a riconoscere ai rosati un diritto di cittadinanza nel Pianeta vino. Eppure, secondo un sentiment che abbiamo registrato tra gli addetti ai lavori di Roma, ci sono segnali positivi - sottolinea - sia da parte dei ristoratori e gestori di locali, che sono sempre più propensi a proporli ai propri clienti, sia da parte della stessa clientela che manifesta una crescente curiosità per questi vini, seppur ancora più al calice che in bottiglia".

"Per questo occorre continuare a lavorare in primis sul fronte dell’informazione, avviando azioni di promozione mirate che possano rimarcare alcuni fattori decisivi per il suo definitivo salto di qualità, come la forte personalità, la destagionalizzazione, l’orientamento verso un orizzonte sempre più unisex, la sua capacità di adattarsi a tutto pasto. Senza dimenticare il lavoro sulla qualità, che rimane uno degli elementi fondamentali nella scelta del consumatore”, conclude.

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