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Made in Italy: Unic, eccellenza e sostenibilità punto di forza ‘pelle’

15 giugno 2018 | 14.12
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Made in Italy: Unic, eccellenza e sostenibilità punto di forza ‘pelle’

“L’eccellenza e la sostenibilità sono i punti di forza della pelle italiana”. Lo dice, in un’intervista a Labitalia, Gianni Russo, presidente Unic, l’associazione che rappresenta e promuove le concerie italiane, che proprio oggi celebra l’assemblea annuale. “Quest’anno -spiega- abbiamo evidenziato con ancora maggior forza questa sorta di stella cometa per le nostre imprese. Di fatto, è da decenni che, con crescente attenzione, abbiamo dato vita a uno sviluppo sostenibile. La qualità elevata del prodotto italiano non può prescindere da questo orientamento di fondo. Più di 200 milioni all’anno sono indirizzati verso progetti sostenibili”.

“Assicuriamo alla clientela -afferma Russo- prodotti trasparenti, tracciabili. La sicurezza chimica e ambientale è un must per le aziende conciarie italiane. Più di metà del fatturato è realizzato da imprese certificate; la ricerca e l’innovazione mirata ci hanno permesso di ridurre notevolmente l’utilizzo di acqua, energia, prodotti chimici. Più di tre quarti dei rifiuti aziendali sono destinati a recupero”.

“L’imprenditoria del comparto -sottolinea- ha un livello di consapevolezza mediamente molto elevato sull’esigenza di tutti, a cominciare dai consumatori, di trovare sul mercato prodotti di assoluta garanzia sotto questo profilo, oltre che caratterizzati da livelli qualitativi espressione di competenze distintive ineguagliate e ineguagliabili, quelle dei nostri professionisti e collaboratori. Ma c’è anche un altro aspetto spesso trascurato, quando si parla di sostenibilità: la durata. Un prodotto in pelle è in controtendenza. La durabilità significa maggiore utilizzo, minore frenesia consumistica, ovvero ridotto impatto ambientale”.

E’ anche per sottolineare questi valori, “di sostenibilità e di eccellenza, che abbiamo sponsorizzato il restauro della conceria negli scavi di Pompei", sottolinea. "Dai millenni passati sono riemersi calzari e capi di abbigliamento in pelle. A dimostrazione di quanto possa essere resistente nel tempo un prodotto già pieno di tanti altri pregi, quello estetico innanzitutto. Nell’abbigliamento un capo in pelle è come un diamante nell’arte dei preziosi”, avverte.

“Abbiamo svolto -fa notare- l’assemblea nel nuovo Spazio Lineapelle che diverrà un centro espositivo permanente, in cui i visitatori potranno osservare da vicino come la pelle ispiri e risulti spesso determinante per le scelte creative della moda, del design, dello stesso automotive. La struttura insomma verrà valorizzata appieno per testimoniare del passato, ma, soprattutto, parlare del presente e del futuro della pelle made in Italy. Ospiterà mostre, eventi, incontri, che avranno come comune denominatore la promozione e la diffusione della cultura e del valore della pelle”.

In generale, assicura il presidente Gianni Russo, “direi che non ce la passiamo male". "Anche nel 2017 la nostra produzione è cresciuta del 6,1%, l’export ha chiuso in rialzo, anche se solo dell’1%. Non a caso, il mercato ci sta osservando con attenzione. Proprio nel 2017 i fondi di private equity hanno cominciato ad investire su di noi. Prima in Veneto e poi in altre parti d’Italia. A ulteriore dimostrazione della solidità e della forza della nostra industria”, conclude.

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